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Erik Fontanari: la mia vita col turbo


Erik Fontanari



di GIOVANNI FACCHINI

Grazie alla voglia di sconfiggere la disabilità e allo sponsor Allianz Assicentro di Pergine.


Erik Fontanari: chi non lo conosce a Pergine Valsugana e dintorni? Sicuramente chi ha frequentato l’Istituto d’Istruzione Marie Curie lo avrà visto sfrecciare sui corridoi con la sua carrozzina, lui tetraplegico in seguito ad un incidente domestico, come se fosse in una pista da Formula Uno.

Già da allora la sua grande passione erano i motori, il kart, la velocità, tutto ciò che faceva rumore. Questo suo sogno che sembrava irrealizzabile si trasformò pian piano in realtà grazie alla famiglia e agli amici e dopo aver visto un servizio televisivo riguardante un’associazione di Rozzano che allestiva kart per disabili e li metteva a disposizione per girare in pista. La sua vera svolta arrivò quando Erik acquistò un kart a Varese con grandi sacrifici economici e lo modificò per soddisfare la sua situazione fisica.

Ala e Bolzano diventarono la sua seconda casa, anzi la prima, perché la voglia di girare velocemente in pista gli ha permesso di realizzare il suo sogno di conquistare una vita il più possibile normale con una forza di reazione interiore fortissima.

Erik, raccontaci un po’ di te…

«Sono Erik, classe 1995, perginese…in gamba! Lo sport che pratico è tra quelli che costano di più. Lo sponsor Allianz Assicentro è arrivato nel momento giusto, una manna dal cielo, anche per il gesto di sensibilizzare la disabilità nel mondo dello sport. Da disabile in carrozzina ho dovuto adattare un po’ tutto, pur riuscendo a mantenere gli stessi tempi-giro e prestazioni di una persona normodotata: i comandi di guida, il telaio, la manutenzione, il mezzo e qui era fondamentale avere uno sponsor perché la scelta del kart e le sue modifiche sono costose. Molte persone non conoscono questo tipo di attività sportiva e mi dispiace perché guidare questo “bolide" ti dà sensazioni forti che con altri sport non hai. Guidare, prendere le curve in velocità…se non lo provi dal vivo, sono parole dette a metà».

Come e dove ti alleni?

«Il mio kart personalizzato ha circa quaranta cavalli e pesa sessanta chilogrammi. Il rapporto peso-potenza è diverso rispetto alle solite quattro ruote. L’allenamento si svolge prevalentemente nel kartodromo di Ala, anche se talvolta mi sono allenato a Bolzano, Lonato o Cremona. Ala è una delle pista più complicate, molto tecnica, una buonissima scuola per imparare a mettersi in gioco, dimostrare che non mi accontento mai e che cerco sempre il massimo in ogni situazione».

Se tutto ciò è diventato possibile, chi vuoi ringraziare?

«Devo ringraziare Gretj Barbieri e Allianz Assicentro, i familiari che mi sono sempre stati accanto e supportato e gli amici che molte volte mi hanno accompagnato ovunque sulle piste. Nel mondo del kart non c’è egoismo, ho sempre incontrato persone pronte ad aiutare e super disponibili. Allianz Assicentro è il mio primo sponsor in assoluto che si è interessato a me ed alla mia passione per la velocità dopo aver visionato un mio video sui social. Ha voluto scommettere su di me per darmi la possibilità di essere sempre più competitivo e sono certi che ce la farò, anche perché sto compiendo progressi impensabili pur sterzando con una mano sola. In pochi ci avrebbero scommesso, io sì».



Ed ora, quali sono i tuoi traguardi futuri?

«Tempo fa ho scoperto che ci sono dei trofei nazionali nel corso dell’anno che ammettono anche la partecipazione dei disabili (amputati, in carrozzina, ecc.) ed io quest’anno mi sto preparando per la competizione. Sono gare notturne per beginners, pensate anche per far decollare i piloti più forti. Già nel mese di aprile prenderò parte molto probabilmente ad una gara in quel di Pavia e nel 2024 vorrei partecipare alla Handikart. Sto cercando un team che mi possa supportare come pilota in ottica di gara, anche in quelle dedicate ai normodotati. Posso arrivare anche ultimo, ma voglio capire come è l’ambiente di gara e quanta adrenalina mi spinga a migliorarmi ulteriormente. Cosi riuscirò a realizzare i miei sogni. Sempre avanti! Col turbo, però!»








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