
di LINO BEBER
Recentemente il signor Giuseppe Fruet, storico vigile urbano perginese, mi ha fatto vedere una poesia dattiloscritta con la firma di monsignor Giacomo Regensburger, che fu decano della comunità perginese dal 1921 al 1946 e da pensionato attivo trascorse i suoi ultimi due anni di vita a Canale continuando il suo ministero sacerdotale “usque ad finem” (fino alla fine).
Barberina Giacomelli, perpetua del monsignore, è stata madrina di battesimo di Giuseppe Fruet.
Per le sue note simpatie verso il movimento A.S.A.R. (Associazione Studi Autonomia Regionale), dalla cui costola nacque poi il P.P.T.T. per iniziativa del dottor Enrico Pruner di Frassilongo, la nuova classe dirigente del partito democristiano fece pressione sulla Curia vescovile perché l’ex arciprete di Pergine, che desiderava fissare la propria dimora a Trento come canonico della cattedrale, fosse quasi “esiliato” nell’allora piccola frazione perginese di Canale.
Sulla pubblicazione in occasione del 50° della sua morte mia cugina Maria Pellegri Beber scrive: «Ma così fu deciso che, nella piccola canonica di Canale, tra il verde digradante verso il lago, il monsignore e la perpetua Barberina, si sarebbero dovuti trovare assai bene. Erano circondati di affetto e di premure da parte degli abitanti di Canale, assai affezionati alla parrocchia di Pergine. Nei suoi ultimi tempi Monsignore componeva poesie tra le ombre e i fiori dell’orto».
La poesia di Mons. Regensburger
Se va avanti pian pian
sempre però col baston en man.
Ogni tant se dà en soffion
che l’è come tacar en boton.
L’appetito nol manca mai
e cibo ghe n’é senza tanti guai.
Alle ore cinque del mattino
son già qui al mio tavolino
recito le “Ore, Ufficio Divino”
mi preparo alla Messa pian pianino.
Alle sei si suona l’Ave Maria,
e presto allora mi muovo e mi invio via
Quando in Chiesa son arrivà
no vedo l’ora de star sentà.
Pronto è ‘l sacrestano Umberto
tutto è a posto, è l’omo esperto
vien poi dopo il figlio Aldo
è bullo ma bravo o non spavaldo
serve Messa con buone norme
quando il chierichetto ancor non dorme.
Finita la Messa e ringraziamento
ritorno in canonica un buon momento.
Pronta col caffè la brava Barberina
si incomincia subito la parlantina.
E che parole: “Che cosa devo far a desinar.
Vuole polenta, minestra o pasta?”
“Quello che tu vuoi far, mi basta.”
Mi ritiro in camera e faccio annotazione,
lettura spirituale e meditazione,
passa il tempo, sto guardando dalla finestra,
non vedo alcun che passa né a sinistra né a destra.
Vien il portalettere finalmente
quante cose e persone ho in mente?!
Quanti vengono e poi partono!
Saluti, auguri o poi finiscono.
Due ore in settimana vado a scuola
ove insegna la maestra Pola (Zita N.d.C.).
Nelle domeniche e feste prediche e orazioni
con buon numero e devote Comunioni
non mancano occasioni di suoni e canti
e così finisce la festa per tutti quanti.
Amen.