di GIUSEPPE FACCHINI
Grande attesa per lo spettacolo “Magazzino 18” che Simone Cristicchi porterà al Teatro comunale di Pergine il prossimo 15 febbraio, scritto dal poliedrico artista romano in collaborazione con Jan Bernas, giornalista e autore del libro “Ci chiamavano fascisti, eravamo italiani”. La regia è di Antonio Calenda, la cooproduzione è del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, del Teatro Stabile di Bolzano e Corvino Produzioni. Uno spettacolo carico di pathos ed emozioni con in scena uno straordinario Simone Cristicchi.
Con il trattato di pace del 1947 l’Italia perdette vasti territori dell’Istria e della fascia costiera, e quasi 300 mila persone scelsero, davanti a una situazione intricata e piena di lacerazioni, di lasciare le loro terre natali destinate ad essere jugoslave e di proseguire la loro esistenza in Italia. Simone Cristicchi, colpito da questa pagina dimenticata della nostra storia, l’ha ripercorsa in un testo che prende il titolo da un luogo nel Porto Vecchio di Trieste, dove gli esuli, senza casa e spesso destinati al campo profughi o a drammatici viaggi verso altri luoghi, lasciavano le loro proprietà, in attesa di poterne in futuro rientrare in possesso. Il viaggio di Simone parte proprio da quegli oggetti privati, ancora conservati al Porto di Trieste, per riportare alla luce ogni vita che vi si nasconde. Le musiche originali dello spettacolo sono di Simone Cristicchi e Valter Sivilotti, il quale ne ha curato anche gli arrangiamenti orchestrali, ed eseguite dalla FVG Mitteleuropa Orchestra.
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