di GIUSEPPE FACCHINI
Pino, tutti ti conoscono come regista e produttore, ma qual è la tua formazione culturale?
«Sono laureato in sociologia, però sono sempre stato radicato al mondo della musica ancora da piccolo».
Recentemente hai realizzato un film sulla storia di Pergine. Qual è il tuo rapporto con questo territorio?
«Sono doppiamente legato al territorio. Sono nato a Pergine, città che tengo sempre nel mio cuore anche quando giro per il mondo. Nella mia crescita ci sono molti aspetti importanti legati a Pergine Valsugana».
Ad esempio?
«Quando mio papà Luigi mi portava in piazza a vedere la Banda e ne restavo sempre affascinato, oppure la rassegna di Pergine Spettacolo Aperto e la magia del suo tendone; o ancora la Scuola Musicale di Pergine che offre qualità e profondità didattica paragonabile al Conservatorio».
Quali altre figure sono state importanti nel tuo percorso?
«Ho avuto la fortuna di lavorare con il produttore milanese Maurizio Pipolo, un amico fraterno purtroppo scomparso prematuramente, che è stato un maestro e con lui ho fatto i miei pri
mi tour con Elio e le Storie Tese e gli Articolo 31, era il 1996-97. Ho pubblicato due dischi da cantautore, ma quando ero sul palco mi trovavo a disagio e per tanti aspetti inadeguato. Mi affascinava invece la figura del produttore che crea e coordina anche a livello imprenditoriale e artistico. Ho sviluppato questi aspetti, in grosse convention ed eventi. Non mi sono mai voluto limitare al semplice ruolo di riproduttore di un format a livello organizzativo, perché il mio desiderio è sempre stato quello di creare come soggetto artistico. Sono così entrato in contatto, da piccolo assistente di produzione a produttore effettivo, con artisti straordinari come Sting, Elton John, Terence Trent D’Arby, Arturo Brachetti, Giorgio Moroder».
Con il nostro conterraneo Giorgio Moroder, pioniere della musica elettronica e della disco music, com'è stata l’esperienza?
«Una esperienza formidabile, un grosso salto nell’attività come produttore del “Dj set” più alto del mondo nel 2019 a Cima Tognola di San Martino di Castrozza e del video del concerto prodotto e realizzato insieme ad Alessandro Albertini: lavorare direttamente con l’artista, senza mediazioni, è stato fonte di grande soddisfazione».
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