
L’idea di dedicare la passerella al noto giudice, proprio di fronte all’Istituto di Istruzione superiore “Luigi Negrelli”, è legata alla volontà di fornire agli studenti l’esempio concreto di un uomo che ha saputo combattere in prima linea contro le organizzazioni criminali
Il Comune di Primiero San Martino di Castrozza ha inaugurato ufficialmente la targa intitolata al giudice “Rocco Chinnici”, posta sulla passerella pedonale di attraversamento del torrente Cismon, di collegamento tra via delle Fonti – Transacqua e viale Italia – Fiera di Primiero. Alla presenza delle Autorità locali, ma soprattutto di tanti giovani, è stata scoperta la targa, poi benedetta dal parroco di Primiero, don Giuseppe Da Pra. “Passerella dott. Rocco Chinnici – Magistrato ucciso da Cosa Nostra il 29 luglio 1983. Parlare ai giovani, alla gente, raccontare chi sono e come si arricchiscono i mafiosi fa parte dei doveri di un giudice. Senza una nuova coscienza, noi, da soli, non ce la faremo mai”.
L’iniziativa è nata dalla Consulta dei Giovani, successivamente approvata con delibera del Consiglio comunale di Primiero San Martino di Castrozza. E’ legata in particolare, alla volontà di fornire agli studenti l’esempio di un magistrato che ha saputo combattere le organizzazioni criminali di stampo mafioso, facendosi testimone dei principi di legalità e giustizia che, oggi più che mai, devono essere predominanti nell’educazione delle nuove generazioni. Rocco Chinnici ha consentito infatti di realizzare il primo maxi processo alla mafia ed è considerato il padre del Pool Antimafia in Italia. Partecipò anche a molti congressi e convegni perchè credeva che i giovani fossero molto importanti nella lotta contro questa organizzazione criminale.
«E’ significativa questa iniziativa della Consulta dei giovani – ha ricordato durante il suo intervento il Sindaco di Primiero San Martino di Castrozza, Daniele Depaoli – perché la mafia non è più solo al Sud, ma come abbiamo visto, si sono registrati casi anche nei comuni trentini e in altre zone del Nord, infiltrandosi nelle nostre istituzioni. Per questo è importante posare questa targa, dedicata ad una vittima di mafia, in un luogo che i nostri studenti frequentano quotidianamente per recarsi a scuola. Credo sia il modo migliore per educare le nuove generazioni alla legalità, ma sopratutto per far capire loro che cos’è la mafia, arrivando a combatterla anche in luoghi in cui non se ne conosceva l’esistenza».
Il Sindaco ha ricordato inoltre che la prima targa posata a Primiero è stata vandalizzata dopo pochi giorni e subito sostituita. Per questo ha invitato tutti – giovani soprattutto - a collaborare, rispettando i beni pubblici, anche con piccole azioni quotidiane, che iniziano proprio con il rispetto. «I nostri ragazzi – ha aggiunto invece la Dirigente dell’Istituto Comprensivo di Primiero, Maria Prodi – hanno voluto organizzare una assemblea di tutta la scuola chiamando i rappresentanti di Libera, per avere un momento di riflessione. Ma chi devo ringraziare in particolare, sono gli insegnanti. I ragazzi che hanno partecipato a questa cerimonia non erano con noi per caso, ma hanno preso parte ad un percorso di conoscenza di questo personaggio e del contesto della mafia in Italia e quindi sono arrivati a questo momento con un livello di consapevolezza non occasionale». Infine Antonio Zanetel, presidente della Consulta dei giovani ha spiegato il significato della targa, riepilogando il percorso che ha portato fino alla cerimonia odierna.
«Questa iniziativa – ha concluso Zanetel – è nata dalla necessità che abbiamo sentito noi giovani appena insediati come Consulta, di rendere partecipe la comunità di quella che è stata, ed è la mafia e di quello che ha fatto l’antimafia. Un percorso che ha coinvolto molti giovani della scuola. Ho incontrato più di 100 studenti, raccontando da giovane a giovani quella che è la battaglia contro la mafia, che si è sviluppata in passato e si sviluppa ancora oggi più duramente di ieri».