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Vanoi: una nuova strada per Anastasia

Aggiornamento: 9 feb 2022








di Evelyn Marcolla*


Le comunità di Ziano di Fiemme e di Caoria, da tempo divise, richiedono un nuovo collegamento strada...


Al giorno d’oggi siamo abituate a frequentare la montagna per goderci la natura e la vita salubre, oppure per praticare diversi tipi di sport condivisi da donne e da uomini. Ma all’inizio del secolo scorso, per le donne la montagna era considerata fonte di prezioso sostentamento e un importante collegamento pedonale necessario per poter passare da una valle all’altra.



ANASTASIA SPERANDIO è una delle tante giovani donne che alla montagna hanno dato la loro vita. Ma la sua è una storia singolare che merita di essere ricordata, anche perché la sua vicenda e la sua morte precoce sono legate ad un particolare luogo della nostra montagna trentina, un luogo di passaggio e comunicazione: tra la Val di Fiemme e la Valle del Vanoi.

Nata a Canal San Bovo nel 1906, Anastasia morì assiderata il 13 novembre del 1927 a soli 21 anni sul monte Cauriol, a 2066 m di altitudine, mentre attraversava a piedi il Passo Sadole.


NASTASIA TORNAVA A CASA dalla la sua stagione lavorativa. A quel tempo le ragazze e le donne percorrevano abitualmente a piedi il sentiero che collega il Vanoi alla Val di Fiemme, attraversando il Passo Sadole. A Ziano si trovava infatti la stazione di quel trenino Ora-Cavalese che costituiva al tempo un importante collegamento che permetteva alle tante donne in cerca di lavoro di uscire dalle loro valli e raggiungere le diverse località italiane ed estere.

La storia di Anastasia è una storia esemplare delle tante coraggiose donne di montagna, e per questo è rimasta così viva nella memoria locale. Ogni anno, da quell’ormai lontano 1927, gli alpini di Caoria e di Ziano di Fiemme si riuniscono al Pian delle Maddalene, luogo del ritrovamento del corpo della giovane coraggiosa donna. Vicino al masso dove si è spenta, gli alpini dei due paesi, quasi a voler ribadire l’unione delle due valli, hanno fermato il tempo mettendo una croce e una targa che porta il suo nome, affinché il suo sacrificio, così come quello di tante altre giovani donne di montagna non sia stato vano.


AD ANASTASIA MANCAVA PERÒ un luogo che la ricordasse nel suo paese. Da qui la nostra iniziativa di chiedere alle autorità comunali di intitolare ad Anastasia una via, una piazza, un sentiero o un altro luogo significativo e simbolico per la Valle del Vanoi.

Un’iniziativa che ha avuto anche lo scopo più generale di incentivare i comuni trentini a dedicare maggior spazio alla toponomastica femminile, ancora molto trascurata. Come ha messo in luce un’indagine condotta da un gruppo di lavoro dello stesso nostro progetto didattico, il nostro territorio è ancora poco incline a ricordare le grandi donne che hanno scritto la storia del nostro Paese.

CON NOSTRA GRANDE soddisfazione il 6 giugno 2021 i paesi di Caoria e Canal San Bovo hanno accettato la nostra richiesta. Durante una suggestiva cerimonia Anastasia si è vista finalmente intitolare, con un’elegante targa, la passerella in legno che attraversa il rio Valsorda nel centro di Caoria, ora “Passerella Anastasia Sperandio”.

Eravamo in molti a salutare l’evento con grande emozione: il sindaco di Canal San Bovo Bortolo Rattin, gli Alpini di Caoria e di Ziano di Fiemme, l’assessora alle pari opportunità Stefania Segnana, il nostro dirigente Stefano Kirckner insieme alle nostre insegnanti Franca Trentinaglia, Paola Locatin e Beatrice Buselli.

Una giornata che ci ha anche fatto capire molte problematiche che la valle del Vanoi sta oggi attraversando. Come ha sottolineato Silvano Sicheri, del Gruppo Alpini di Caoria, attentissimo ai problemi della valle e con il quale ho avuto il piacere di confrontarmi in più occasioni, le cose in Vanoi non sono poi così cambiate dai tempi di Anastasia.

Allora la gente del Vanoi percorreva chilometri a piedi in cerca di lavoro, niente li fermava, nemmeno la pericolosa ascesa e discesa del Monte Cauriol. Oggi questo non è evidentemente possibile. Nessuno è disposto ad affrontare le fatiche delle donne e degli uomini di allora. Le esigenze sono cambiate e allora la gente del luogo in molti casi è costretta a trasferirsi altrove o a percorrere giornalmente in auto grandi distanze, con tutti i disagi che ciò comporta.


MA IL NOSTRO LEGAME con Anastasia, Caoria, Canal san Bovo e l’intera Valle del Vanoi non si è concluso con quella bella domenica di giugno.

Quando sabato 25 settembre 2021, all’inizio del nuovo anno scolastico, si è svolta l’annuale giornata commemorativa di Anastasia, abbiamo infatti voluto fare ancora sentire la nostra presenza, attraverso la nostra professoressa Beatrice Buselli che, partecipando alla giornata, è stata la portavoce di noi studenti del Rosmini e del nostro dirigente Stefano Kirckner sempre attento alle nostre attività didattiche.

Alla cerimonia era presenta Aldo Loss, capogruppo Alpini di Caoria, che, con nostro grande piacere, ha salutato «gli amici del Liceo Rosmini di Trento», nella rappresentanza della prof.ssa Buselli, ricordando il nostro impegno nella realizzazione della intitolazione ad Anastasia della “Passerella Anastasia Sperandio” a Caoria. E non ha certo dimenticato gli Alpini di Ziano, presenti anch’essi alla cerimonia e che ogni anno danno il loro prezioso supporto logistico a questa importante commemorazione.



*Evelyn Marcolla frequenta il quinto anno del Liceo Economico Sociale “A. Rosmini” di Trento (corso serale). Si è occupata, all’interno del progetto “Donne e montagna” coordinato dalla prof.ssa Beatrice Buselli, della ricerca-azione su Anastasia Sperandio.

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