di GIUSEPPE FACCHINI
Daniel Oss ha conquistato domenica scorsa, 9 ottobre, la medaglia d’argento ai Campionati mondiali di ciclismo Gravel.
Il forte corridore perginese ha corso con la Nazionale Italiana sotto la guida del ct Daniele Pontoni, la prima edizione dei mondiali che si sono svolti in Veneto con arrivo a Cittadella, con grandissima determinazione e forza e solo la bravura del belga Gianni Vermeersch ha impedito la conquista dell’alloro più importante.
I due corridori sono stati in fuga insieme per tantissimi chilometri in quanto è partita dopo 40 chilometri su un percorso di quasi 200 e solo a sei chilometri dall’arrivo il belga ha allungato per arrivare al traguardo da solo.
Ma resta una gara storica per Daniel in una edizione altrettanto storica. Al terzo posto si è classificato l’olandese Mathieu van der Poel.
Daniel, come hai vissuto la gara e quali i momenti decisivi della corsa?
«La corsa l’ho vissuta bene, nel senso che i momenti decisivi erano all’inizio perché molto tecnici, pericolosi, duri, con due salite. Non si sapeva come fare, ma la miglior difesa è l’attacco, quindi abbiamo dato due, tre accelerate, poi la fuga è nata per caso durante la corsa dopo vari scatti. Eravamo tutti in fila e vedevo una certa sofferenza da parte di tutti e ho voluto insistere e con Vermeersch abbiamo deciso di continuare insieme».
Per chi non la conosce, cos’è la gara Gravel?
«È una cosa tutta nuova, un mondo tutto da scoprire e da definire con varie regole. La gara gravel in generale si svolge su un percorso di circa 200 chilometri su strade sterrate e quindi anche nei campi, sui prati, argini di fiumi, piccoli boschi, è un po’ meno tecnica del mountain bike, ma resta comunque una gara di endurance con la partecipazione di 100, 150 corridori».
Come ti sei avvicinato a questa specialità molto particolare?
«Sono ancora un ciclista su strada e ho voluto partecipare a questa edizione del mondiale per scoprire appunto un nuovo mondo, ero molto curioso».
Quali le emozioni di questa specialità molto tosta?
«La gente, il pubblico, ho respirato davvero un'aria mondiale, sono davvero contento».
Come è stata l’annata 2022 nel suo complesso?
«È andata abbastanza bene, ho avuto purtroppo un brutto incidente al Tour de France che mi ha fermato un po’ in estate, in linea generale la squadra è andata abbastanza bene. Abbiamo vinto diverse corse e ci possiamo ritenere soddisfatti».
Come preparerai la prossima stagione?
«Ora un po’ di riposo, ma mi aspetta un inverno tra la Spagna e casa e a gennaio saremo già probabilmente in Argentina per le prima gare e poi vedremo su cosa puntare, penso alle grandi classiche e al Tour».
Andare in bicicletta per Daniel Oss cos’è?
«Per me è ancora lavoro oltre che passione e divertimento che sto cercando anche in queste nuove esperienze come il gravel e il just ride».
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