di GIORGIO TORGLER*
Parlando di sport siamo abituati a pensare solo all’agonismo. Ma io credo che sia sbagliato perché l’agonismo è la conseguenza di un percorso che parte in giovanissima età che dal gioco passa al gioco sportivo per arrivare appunto all’agonismo.
Un percorso di tanti anni che deve essere stimolato, rispettato, sostenuto da tutti ma in particolare dalla Politica.
Ed è proprio a questa che mi rivolgo, come ho già fatto in altre occasioni, con l’invito a riflettere con attenzione sui veri valori dello sport e quindi a considerare queste attività come strategiche e oggi insostituibili nella crescita dei bambini, ma anche nella continuazione della vita.
Dico riflettere sul “perché” si debba approfittare di questo grande patrimonio e potenziale strumento e solo dopo progettare il “come e il cosa fare”.
In questo patrimonio non dobbiamo dimenticare il valore del volontariato che si impegna, anche a proprie spese, ogni giorno, con tanta passione e entusiasmo; un patrimonio che rischia però l’estinzione se non sostenuto e riconosciuto.
Sport, attività ricreative e di gioco, sono modalità divertenti per apprendere e fare propri valori e lezioni che dureranno per tutta la vita.
Gioco e sport promuovono l’amicizia e la correttezza, il gioco di squadra e la disciplina, il rispetto dell’altro e tutte quelle qualità pratiche che aiutano un bambino a diventare un individuo consapevole e solidale, ad imparare ad affrontare le sfide della vita e a sviluppare l’autostima e la capacità di leadership.
Aiutano a scoprire la regola del saper fare, del saper essere e del dover essere.
Lo sport, da questo punto di vista, costituisce un percorso formativo che contempla in modo dettagliato e concreto, proprio tali competenze.
Ci si rende conto che a questo fine non è oggi sufficiente educare solo i ragazzi, ma è indispensabile predisporre un percorso educativo per i dirigenti, i genitori, gli insegnanti, gli animatori/educatori a saper bene utilizzare la “cassetta degli attrezzi” necessaria per ben operare.
Quindi il passo che ci aspetta, e assieme dovremo trovarne sempre meglio la forma, è quello di accompagnare questo grande sforzo dando loro, oltre che i finanziamenti indispensabili, anche appunto un supporto formativo necessario alle sfide che attendono quanti oggi creano aggregazione sportiva.
Sono convinto che l’etica dello sport sia un’etica di responsabilità: un’etica capace di guardare non solo ai princìpi astratti, ma anche alle conseguenze delle nostre azioni.
È quindi necessario che la Provincia investa sull’attività di gioco e di gioco sportivo e obbligatoriamente deve farlo nella Scuola. Solo li si interviene su tutti.
* Giorgio Torgler
Presidente onorario del CONI Trento
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