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Noa Ndimurwankouna: una vita tra studio e sport




di GIUSEPPE FACCHINI

Noa Ndimurwanko è la forte atleta specialista nel lancio del martello e atleta simbolo del Gs Valsugana. Noa è di Levico Terme, vive a Pisa per motivi di studio e si allena a Livorno...


Noa anche prima di ogni gara, studi per l’Università. Una immagine molto bella quella che trasmetti. Come stanno andando i tuoi studi?

«Mi mancano tre esami per finire la magistrale di chimica. Ho iniziato il tirocinio per la magistrale: dalle 9 alle 18 tutti i giorni. Impegnativo, ma molto soddisfacente. Quando posso vado agli allenamenti a Livorno e quando non ci riesco mi alleno a casa, ma in modo sereno. E questo è molto importante: non avere pressioni».

Parlaci della stagione agonistica appena conclusa...

«Mi sono impegnata tanto per fare dei buoni risultati, perché era da un bel po’ che non facevo il record personale. È stato il secondo anno che mi allenavo con Massimo Terreni a Livorno con un bel lavoro alle spalle di tecnica e di preparazione atletica. Con tanti impegni universitari che mi hanno portato via molto tempo era una prova per vedere se riuscivo ad andare verso i 60 metri. Mi sono allenata tanto e a fine preparazione, in gennaio prima di iniziare le gare, mi sono fatta male alla schiena e sono rimasta diversi giorni a letto. Ripresi gli allenamenti ho fatto i 60 metri, ero contenta, e alle prima gara ho fatto 57.60. Vedevo dalle gare che il livello si era alzato con diversi personali e volevo a tutti i costi fare i 60 metri. Ho fatto alcune gare sui 59, ma c’era sempre qualcosa che non andava. Poi sono andata in Umbria, mi sono detta proviamo. C’era la tranquillità giusta ed ho realizzato il mio record di 59.99 a un solo centimetro dai 60. Una grande gioia e i 60 metri spero di farli nel 2022. Questo mi ha lasciato la voglia di fare ancora di più. Spero di conciliare le gare con la scuola, perché sarà un anno di svolta per raccogliere i risultati dopo un grande lavoro».


Siete un bel gruppo di martellisti a Livorno...

«Sì, mi trovo molto bene. È tornata anche una mia amica dall’America, abbiamo un bellissimo gruppo. Il mio allenatore si adatta molto ai miei tempi, è sempre disponibile ad aiutarmi».


Come vivi la pandemia?

«Sono serena. So come funziona il metodo scientifico, gli esperimenti, le analisi. Per me è più facile comprendere quello che sta succedendo. Sono molto fiduciosa nella scienza, già con il fatto di avere dei vaccini si vede una differenza molto importante rispetto a prima, piano piano stiamo tornando a fare le nostre vite».


Cosa ti aspetti nel futuro lavorativo?

«Nel tirocinio mi occupo di analisi di cellule tumorali pancreatiche con l’obbiettivo finale di trovare una diagnosi precoce del tumore al pancreas. Mi interessa molto studiare queste cose, anche per un futuro lavoro, perché senti di lavorare per qualcosa di utile, necessario e urgente».





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