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Trentino 2060: a Borgo dal 23 al 25 luglio il Festival del Pensiero critico promosso da CRVT e Agorà


Il presidente della CR Valsugana e Tesino, Arnaldo Dandrea, e il direttore del Festival Davide Battisti


Dal 23 al 25 luglio a Borgo Valsugana si svolgerà il primo festival del pensiero critico “Trentino 2060 pensare il presente, immaginare il futuro”, il quale vedrà la partecipazione di relatori di caratura nazionale e internazionale come Elsa Fornero, Elena Cattaneo, Roberto Mercadini, Giampaolo Galli, Giulia Pastorella, Andrea Purgatori, Giovanna Pancheri e molti altri.

È previsto anche un “extra festival” con Carlo Cottarelli, il giorno 29 luglio.


BORGO VALSUGANAPresidente Dandrea, da cosa nasce la promozione di Trentino 2060?

«Innanzitutto, vorrei premettere che la Cassa Rurale Valsugana e Tesino è estremamente contenta di essere sponsor unico di questa manifestazione. Abbiamo supportato questa iniziativa, organizzata dai ragazzi di Agorà, sin dalla prima edizione. Ci siamo conosciuti già due anni fa e li abbiamo sempre sponsorizzati e sostenuti, ma soprattutto li abbiamo apprezzati: per l’impegno profuso, per il profondo senso di appartenenza alla Valsugana, per i nomi che hanno saputo portare a dialogare qui da noi e per il contributo che questo dialogo ha dato al territorio».

Com’è arrivata l’idea del Festival?

«Quest’anno abbiamo svolto gli incontri preparatori prima del solito, subito dopo le feste di Natale. Seguendo le idee del direttore scientifico Davide Battisti, con il quale esiste un legame di amicizia da alcuni anni ormai, abbiamo dato forma a questo vero e proprio festival. È una trasformazione che apprezziamo, perché permette di regalarci, attraverso la partecipazione attiva, un intenso contatto con relatori d’eccezione e con alcuni temi tra i più scottanti ed attuali.

È anche l’occasione per “allontanarci” un po’ dalle nostre dinamiche quotidiane, ed entrare in una mappa del mondo più ampia».


Quali sono le aspettative?

«Quello che mi aspetto è che ci sia una fitta, massiccia adesione a questa occasione di sviluppo del pensiero critico, che cercheremo di portare in Valsugana. I vari ospiti proporranno il loro modo di vedere e percepire il mondo e noi avremo la possibilità di dialogare con loro. La speranza è che il tutto possa stimolare l’interesse anche di persone esterne alla valle, che si sentano spinte a visitare la nostra bella Valsugana. Il ritorno che avremo sarà sicuramente economico e pubblicitario, ma anche e soprattutto un innalzamento culturale e scientifico».


Direttore Battisti, perché il 2060? «Il 2060 è, indicativamente, la data entro la quale i membri di Agorà avranno dato la maggior parte del contributo alla società e sarà quindi un momento di bilanci. Ci chiederemo quale Trentino abbiamo contribuito a costruire. Per essere soddisfatti della risposta che ci daremo dobbiamo cominciare a ragionare, pensare e fare scelte ora, in modo da costruire un futuro Trentino di cui, nel 2060, potremo andare fieri.»


Che cos’è Agorà?

«Agorà è un’associazione, nata nel 2019 contestualmente al progetto Trentino 2060. È composta da giovani alla ricerca di un luogo nel quale confrontarsi, dialogare insieme e riavvicinarsi a quella sfera politica e sociale dalla quale spesso i giovani sono un po’ distaccati. La missione di Agorà è quella di sostenere un approccio razionale ai temi che permeano la vita di tutti noi. A volte ci fanno notare che potremmo essere considerati un’associazione politica, ma la nostra missione è “prepolitica”: tende cioè a creare le condizioni affinché le persone possano ragionare, pensare e fare scelte autonome consapevoli: politiche e sociali, ma anche personali.»


Come mai questa evoluzione, da ciclo di conferenze a un Festival vero e proprio?

«Diciamo che l’evoluzione è stata data dalla collaborazione, sempre più stretta e importante, con la Cassa Rurale Valsugana e Tesino, co-promotrice e sponsor unico. Siamo convinti che alla luce del contesto storico che stiamo vivendo, si sia reso ancora più necessario saper pensare criticamente. Diventa vitale acquisire degli strumenti concettuali che aiutino e stimolino i giovani (ma non solo) ad essere protagonisti del contesto nel quale vivono, e a fare scelte che siano informate e sempre più consapevoli.»


Da cosa nasce la scelta del tema 2021?

«Quest’anno le giornate sono concentrate su un tema ben preciso: il futuro dell’Europa e la giustizia intergenerazionale. Crediamo che lo sforzo messo in campo dall’Europa per contrastare la crisi pandemica (e la conseguente crisi economica) sia un esempio perfetto di come le scelte che siamo chiamati a fare oggi condizioneranno il futuro dell’Europa, e di conseguenza dell’Italia e del Trentino. Pensare a queste scelte che modelleranno il futuro significa anche rapportarsi a questioni come il mercato del lavoro in continua evoluzione, al mondo delle pensioni, o alla questione ecologica ambientale: tutti aspetti in cui emerge il confronto fra generazioni. Abbiamo deciso di raccontare il tutto in modo organico con i tre giorni del festival.»




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