Nel fine settimana dal 13 al 15 settembre un gruppo di persone della Fondazione Valtes si è trovato, sotto la guida di Ignazio Punzi e Letizia Lombardi, per un momento di formazione e
di progettazione all’interno di un percorso iniziato un anno fa. Un percorso che ha già
portato il gruppo di lavoro a vivere alcune esperienze di approfondimento e di conoscenza del tema comunità educante, con incontri importanti quali quello con la Comunità di Sant’Egidio a Roma, e con la cooperativa Orizzontegiovani di Tiziano Salvaterra.
Un fine settimana intenso quello vissuto da dodici appassionati educatori del nostro territorio, che si sono ritrovati presso il rifugio Serot per una serie di approfondimenti, riflessioni e progettazioni. Il gruppo, che si è costituito circa un anno fa per iniziativa della Fondazione Cassa Rurale Valsugana e Tesino, ha avuto diversi passaggi di crescita nel corso degli ultimi mesi, con diverse occasioni di formazione e opportunità di incontro di esperienze profondamente innovative e valoriali, quale quella della Comunità di Sant’Egidio a Roma.
La partecipazione diretta all’interno del gruppo di lavoro del presidente della Fondazione Valtes Stefano Modena e del suo segretario Damiano Fontanari è di per sé indice di quanto questo progetto sia prioritario per la Fondazione, come ricorda anche il suo presidente Modena: «Un percorso che abbiamo avviato un anno fa, nella convinzione di quanto fosse importante in un mondo multivaloriale qual è quello odierno e in un contesto di un processo di forte e sempre più marcato individualismo, andare controcorrente proponendo invece un modello non solo comunitario, in cui i legami fra le persone siano elemento generativo di nuove proposte, ma spingendosi fino a pensare una innovativa realtà di comunità educante. Un modello che, per essere costruito, deve poter partire dal basso, dalle sensibilità presenti in ogni singolo individuo, che, come lievito, possano far crescere l’intera comunità. Un percorso che ora, dopo questo ulteriore fine settimana, si sta delineando con sempre maggiore chiarezza e bellezza, con orizzonti ambiziosi. Un percorso nel quale - come Fondazione Valtes - abbiamo creduto fortemente fin dal primo incontro, aperto anche poi alla popolazione con un appuntamento aperto al pubblico a Fonzaso presso Dolomiti Hub lo scorso gennaio, poi ancora con un incontro a Roma con gli animatori de “L’Aratro e la Stella”, che qui ringrazio per aver creduto e scommesso assieme a noi in questo progetto, che riteniamo strategico e imprescindibile per un buon futuro delle nostre comunità».
Una collaborazione, quella con l’Aratro e la Stella, che continua da un anno e sta portando molti buoni frutti, in un progredire che guarda ad ampi orizzonti, oltre che alla qualità della formazione, delle relazioni, degli incontri.
Un fine settimana residenziale che ha visto la testimonianza anche di Tiziano Salvaterra, vulcanico e carismatico presidente di Orizzontegiovani, una cooperativa di comunità di Tione con la missione di accompagnare i giovani nel loro percorso di crescita, promuovendo il dialogo con altre generazioni e incentivando la partecipazione attiva allo sviluppo delle comunità. Una testimonianza che l’ex assessore alle politiche giovanili ha offerto con totale fiducia nella bellezza dell’incontro, dove ha parlato anche delle sue esperienze personali, che lo hanno portato a fondare diverse cooperative fino all’impegno pressoché totalizzante nell’esperienza attuale di Orizzontegiovani.
Il professore Ignazio Punzi e la collega Letizia Lombardi che hanno accompagnato il gruppo in questi mesi di lavoro commentano così l’iniziativa: «Un progetto di Alleanza Educativa di Comunità non è un progetto. È un processo, un’avventura, un’ostinazione della speranza, una passione dei cuori, una follia necessaria. L’Alleanza Educativa di Comunità vuol essere una “eutopia”, un “luogo buono” da immaginare e costruire col passo lento, corto ma deciso dei montanari, gente convinta che il paesaggio che si offrirà in cima riempirà gli occhi di stupore, privilegio e gratitudine. Sentimenti, per la verità, già emersi prepotenti nel nostro fine settimana trascorso al Rifugio Serot. Non poteva essere diversamente perché quando le persone si incontrano senza infingimenti e con generosa gratuità, e quando il loro incontrarsi ha come fine quello di costruire un terreno in cui ogni bambino, ragazzo e giovane potrà fiorire, allora la realtà che si crea è più grande della stessa immaginazione. Ci riusciranno? Non lo sappiamo. Quel che sappiamo con certezza è che, grazie all’impegno e alla fiducia della Fondazione Valtes, un gruppo di educatori sta fertilizzando il terreno scommettendo sulla forza del proprio desiderio e su quello delle famiglie della Comunità».
Un terreno che sarà sempre più fertile anche in futuro, con una serie di iniziative che si apriranno sempre di più ad altre realtà territoriali, anche con la collaborazione importante con l’Università di Trento, per la realizzazione di una mappa di comunità, e una serie di incontri aperti a tutta la popolazione che si svolgeranno nel prossimo autunno e inverno.
Un percorso innovativo, sul quale Fondazione Valtes intende esserci, in sinergia con altri portatori di interesse del territorio, per una crescita di comunità in cui l’IO è solo conseguenza del NOI, in cui l’”I care” di don Milani trova espressione a livello collettivo, perché tutti debbano e possano sentirsi responsabili dell’educazione delle nuove generazioni. I prossimi appuntamenti pubblici saranno opportunamente resi noti sul sito e sui canali social della Fondazione.
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