
di GIUSEPPE FACCHINI
Un 2022 molto intenso per la band The Bastard Sons of Dioniso. Jacopo Broseghini, Michele Vicentini e Federico Sassudelli hanno prima pubblicato il nuovo album “Dove sono finiti tutti?”, poi è partito il tour con un ottimo riscontro di pubblico in tutta Italia...
The Bastard Sons of Dioniso sono entrati nel 20° anno visto che si formarono ufficialmente nel 2003 dopo essersi conosciuti sui banchi di scuola dell’ITI Buonarroti di Trento.
Com'è nato l'ultimo disco?
«È stato un lavoro più dilatato a causa del Covid, infatti abbiamo lavorato molto in studio, prendendoci tutto il tempo necessario per curare ogni particolare delle composizioni e delle registrazioni, con tanta energia e la voglia di poter presto ricominciare con i concerti. Avevamo tanta fame di tornare a suonare dal vivo, che per noi è ossigeno, e il primo singolo estratto “Tali e squali” rispecchia questo concetto, come squali che non si possono fermare e devono avanzare per poter sopravvivere».
Come lavorate insieme in un rapporto professionale e di amicizia?
«C’è chi fa meglio una cosa e chi meglio un’altra, ognuno ha i suoi compiti, Michele è molto attivo con le tracce strumentali, sulle quali poi lavoriamo con i testi, decidiamo come dividerci le parti vocali, scegliamo quale tipo di arrangiamento calza meglio. Ogni canzone ha tante particolarità, in questo album inoltre ci sono state anche delle collaborazioni con altri artisti, che hanno saputo dare un ulteriore tocco per differenziare e rendere “speciali” le varie tracce».
Come si può descrivere l’album?
«È un prodotto più diretto verso chi ci ascolta e contiene tanti messaggi che poi noi lasciamo interpretare alle persone. Il titolo è piuttosto particolare “Dove sono finiti tutti?”. Di solito è una domanda che si fa agli artisti. Questa volta è una domanda che facciamo noi al pubblico, ai gestori dei locali, agli organizzatori. È autoironico, ma fa anche riflettere, dopo il periodo che abbiamo trascorso. È prodotto da Piero Fiabane con il supporto anche del fratello Antonio per quanto riguarda i testi».
Del disco avete realizzato una bella edizione in vinile...
«Questa volta abbiamo detto "ciao" al CD. Il nostro ultimo album lo proponiamo in versione digitale sulle piattaforme di streaming e download, e, per chi vuole la versione fisica, in un raffinato vinile LP. Oltre a “Tali e squali” troviamo gli altri singoli “Ribelli altrove” e “Restiamo umani”e altri 5 brani. In copertina ci siamo noi mentre facciamo i suffumigi. Si può ascoltare anche fotografando il QR Code sull’etichetta della birra dei Bastard, gadget del nostro nuovo tour».
Parliamo del tour?
«Siamo contenti dell’accoglienza del pubblico, che si è molto diversificato con diverse fasce di età ma è sempre fantastico, attento all’ascolto e molto affezionato».
Cosa vi aspetta ora?
«Ora che la parte estiva del tour è giunta al termine, ci stiamo preparando alla stagione invernale indoor, nei club e locali. Sarà molto particolare, perché a causa del covid sono ben due inverni che saltiamo questa fase di concerti, che è caratterizzata da un’atmosfera più intima e coinvolgente, più di contatto. Non ne siamo quasi più abituati e sappiamo già sarà bellissimo».