ALTA VALSUGANA – Dopo il Natale la festa senz’altro più attesa e amata dai bambini è il CARNEVALE, una tradizione che in Valsugana è sempre stata molto sentita pure nei secoli scorsi. Addirittura nel corso del 1600 fra le entrate annue di Castello Telvana erano annoverate: «Regalie di licenze per far mascherade e ballare». Nel 1748 Padre Angelo Maria Zatelli annota nel proprio diario «le maschere che per altro tempo di notte sono proibite, in questo tempo hanno tutta la libertà e si va tutte le notti baccanando». Il giorno 10 febbraio 1748 padre Zatelli riporta un episodio di cronaca. Un certo Tommaso Tabarelli, che indossava la maschera di carnevale, mentre era intento a distribuire maccheroni al pubblico, «ne diede tre o quattro ad un uomo detto Facaldo, quali ricevuti cadde morto a terra. La maschera per far conoscere che non vi era alcun dolo, ne mangiò subito anch’essa onde fu levato il suspetto e si attribuì a morte repentina di colpo».
In tempi più recenti – anni ‘20 del secolo scorso – fu Angelico Prati a raccontare nel suo libro “I Valsuganotti:
La gente d’una regione naturale" – come «durante il carnevale, soprattutto negli ultimi giorni, andavano in maschera, e soli, o a gruppi, entravano nelle stalle o nelle stanze riscaldate a far la parlata, ch'era un breve componimento. Tra altro si recitava la parlata dei semi. L'ultimo di carnevale vanno in giro dal dopo pranzo alla notte, parte vestiti in maschera, e anche la notte, pel paese o da un paese all'altro. A Ivano si potevano osservare, ancora sino a non molti anni fa, gli antichi balli caratteristici della valle. Di solito all'ultimo, nei paesi più grossi, fanno la bigolada (maccheronata pubblica), festa carnovalesca, nella quale si còciono e si mangiano gli spaghetti (bìgoli) in piazza. Il mercoledì delle Ceneri, certi anni, vanno in giro cantando, in una grossa compagnia, con fiocchi sul cappello o con scopetoni (aringhe salate, quale simbolo della quaresima), e con un cestino con cenere dentro. Cantano la canzone dei scopetoni, o altre cantate il dì prima, e vanno a bere presso privati o alle osterie. Anche uomini attempati vi prendono parte, e fanno giravolte, scherzi, e così via».
Fra le tradizioni di carnevale valsuganotte da anni, ormai, si annovera anche la festa organizzata dal Paoli Hotel – Antica Trattoria Alla Vedova che dell’accoglienza ai bambini ne ha fatto un vero e proprio elemento distintivo, tanto da essere protagonista anche alla recente Fiera del Trentino dei Bambini svoltasi con grande successo a Trento nel week-end del 25 e 26 gennaio scorsi.
Quest’anno la Festa di Carnevale del Paoli Hotel è in programma per domenica 23 febbraio a partire dalle ore 12.00. Nel ricco programma sono previsti vari intrattenimenti e animazioni per bambini con tanto divertimento, giochi, truccabimbi, baby dance, zucchero filato e molte altre sorprese ancora. Grande attesa, come sempre, per la sfilata delle mascherine e la seguente cerimonia di premiazione, nella quale tutti i bambini partecipanti riceveranno un premio, ad ulteriore testimonianza di quanto i più piccoli presso il Paoli Hotel trovino un ambiente pensato appositamente per loro e per le proprie esigenze.
Le prenotazioni sono già aperte telefonando al numero 0461 700 017 dell’Hotel Paoli dove Matteo ed Elisa, assieme a tutto lo staff, vi attendono per un allegro pomeriggio di divertimento che non mancherà di incantare, oltre ai bambini, anche i genitori presenti.
Prima, però, giovedì grasso 20 febbraio, siete tutti attesi per il grande ballo in maschera con Mirko e la sua fisarmonica.
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