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I laghi di Caldonazzo e Levico, entrambi Bandiera Blu per la qualità delle acque e dei servizi offerti da parte dei comuni, stanno pensando come accogliere al meglio gli ospiti in sicurezza.
Se da un lato è in fase di definizione un protocollo di gestione delle spiagge pubbliche da parte delle diverse amministrazioni comunali con la Provincia e l’Azienda Sanitaria, dall’altro i privati stanno facendo le prove di simulazione su come potranno essere gestiti gli spazi di loro competenza andando a ridurre sensibilmente il numero di presenze al fine di garantire la massima sicurezza per tutti.
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«Siamo molto soddisfatti delle scelte (sofferte) effettuate da parte dei nostri gestori che preferiscono offrire sicurezza e dare fiducia ai loro avventori pur sacrificando le loro entrate. Siamo in perfetta sintonia, puntando anche noi come APT su attività a numero chiuso da effettuare all’aperto e offrendo escursioni e attività nel Gruppo del Lagorai o sull’Altopiano di Vezzena» esordisce così Stefano Ravelli direttore APT Valsugana.
«La sostenibilità e la certificazione che abbiamo ottenuto ci permette di avere più credibilità in quanto parte della nostra cultura come residenti e dalla visione aziendale che ci ha portati già da 7 anni ad ottenere la prima certificazione di Bandiera Blu del lago di Levico, il primo a livello nazionale, che poi è stata seguita da Caldonazzo. Dobbiamo oggi più che mai garantire sicurezza per fare in modo di trasferire fiducia ai nostri possibili ospiti. Siamo in perfetta sintonia con i gestori dei nostri 4 lidi (un unicum a livello provinciale ) che in questi giorni stanno ridefinendo le regole di uso degli spazi a loro disposizione avendo già predisposto dei loro protocolli interni in attesa delle linee nazionali e provinciali, a cui dovranno sottostare» spiega Denis Pasqualin Presidente Apt Valsugana.
Massimo Oss: (lido di San Cristoforo) «ci siamo organizzati prevedendo uno spazio più ampio a disposizione di ogni ospite per poter garantire così la massima sicurezza. Abbiamo già ipotizzato e simulato la predisposizione di due aree nettamente separate tra gli stagionali e chi invece verrà da noi solo per la giornata. In ogni caso abbiamo ridotto la presenza complessiva degli utenti che passerà dalle 2.000 persone del 2019 a meno di 500 ospiti per l’imminente stagione estiva».
Matteo Ciola: (lido di Caldonazzo) «Lo Stabilimento Balneare, sorvegliato e costudito dagli assistenti bagnanti e assistenti di spiaggia del Lido può ospitare normalmente fino a circa 1000 persone su una superficie di circa 30.000 metri quadrati, divisi tra spiaggia, prato, boschetto e giardino. Quest'anno, nella fase iniziale della riapertura, al fine di garantire la massima sicurezza, l'ingresso sarà riservato ai soli abbonati stagionali con cabina, circa 250 persone massimo: una riduzione di circa il 75% rispetto allo scorso anno.
Nel corso della stagione, valutando l'evoluzione dell'emergenza, vi potranno essere delle aperture maggiori per ospiti giornalieri, sperando di ritornare gradualmente alla normalità sanitaria».
Gino Antoniolli: (lido di Levico) «stiamo ultimando gli ultimi preparativi per fare trovare a tutti una struttura ben organizzata in grado di mantenere le aspettative rispetto a quanto sempre proposto negli ultimi anni. Al momento abbiamo sospeso la pianificazione e organizzazione di eventi speciali in attesa di disposizioni chiare in merito agli assembramenti di persone. Per la stagione abbiamo previsto l’entrata a numero chiuso in maniera da poter garantire la massima sicurezza ai nostri ospiti».
Franco Pedrotti: (La Taverna Levico) anche noi siamo pronti, già da diversi anni stiamo lavorando a numero chiuso e con la prenotazione obbligatoria e continueremo su questa strada anche per il 2020 in attesa di capire le indicazioni che saranno date. Ad ulteriore garanzia dei nostri ospiti gli ombrelloni sono conficcati nel terreno e quindi non possono essere rimossi avendo così la certezza del rispetto delle distanze».