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Orsi in Trentino: destinati a raddoppiare, con esemplari problematici a rischio abbattimento


E’ stato diffuso in questi giorni un nuovo rapporto sugli orsi in Trentino e nelle Alpi centrali, redatto da Ispra con il supporto del Muse, che segue alle Linee guida sulla materia preadottate dalla Giunta provinciale nelle scorse settimane, in attuazione della legge 9/18, confermandone gran parte dei contenuti.


Il rapporto sottolinea innanzitutto che nei prossimi anni il numero di orsi presenti in Trentino è destinato grosso modo a raddoppiare. Nonostante tutte le misure di prevenzione e dissuasione che, doverosamente, si continueranno ad adottare, per evitare l’insorgere di eventi pericolosi per l’uomo, si prevede che nella popolazione di plantigradi trentina, analogamente a quanto si registra anche altrove, vi saranno degli esemplari problematici, in media circa 1 all’anno. E' importante, quindi sapere come gestirli. Il rapporto spiega che l’abbattimento potrà essere un’opzione necessaria e inevitabile. La cattura e la captivazione degli esemplari problematici, al contrario, potrebbe diventare nel prossimo futuro insostenibile. «Il rapporto elaborato dall'Ispra con il supporto tecnico-scientifico del Museo delle Scienze di Trento, nell’ambito dei lavori del Tavolo tecnico-scientifico per la gestione dell’Orso nella provincia di Trento istituito dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, è molto importante – sottolinea l'assessore provinciale all'agricoltura, foreste, caccia e pesca Giulia Zanotelli e risulta sostanzialmente in linea con le conclusioni del documento redatto dalla Provincia, confermando che la rimozione mediante abbattimento di determinati soggetti problematici ‘diventa un’opzione necessaria ed inevitabile’. Sono in corso di definizione le attività 2021 che vedranno il rafforzamento di alcune misure e l'implementazione di progetti legati alla comunicazione e alle opere di prevenzione».


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