Trento. Istituzioni e soccorritori uniti attorno alla mostra “Horror Drinks” di Fulvio Bernardini
- il Cinque

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Domenica 16 novembre si è celebrata la Giornata Mondiale della Memoria per le Vittime della Strada, un appuntamento che richiama ogni anno l’attenzione su un dramma che continua a colpire più di un milione di persone nel mondo. Un’ecatombe che non conosce tregua, un tributo di sangue che coinvolge spesso giovani e giovanissimi, pagato al sacrosanto diritto al movimento e al viaggio.A Trento, il momento commemorativo si è intrecciato con un forte messaggio educativo grazie alla mostra Horror Drinks, aperta a palazzo Trentini fino al 7 dicembre e ideata per parlare direttamente ai ragazzi attraverso la storia a fumetti di Fulvio “Fulber” Bernardini. Un progetto che ha trovato il sostegno convinto delle istituzioni e delle realtà territoriali impegnate sul fronte della sicurezza stradale.
«È una realtà – afferma Claudio Soini, presidente del Consiglio della Provincia autonoma di Trento – che dobbiamo combattere e ridimensionare con ogni mezzo. Le Nazioni Unite si sono date l’obiettivo di dimezzare le morti al volante entro il 2030, per centrarlo serve un lavoro importante sulle infrastrutture ma anche un’opera instancabile sul piano culturale».Soini sottolinea come la mostra curata da Bernardini rappresenti uno strumento prezioso per parlare ai più giovani: «Vogliamo dire ai ragazzi che la sicurezza non è una limitazione, è invece la base per vivere pienamente la propria libertà personale. No quindi all’alcol e alle droghe, no agli sguardi al telefono mobile mentre si sta alla guida».
Sulla stessa linea la commissaria del Governo di Trento, Isabella Fusiello, che richiama l’importanza dell’educazione preventiva: «L’attività di prevenzione rappresenta lo strumento più efficace per ridurre in modo duraturo il numero degli incidenti stradali, soprattutto tra i più giovani. Accanto ai controlli e alle sanzioni, è fondamentale promuovere una cultura della responsabilità e della sicurezza».Un richiamo forte, quello di Fusiello, all’urgenza di agire prima che il pericolo si manifesti: «L’abuso di alcol e la guida in stato di alterazione restano tra le principali cause di tragedie evitabili. La sicurezza stradale è una responsabilità collettiva che si costruisce ogni giorno».
A ricordare che dietro ai numeri si nascondono persone, famiglie e storie spezzate è Fiorenzo Dalmeri, presidente dell’Automobile Club Trento: «La Giornata di oggi ci ricorda che dietro ogni numero c’è una vita spezzata, un vuoto incolmabile».Dalmeri ribadisce il ruolo della prevenzione e la funzione della mostra di Bernardini: «È un progetto nato per parlare soprattutto ai giovani con un linguaggio moderno e coraggioso, capace di mostrare la realtà senza filtri. La cultura della prevenzione deve passare anche dall’arte, dall’emozione e dal coinvolgimento diretto».Un invito, il suo, che risuona come un monito: «La sicurezza stradale non è un limite, non è una rinuncia. È libertà. È la possibilità di tornare a casa».
Il peso dell’emergenza quotidiana è ben noto ai 5800 vigili del fuoco volontari trentini, come ricorda Luigi Maturi, presidente della loro Federazione: «Sono oltre 1500 all’anno gli incidenti stradali che richiedono il nostro intervento, un dato purtroppo in aumento. Nell’ultimo anno registriamo una crescita del 20% degli incidenti gravi».Maturi racconta la drammaticità di interventi in cui «ogni secondo può fare la differenza tra la vita e la morte» e descrive la forza della rete territoriale dei 236 corpi volontari, sempre operativi: «Garantiamo preparazione tecnica costante, conoscenza del territorio e disponibilità 24 ore su 24».
Uno sguardo rivolto al futuro arriva invece da Diego Cattoni, amministratore delegato di Autostrada del Brennero: «Quello della sicurezza è un obiettivo che va raggiunto agendo su tutti i piani possibili. Per noi il piano prioritario è quello della qualità dell’infrastruttura».Cattoni guarda con ottimismo allo sviluppo dei veicoli connessi: «In un futuro che confidiamo non troppo lontano, la tecnologia potrà permetterci di abbattere drasticamente l’incidentalità e raggiungere l’obiettivo dell’incidentalità zero».Ma nel presente resta centrale il fattore umano: «Il 93% degli incidenti sono prodotti da distrazione, alterazione, colpi di sonno, violazioni. La maggior parte può essere evitata con una guida consapevole».Anche per questo Autostrada del Brennero promuove da anni il progetto educativo ABC, che ha già raggiunto 36.000 studenti. «La mostra voluta dalla Presidenza del Consiglio provinciale – afferma – ha lo stesso obiettivo: sensibilizzare i giovani su un tema che li tocca davvero da vicino».
Di quotidianità drammatica parla anche Ivo Martinatti, capo reparto del Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Trento: «Questa giornata è dedicata alle vittime, ai feriti ma anche ai soccorritori».Martinatti ricorda come i progressi tecnologici degli anni ’90 abbiano reso più complesso il lavoro di estricazione: «Le competenze acquisite e la continua formazione ci consentono oggi di gestire gli interventi, ma molte volte purtroppo tutto questo non basta ad evitare la drammatica situazione che troviamo all’arrivo».Una testimonianza cruda e necessaria: «Dolore, lamenti, urla, disperazione dei presenti, degli amici, dei familiari. Vorremmo che tali situazioni fossero ben presenti a chi ancora viaggia in condizioni alterate o distraendosi con il cellulare».
La Giornata della Memoria non è solo un momento di ricordo. A Trento, quest’anno, si è trasformata in un’azione concreta grazie alla mostra Horror Drinks di Fulvio “Fulber” Bernardini, che con il linguaggio diretto del fumetto parla ai ragazzi con immagini forti e messaggi chiari: la sicurezza non è un limite, ma una promessa di vita.
Un monito condiviso da tutte le istituzioni presenti, unite nel ricordare che la prevenzione non è un atto isolato, ma un impegno collettivo che parte dalla consapevolezza e si nutre di responsabilità. Ogni giorno. Ogni volta che ci si mette al volante.














