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La rivoluzione che inizia nel piatto



di LICIA CAPPATO


Quando penso alla Terra a come oggi viene sfruttata e inquinata vivo un dolore profondo, se rivolgo lo sguardo a quante azioni da intraprendere per porre rimedio ai danni fatti prende lo sconforto; poi però, sapendo che ogni cambiamento avviene dal basso, mi ritorna il sorriso a pensare che, se ognuno di noi fa scelte più consapevoli, la rivoluzione avviene senza armi e senza scavare trincee.



Alla fine il potere è nelle mani del popolo, ogni giorno con le nostre scelte di consumo esprimiamo un voto.

Non pensiamo mai che il destino della Terra gira attorno alle nostre scelte alimentari, che a catena guida le scelte di chi coltiva, di chi alleva, di chi riproduce e seleziona i semi.

L'offerta dipende dalla domanda, questa è la legge di mercato.

L'agricoltura causa dal 25 al 30% delle emissioni di gas serra e impiega in media il 69% dell'acqua dolce per usi umani.

Nonostante questo non è mai in cima ai pensieri della politica.

L'agricoltura intensiva sfrutta il terreno fino a privarlo delle sostanze nutritive che dovremmo poi trovare nel piatto e che in realtà non troviamo, sostituite invece da dosi elevate di veleni, consentiti per legge sottolineo, per fare maggior produzione e quindi maggior guadagno.

Per mio nonno e mio papà era normale piantare differenti coltivazioni a rotazione nello stesso terreno, perché si sapeva essere importante per la salvaguardia della Terra; altra cosa fondamentale avere differenti coltivazioni, quindi la diversificazione e non la monocoltura intensiva di oggi.

Sono stata per lavoro in Val di Non, terra della mela per eccellenza, essendo in primavera periodo della fioritura davanti agli occhi un'esplosione di fiori bianchi; ad un primo sguardo ho pensato “che meraviglia” poi, guardando con maggiore attenzione mi è sembrato di soffocare a vedere ogni minima parte della valle invasa di meli ad una distanza massima di 30/40 cm l'uno dall'altro, una prigione di alberi.

Povere piante e povera Terra!

Quindi come possiamo portare avanti il cambiamento, che già parte di noi ha iniziato da tempo?

Dando maggior ricchezza di sapori alle nostre tavole, ridando anima e fiato alle nostre campagne, agli agricoltori custodi e attenti alla terra, alle comunità agricole che da anni lavorano per rendere più sostenibile la nostra agricoltura e la nostra alimentazione.

Come varie volte ho scritto il 70% delle difese immunitarie si trova nell'intestino, luogo dove transita tutto il cibo che introduciamo nel corpo.

Le difese immunitarie per maggior chiarezza sono responsabili a proteggerci dalle malattie, virus, batteri, insomma a farci stare in salute.

Naturale sarebbe prendersi cura della propria nutrizione, mangiando equilibrato ma anche scegliendo cibo di qualità, avendo come risultato la tutela della nostra salute e della nostra Terra.

Non sono i batteri o i virus ad essere più forti di una volta, ma sono i nostri corpi ad essere più deboli, sistemi immunitari compromessi, il “terreno” è indebolito.

Per risolvere occorre andare alla base del problema, non semplicemente tamponare il sintomo.

Le cause: un'alimentazione priva di sostanze nutritive e cibi ricchi di OGM o di antibiotici parlando di carne, sempre consentiti dalla legge sottolineo; condizioni di vita stressanti al pari di robot; un crescente uso di farmaci, vaccini compresi; attività fisica scarsa per mancanza di tempo e incapacità di respirare in quanto abbiamo perso pure questa facoltà, ora anche imbavagliati.

Domanda che sempre più uomini e donne dovrebbero porsi: come mai il sistema politico non promuove con la giusta intensità stili di vita differenti, non parla di questo tipo di vera prevenzione?

Per quale motivo le campagne pubblicitarie sono sempre più dedicate a farmaci e vaccini e dedicate a creare paure?

Il Dio soldo e il Dio potere per le giganti multinazionali la risposta.

La malattia è il business del nostro secolo, non di certo la salute.

Si servono delle parole: salute, benessere, prevenzione ma in realtà vendono tutt'altro.

L'argomento sarebbe veramente lungo da trattare ma a questo punto ricordiamoci che cominciando ad impugnare bene la forchetta portiamo avanti una rivoluzione gentile ma molto efficace!

Buon maggio a tutti.


Licia


















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