

Buongiorno Comandante, anche se siete impegnati a contrastare questa emergenza ha qualche minuto per un'intervista?
«Certamente, tanto più che il vostro giornale è sempre molto attento all’informazione positiva e costruttiva.»
Ovviamente vogliamo parlare della diffusione di questo virus che in molti hanno sottovalutato...
«Lo so, in Italia si fa molta fatica ad investire nella prevenzione e lo stesso è anche per il dissesto idrogeologico o le vittime dell’incidentalità stradale. Piuttosto che prepararsi al caso peggiore e mettere in campo tutte le risorse umane ed economiche per contrastarlo, si spera sempre che non ci riguardi o si cerca di minimizzare. C’erano tutti gli avvisi in letteratura medica del probabile arrivo di un’epidemia su scala mondiale e tutte le simulazioni evidenziavano la criticità di posti letto in terapia intensiva nel caso di un picco di contagi simultanei, cioè non diluiti nel tempo…seppure il nostro modello sanitario è considerato uno dei più moderni. Ma non sono né un medico, né un virologo ed ora questo è il tempo...»
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