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AmAmbiente SpA: ecco la società partecipata frutto della fusione tra STET SpA e AMNU SpA





di GIUSEPPE FACCHINI


E’ stata presentata ai propri soci nella sede del Consorzio dei Comuni, AmAmbiente SpA, la società partecipata frutto della fusione tra STET SpA e AMNU SpA.


La Presidente Manuela Seraglio Forti insieme al direttore Roberto Bortolotti hanno spiegato le varie fasi del passaggio a questa nuova società al termine di un complesso percorso di analisi, valutazioni e intese societarie e che è operativa dal 1 gennaio 2022, illustrandone gli scopi di fornire servizi essenziali di gestione del ciclo idrico, dell’igiene ambientale, dell’illuminazione pubblica, delle energie rinnovabili e delle onoranze funebri e le opportunità che possono scaturire.

Presenti buona parte dei 19 comuni soci e in rappresentanza dell’assessore provinciale Mario Tonina, il Dirigente del Dipartimento Territorio, ambiente ed energia Roberto Andreatta. Il Sindaco di Pergine Roberto Oss Emer che detiene il 72,67% delle quote sociali ha ribadito quanto sia importante il ruolo della nuova azienda. Gli altri comuni soci sono Levico Terme (18,51% di quote sociali), Caldonazzo, Tenna, Baselga di Piné, Altopiano della Vigolana, Civezzano, Calceranica al Lago, Fornace, Sant’Orsola Terme, Bedollo, Borgo Valsugana, Fierozzo, Frassilongo, Vignola Falesina, Grigno, Albiano, Novaledo, Palù del Fersina oltre all’APSP Santo Spirito Fondazione Montel. La sfida di AmAmbiente non è solo quello di gestire al meglio i servizi che già sono in carico come l’acqua potabile, i rifiuti, i servizi funebri, ma essere un punto di riferimento importante nel panorama provinciale e nazionale sul ciclo dell’acqua, delle fonti rinnovabili, del rinnovo delle concessioni idroelettriche, dell’illuminazione pubblica.

Il patrimonio di AmAmbiente è di quasi 63 milioni di euro, il fatturato di oltre 17,2 milioni.

La Presidente Seraglio Forti ha sottolineato l’importanza di puntare sull’innovazione, l’efficienza e la sicurezza, privilegiando la sinergia con i Comuni. Altresì molto importante il servizio rivolto alla clientela fatta di persone, cittadini, aziende e attività economiche. AmAmbiente si pone sempre come servizio pubblico promuovendo altresì la formazione e la sensibilizzazione ambientale sia verso i clienti che verso il mondo scolastico. Il Direttore Bortolotti ha elencato i numeri considerevoli di utenti serviti: nel settore della raccolta e smaltimento rifiuti le utenze sono 33.595 con una percentuale di raccolta differenziata pari all’85,68%, nel ciclo dell’acqua gli utenti sono 22.780 con 2.920 milioni di litri d’acqua potabile distribuita, 10.732 i megawattora prodotti da fonti rinnovabili, 120 sono le persone del team.


A margine dell’incontro abbiamo intervistato la Presidente Manuela Seraglio Forti.


Come si pone AmAmbiente nei confronti del proprio territorio?

«Vogliamo essere un punto di riferimento del territorio per i cittadini e le pubbliche amministrazioni, in termini di efficienza, innovazione, lungimiranza e trasparenza. Il legame con il territorio appartiene alla nostra storia e cultura aziendale, e puntiamo a consolidarlo con un intenso rapporto di collaborazione con i Comuni soci e la presenza di canali di dialogo diretti e trasparenti con la clientela».


Quali aspetti ci tiene a rimarcare nel suo ruolo di Presidente?

«Mi sono resa conto che ci sono delle funzioni all’interno della nostra comunità che devono restare pubbliche tra cui sicuramente la gestione dei rifiuti e il ciclo dell’acqua, ma anche le derivazioni idroelettriche. Se in questo contesto riusciamo ad essere efficaci e con dei costi sotto controllo di una direzione manageriale questo può essere veramente il valore aggiunto per i nostri cittadini. Non è il profitto che ci interessa, abbiamo ceduto il gas e l’energia elettrica che potevano avere dei buoni margini, mentre sull’acqua e sui rifiuti è tassativo avere un bilancio zero perché tutto quello che viene utilizzato per i cittadini sul territorio deve essere ripagato e non più di quello».


Qualche sogno da realizzare?

«Il sogno sarebbe di avere una tariffa unica per l’acqua che deve essere ottimizzata perché dove c’è tanta acqua occorre economizzarla, gestirla bene e portarla dove ce n’è poca e quindi fare interconnessione tra gli acquedotti. Da questo punto di vista la mia visione è partecipativa. Tutti i comuni è giusto che contribuiscano al benessere di tutto il territorio. Sugli acquedotti poi dobbiamo continuare ad investire perché non possiamo avere delle perdite significative tra quello che entra e quello che esce. Quello che conta è che il servizio sia sempre migliore».

Quali gli interventi nel campo della formazione e dell’educazione?

«Crediamo molto alla formazione e sensibilizzazione ambientale. Tra le tante attività collaboriamo attivamente con il Liceo Scientifico a curvatura ambientale che è sperimentale presso il Marie Curie di Pergine. Crediamo fortemente nell’aspetto educativo proprio perché siamo un'azienda pubblica perché solo quel tipo di azienda che vende acqua può dire non sprecate l’acqua».

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