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Dalla CASSA RURALE VALSUGANA E TESINO nel 2020 donati oltre 200 mila € agli ospedali del territorio


È passato esattamente un anno dallo scoppio della pandemia di Covid-19. Uno tsunami sanitario che ha colto tutti di sorpresa, ma la CRVT s'è fatta trovare subito pronta promuovendo una raccolta fondi per gli ospedali di Borgo Valsugana, Feltre e Bassano del Grappa. Di tutte queste iniziative abbiamo fatto un bilancio con il presidente Arnaldo Dandrea...

Arnaldo Dandrea, Presidente CRVT

BORGO VALSUGANAPresidente Dandrea, a un anno di distanza ci troviamo a fare il bilancio su un’emergenza che, purtroppo, sembra ben lungi dall’essere conclusa…

«Purtroppo è così. Tutti noi stiamo vivendo questa snervante alternanza di colorazioni, che un momento ci lasciano ben sperare sulla fine dell’emergenza e subito dopo, invece, ci fanno tornare indietro al punto di partenza. Pertanto desidero, ancora una volta, esprimere la vicinanza, mia e dell’istituto che rappresento, nei confronti di coloro i quali – soci, clienti e concittadini tutti – stanno vivendo momenti difficili sia sotto l’aspetto economico, ma soprattutto per quanto attiene alla salute. Vorrei inoltre tributare un grande plauso a tutti i medici e agli operatori sanitari che in questi lunghi mesi si sono prodigati – e continuano a farlo con immutata dedizione, nonostante la stanchezza – per salvare tante persone. Da parte nostra c’è la soddisfazione di aver contribuito fattivamente a sostenere la loro lotta contro il virus, tenendo ancora una volta fede alla nostra mission statutaria, che ci impone di essere molto più di una banca, attuando servizi a vantaggio dei nostri Soci e Clienti, ma anche intervenendo con azioni concrete di solidarietà a beneficio dell’intera collettività. Basti pensare che, complessivamente, con nostre donazioni dirette o attraverso l’iniziativa da noi promossa “Insieme in prima linea” – mettendo a disposizione di clienti, soci e associazioni tre conti correnti – abbiamo raccolto e donato alle strutture ospedaliere presenti sul territorio in cui operiamo oltre 200 mila euro».


Vogliamo ricordare, nel dettaglio, in che cosa sono consistite queste donazioni?

«Certo. Per l’ospedale San Lorenzo di Borgo Valsugana abbiamo fatto investimenti in diversi apparati e ambiti per una spesa totale di 134.037,65 euro. A Borgo, oltretutto, abbiamo avuto la soddisfazione di riuscire a precorrere l’emergenza.»

In che senso?

«Già a gennaio 2020, quando il Covid in Italia era ancora sconosciuto, la nostra Cassa Rurale aveva donato al San Lorenzo un ventilatore polmonare meccanico Hamilton, del valore di oltre 23 mila euro, che ha contribuito a salvare più di una vita, specialmente nella prima fase dell’emergenza. Dopo lo scoppio della pandemia abbiamo donato un secondo ventilatore polmonare Hamilton, del valore di quasi 25 mila euro. Inoltre abbiamo provveduto, sempre su richiesta del nosocomio borghigiano, all’acquisto di ben tre monitor multiparametrici per tenere costantemente sotto controllo le condizioni dei pazienti sottoposti a terapie anti Covid-19, per un valore complessivo di quasi 35 mila euro, nonché di sette pompe ad infusione, del valore di quasi 11 mila euro, impiegate per la somministrazione endovenosa di farmaci, soluzioni, liquidi sia in terapia intensiva sia in sala operatoria. Altro acquisto molto impegnativo, per un ammontare di oltre 28 mila euro, è stato l’ecotomografo carrellato Mylab X6, uno strumento ad ultrasuoni in grado di incrementare la produttività e migliorare le prestazioni cliniche. Infine abbiamo provveduto a donare 2 lavapadelle ospedaliere del valore complessivo di quasi 11 mila euro. A completare il quadro circa le donazioni all’Ospedale di Borgo vi è una voce che presenta un importo decisamente inferiore rispetto alle cifre sopra enunciate – 1.550 euro, spesa peraltro sostenuta al 50% in collaborazione con la nostra consorella Cassa Rurale Alta Valsugana – ma alla quale attribuiamo un valore davvero inestimabile».


Le pompe ad infusione donate all'Ospedale di Borgo

Di che cosa si tratta?

«Del progetto Psicoterapia Covid-19, promosso dal responsabile di psicoterapia dell’ospedale di Borgo dott. Lorenzo Gasperi. Spesso rimaniamo sbigottiti nel consultare il bollettino quotidiano sul Covid-19: elevato numero di casi positivi, terapie intensive che si riempiono pericolosamente fino a sfiorare la saturazione, il triste elenco delle vittime. Quello che invece non emerge mai è il grande disagio psicologico che tantissime persone hanno sviluppato in questi lunghi mesi, vuoi per preoccupazioni di salute e/o economiche, vuoi per via dell’isolamento forzato. Le conseguenze psicologiche di questa pandemia rischiano di pesare davvero per anni e soprattutto sulle nuove generazioni. Essere riusciti a dare un contributo anche sotto questo profilo, per noi è motivo di orgoglio. Vorrei ricordare, inoltre, la donazione di oltre 22 mila euro all’Azienda per i Servizi Sanitari di Trento, nata da una collaborazione con le associazioni di Roncegno Terme che da capofila hanno gestito la raccolta fondi».


Per l’Ospedale di Feltre, invece?

«Per l’ospedale di Feltre abbiamo donato complessivamente oltre 30 mila euro, 20 mila dei quali da beneficenza della Cassa Rurale Valsugana e Tesino, mentre il rimanente è arrivato attraverso l’iniziativa “Insieme in prima linea” grazie alla sensibilità e magnanimità di Soci e Clienti. Nella fattispecie per l’Ospedale di Feltre abbiamo acquistato un rilevatore automatico di temperatura posto all’ingresso, ma soprattutto abbiamo contribuito all’acquisto di un costoso macchinario per processare i tamponi, iniziativa promossa dall’Associazione Volontari Ambulanza di Santa Giustina (BL).»


E per l’ospedale di Bassano?

«Per l’Ospedale di Bassano del Grappa abbiamo partecipato con varie associazioni locali e nostre raccolte fondi alla fornitura di attrezzature mediche per un totale di oltre 21 mila euro; 20 mila dei quali da beneficenza della Cassa Rurale Valsugana e Tesino, mentre il restante è stato raccolto da “Insieme in prima linea”.»


Insomma, un bilancio finale davvero lusinghiero...

«Indubbiamente è un bilancio di cui andiamo molto orgogliosi, merito che però mi sento di dover condividere con i Soci, i Clienti e le Associazioni che ci hanno aiutato a raggiungere tali risultati. Ma al di là della cifra raccolta – che è imponente – ciò che mi preme sottolineare è il metodo da noi adottato. Infatti, per evitare lungaggini burocratiche e potenziali dispersioni dei fondi strada facendo, abbiamo preferito trattare l’acquisto di tutte le attrezzature donate in prima persona, direttamente con le aziende produttrici. Questo modus operandi ci ha senz’altro permesso di essere celeri, efficaci ed efficienti. Tuttavia, concluso e reso noto il bilancio, per noi è già tempo di guardare agli interventi futuri, perché le richieste come sempre sono molteplici e noi non ci tireremo certo indietro, facendoci trovare ancora una volta pronti ad intervenire – per quanto ci sarà possibile – in difesa del territorio e a sostegno delle numerose comunità che lo popolano».


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