Giovedì 30 giugno nella sede della Comunità di valle a Tonadico, in sala Negrelli, prende il via “Primiero Remote Workers”, un’iniziativa gestita da Trentino Social Tank e co-finanziata dal Piano Giovani di Zona di Primiero che intende aiutare i giovani del territorio a cogliere le opportunità del lavoro da remoto.
Il progetto si inserisce nel contesto del nuovo spazio di coworking aperto a Siror e promosso dalla Cooperazione e dal Comune di Primiero, in collaborazione con Cassa rurale, Acsm e Apt.
Giovedì 30 giugno alle ore 17 nella sala Negrelli della Comunità di Valle si terrà il primo dei tre incontri con gli esperti per parlare di lavoro remoto (e smart working) dal punto di vista dei ricercatori che lo studiano, di aziende e lavoratori che lo praticano, di agenzie che gestiscono processi di reclutamento, di persone che hanno cambiato vita grazie ad esso.
Il titolo del primo appuntamento è “Lavoro da remoto: è qui per rimanere?” con Mariano Corso (Responsabile Scientifico Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano) e Maria Laura Frigotto (Professore Associato Università di Trento).
Il 7 luglio alle ore 18 si prosegue con “Chi cerca e chi trova”, il 14 luglio (ore 18) ultimo incontro con “Più felici e più produttivi?”.
Oltre a questo ciclo di incontri Primiero Remote Workers organizza un percorso di formazione e coaching, rivolto a giovani dai 20 ai 35 anni che intendono esplorare queste opportunità. In arrivo anche una guida che sarà la sintesi e l’eredità di tutto il progetto per i prossimi anni e raccoglierà tutti gli insegnamenti che verranno generati da partecipanti ed esperti.
«Negli ultimi due anni molti lavoratori hanno provato la versione emergenziale dello smart working e il mondo intero si è reso conto che, per certe professioni, non è necessario scegliere il luogo dove vivere in funzione del proprio lavoro – afferma Claudio Tagliabue di Trentino Social Tank – Sempre più lavoratori cercano il lavoro a distanza per conciliare meglio le proprie aspettative personali con quelle lavorative e sempre più aziende la stanno adottando per migliorare la propria capacità di trovare e attirare talenti. Per i territori di montagna il lavoro da remoto può essere una risorsa strategica per invertire i processi di spopolamento, perché offre ai giovani una possibilità per immaginarsi un futuro nel quale svolgono il lavoro dei propri sogni, nel luogo dove vogliono vivere. Per prepararci a cogliere queste opportunità, bisogna conoscerle e sapere come afferrarle. Per questo proponiamo Primiero Remote Workers».
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