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Una startup trentina vince contro il colosso AIRBNB





TRENTO – Ciaomanager è una startup innovativa che sviluppa soluzioni software intelligenti per il settore alberghiero (gestionale in cloud e revenue management) che nell’agosto 2017 ha chiesto la registrazione all’EUIPO (l’ufficio della Comunità Europea per la ProprietàIntellettuale) del marchio CIAOBNB, registrazione alla quale AIRBNB si è opposta.

Filippo Battiti (CEO di Ciaomanager) spiega di aver scelto la radice “CIAO” per vari collegamenti. CIAO rimanda all’ospitalità sorridente – il software di Ciaomanager è pensato per ridurre lo stress ed il mal di testa degli albergatori riportandoli a sorridere -, CIAO ha un suono decisamente e orgogliosamente italiano, è inoltre una parola facilmente riconosciuta anche presso clienti stranieri.


«Noi trentini siamo un po’ chiusi e tendiamo a non sorridere molto – aggiunge Filippoe quindi nella scelta c’è sicuramente anche un implicito invito ad aprirci di più con i clienti e con i partner, insomma a uscire dal nostro guscio per andare a conquistare il mondo».

L’accoppiata con BNB in CIAOBNB nasce in riferimento al mondo dell’ospitalità, come bed-and-breakfast in senso esteso. Inoltre – aggiunge Filippo – «poiché i nostri servizi sono in cloud e quindi basati su Internet e sul Web, siamo andati alla ricerca dei rarissimi nomi di dominio ancora disponibili, trovando ciaobnb.com, che evidentemente fino ad allora non era stato considerato interessante da nessuno (neppure, ovviamente, da Airbnb). Abbiamo quindi fatto la registrazione del marchio CIAOBNB presso l’ufficio europeo. Con nostra grande sorpresa Airbnb ha fatto opposizione, producendo nei mesi seguenti centinaia di pagine di argomentazioni realizzate da rinomati studi di avvocati, volte a dimostrare che CIAOBNB è confondibile con AIRBNB e quindi ad obbligare CIAOMANAGER a ritirare la registrazione.

A quei tempi ero ancora all’inizio, con pochi clienti e pochi soldi in cassa, e penso che molti avrebbero alzato bandiera bianca. Ma io riesco ad essere molto testardo e non mi sembrava giusto. Fra il resto, anche AIRBNB ha iniziato come startup ed il fatto che i loro avvocati volessero mettere i pali fra le ruote ad un’altra startup non mi sembrava gentile. Ho stretto la cinghia, ho cercato uno studio di avvocati tra i più onesti e ho coinvolto qualche conoscente esperto di linguistica in cambio di qualche pizza assieme».


Dopo una lunga attesa di quasi due anni è arrivata la prima decisione ufficiale positiva da parte di EUIPO, nettamente a favore di Ciaomanager SrL. In 16 pagine di analisi gli esaminatori dell’EUIPO considerano la possibile confusione argomentando che «Le differenze nelle sequenze di lettere "AIR" e "CIAO" sono impressionanti.”


«A questo proposito, si deve tener conto del fatto che i consumatori tendono generalmente a concentrarsi sull'inizio di un segno quando incontrano un marchio.Questo perché il pubblico legge da sinistra a destra, il che rende la parte collocata alla sinistra del segno (la parte iniziale) quella che cattura per prima l'attenzione del lettore».



La conclusione raggiunta dagli esaminatori è che:«Considerando tutto quanto sopra, anche supponendo che i prodotti e i servizi siano identici e prendendo in considerazione il maggior grado di carattere distintivo dei marchi anteriori per parte dei beni e servizi dell'opponente, non c’è alcun rischio di confusione da parte del pubblico per il quale i segni in confronto non hanno elementi significativi.Poiché l 'opponente (Airbnb n.d.r.) è la parte soccombente, deve sostenere le spese sostenute dal richiedente nel corso del presente procedimento».


Insomma, conclude Filippo, una piccola soddisfazione malgrado i costi sicuramente elevati per una startup e le complicazioni pesanti, che fra il resto mi hanno obbligato a cambiare il nome dell’azienda in CIAOMANAGER nella lunga attesa (quasi due anni) che la spada di Damocle dell’opposizione alla registrazione si decidesse a cadere o a restare su.


«Ci sarà pure un giudice a Berlino» fa dire Bertold Brecht al mugnaio al quale l’imperatore voleva distruggere il mulino perché faceva ombra al suo castello. In questo caso la decisione degli uffici della Comunità Europea non è stata a favore di una multi-nazionale miliardaria ma di una startup trentina.

Il 25 marzo la Corte di Appello dell’EUIPO (European Union Intellectual Property Office)ha rifiutato l’appello di controparte (appello chiesto da Airbnb), ritenendolo infondato, confermando tutto quanto già deciso in sede di opposizione .


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