di GIOVANNI FACCHINI
Roberta Oss Pegorar, scrittrice di Costasavina, è al suo terzo libro di racconti: a differenza dei primi due dedicati ai suoi viaggi assieme alla famiglia, in questo intitolato Ricordi di una vita coraggiosa racconta la vera storia di una famiglia trentina del Perginese nei primi trent’anni del Novecento.
È un romanzo storico con dialoghi e racconti dettagliati basato sulla vita di una famiglia con sei figli di cui una è Caterina, la protagonista. I nomi non sono quelli originali, affinché non siano riconducibili a persone o discendenti presenti ancora oggi.
Si narra del suo matrimonio e della decisione di lasciare la terra natia a causa della situazione critica che si era venuta a creare lasciando lei e i suoi cari senza lavoro e con poco cibo, e partire con la nave alla volta del Brasile. È il periodo tra il 1933 ed il 1934, ma anche nella terra tanto sognata la situazione non era delle migliori e dovette, assieme al marito e ai numerosi figli, ritornare in patria, rimboccarsi le maniche e riprendere da dove avevano lasciato.
È un libro di 500 pagine ricco di dettagli e di aneddoti, la cui stesura è iniziata parecchi anni fa, sospesa e ripresa di recente.
La scrittrice ha avuto la possibilità di ascoltare una parte della storia narrata direttamente da una delle protagoniste che ha vissuto in Brasile ed ottenere così anche una panoramica sullo stile di vita attualmente presente.
Assieme al marito Marco, nel 2017 Roberta si è recata in Brasile, visitando i luoghi e i discendenti dei trentini emigrati (tra cui Filippi, Moser, Poffo, Tomaselli, ecc.) scoprendo che ancora oggi parlano correntemente il dialetto, mantengono attive le tradizioni trentine, la cucina da polenta a gnocchi e pasta col ragù con ricette di una volta. Le nuove generazioni non sembrano così interessate a tramandare le tradizioni degli avi e sono completamente immerse nella cultura brasiliana.
Con una parte del ricavato dalla vendita del libro, i coniugi Oss Pegorar si recheranno in Brasile per attuare un progetto per la popolazione del luogo, come già precedentemente realizzato in Nicaragua.
