Incontro dedicato alla riorganizzazione e al raddoppio della SS 47 della Valsugana nel tratto tra Castelnuovo e Grigno...
«I territori sono sovrani e la Provincia non può che ascoltare, senza pregiudizio alcuno, le scelte dei rappresentanti amministrativi locali al fine di trovare le migliori soluzioni». Lo ha specificato il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, nell’ambito dell’incontro dedicato alla riorganizzazione e al raddoppio della SS 47 della Valsugana nel tratto tra Castelnuovo e Grigno. Si è trattato di un appuntamento dedicato ai Sindaci e al Commissario della Comunità Attilio Pedenzini, che nel proprio intervento iniziale ha usato parole di apprezzamento rispetto alla disponibilità dimostrata da Piazza Dante sulla riapertura della discussione, nonostante il percorso partecipativo sull'opzione 2+2 si sia chiuso da diversi mesi. All’appuntamento hanno preso parte anche il dirigente generale dell’Agenzia per le opere pubbliche Luciano Martorano e il Commissario Straordinario che seguirà la riorganizzazione della SS 47 della Valsugana, Stefano Torresani. L’opera viabilistica, per la quale la Provincia ha stanziato 61 milioni di euro, è considerata strategica dalla Giunta e per questo motivo Fugatti ha affermato che «la volontà dell’Amministrazione è di realizzare un’opera tanto attesa dalle comunità locali, al di là delle scelte di natura tecnica: siamo dunque pronti a discutere le proposte che arrivano dal territorio, se sostenibili sotto il profilo finanziario, se realmente e tecnicamente fattibili e in grado di garantire la sicurezza».
La soluzione delle 4 corsie formulata lo scorso marzo dai sindaci dei territori interessati, prevede l‘allargamento dell’arteria a 4 corsie nel tratto compreso tra Castelnuovo e lo svincolo di Ospedaletto, senza spostare il tracciato della ferrovia che sarà scavalcato (secondo modalità in fase di approfondimento) nei pressi del sottopasso esistente della SP 60dir.
La strada, secondo questa soluzione, sarà larga 22 metri e non mancherebbero le cosiddette “interferenze” causate dagli elementi già esistenti. «Sappiamo – ha detto il presidente Fugatti – che tale ipotesi non garantisce la sicurezza delle 4 corsie in tutto il percorso fino allo svincolo dopo il ristorante-bar al Mulino, ma se questa è l'ipotesi voluta dai territori, noi siamo pronti comunque a discuterne».