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Aldo Andrei, a tu per tu con il marciatore del GS Valsugana

di Giuseppe Facchini



Aldo Andrei, il forte marciatore di Strigno, dopo i grandi risultati a livello nazionale ed europeo nella categoria degli allievi, nel 2019 ha corso al suo primo anno per la categoria Juniores. Lo abbiamo incontrato per parlare della stagione appena trascorsa.


Aldo, un bilancio della tua stagione?

«Il primo anno da Juniores è stato abbastanza sofferto, in particolare all’inizio quando alcuni problemi tecnici mi hanno portato a perdere molti allenamenti rispetto a quelli previsti e sono arrivato alle prime gare senza una preparazione adeguata. Ho ottenuto la medaglia d’argento agli italiani indoor, e all’incontro internazionale Italia-Francia ho fatto poi una gara molto buona che mi ha quasi stupito e da li sono partito per Cassino dove si svolgeva la gara di qualifica per la Coppa Europa e sui 15 chilometri ho ottenuto il risultato migliore dell’anno. Ho recuperato, ero molto in forma, ho acquistato velocità cercando di lavorare molto sulla tecnica, che era il programma principale dell’anno, anche se mi sono giocato la prima posizione».


A maggio la Coppa Europa...

«Ci tenevo a fare una bella gara, ero molto concentrato, in corsa ci sono stati dei cambi che hanno affaticato le gambe e ti fanno andare meno forte di quanto tu possa. Ero comunque in buona posizione, ho lasciato perdere la volata per il quinto posto, perché in una volata puoi rischiare la squalifica diretta da parte del giudice, la mia posizione era determinante per ottenere un buon risultato di squadra perché quello era l’obiettivo, sono arrivato sesto e insieme con i miei compagni ho vinto la medaglia d’oro a squadre. È stata davvero una bella esperienza a livello internazionale insieme con la nazionale. La prossima volta la vorrei solo mia quella medaglia, perché io voglio sempre di più e migliorare».


Sono poi arrivati i campionati italiani di categoria...

«A Rieti stavo bene, ma verso metà gara ho avuto qualche problema. Ho fatto comunque un terzo posto ed il personal best. Mi sono qualificato ai campionati europei, ma il giorno della partenza per Boras in Svezia mi sono ammalato e non ho potuto correre al meglio delle mie possibilità e ho perso da atleti che non mi avevano mai battuto. Non ho partecipato ai campionati assoluti, avevo bisogno di staccare, ho mollato tutto per rimettermi in sesto, ho fatto una vacanza e poi ho ricominciato gli allenamenti per una preparazione invernale molto lunga, più tranquilla, perché il prossimo anno il livello è mondiale e devi essere una spanna sopra e le gare sono più complicate rispetto a quelle europee. L’allenamento è più studiato, con diverse collaborazioni, non devo esagerare e fare invece un lavoro che mi prepari al meglio per la nuova stagione. Bisogna studiare sempre e impegnarsi, è come nella scuola, se vuoi arrivare all’esame preparato».


Come affronti la prossima stagione?

«Parto senza tensioni a differenza dell’anno scorso, i campionati mondiali sono a Nairobi in Kenya e per quelli occorre un allenamento particolare per il tipo di percorso e di clima che troverò, perché è quasi in altura, altro obiettivo è la Coppa del Mondo e a seguire la Coppa Europa in Bielorussia. Sarà un anno difficile ma stimolante. In Italia ci sono atleti molto forti agguerriti e affrontare una bella sfida in casa mi ha fatto migliorare molto. È sempre un bel confronto, è come fare un campionato europeo. Mi aspetto un buon anno, mi piace la sfida e voglio essere pronto per le gare difficili».

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