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Quando a Pergine le vie erano in tedesco


Carlo d'Asburgo visita Pergine il 17 gennaio 1917

Nella cartina rielaborata nel 2001 dal generale del Genio Alpini Gianpiero Sciocchetti, scomparso a 84 anni nel gennaio 2019, è descritta una toponomastica in lingua tedesca delle principali vie di Pergine.

di LINO BEBER

Piazza Municipio era Kaiser Franz Josef Platz, in onore dell’imperatore Francesco Giuseppe.

Via Pennella, nota un tempo come Borgo Nuovo, era Erz. (Erzherzog) Karl Franz Josef Strasse in onore del suo successore l’arciduca Carlo D’Asburgo.

Via Tommaso Maier, la nota “Contrada Taliana”, era Tomas Mayer Strasse.

Via Rusca era Viktor Dankl Strasse, in onore di Viktor Dankl von Krasnik, nato a Udine il 18 settembre 1854 e deceduto a Innsbruck l’8 gennaio 1941; fu un generale e comandante d’armata dell’esercito austro-ungarico sul fronte orientale e sul fronte italiano nella prima guerra mondiale, durante la quale fu insignito della massima onorificenza dell’Impero austro-ungarico, l’Ordine militare di Maria Teresa, per i suoi meriti durante la battaglia di Krasnik contro l’esercito russo.

Via Guglielmi era chiamata Lauben Gasse, che tradotto significa Via dei Portici; i portici in realtà si trovavano nella parte alta di Via Maier e nell’attuale Piazzetta S. Elisabetta.

Via 3 Novembre, un tempo via delle Scuole, era chiamata Radetzky strasse in omaggio a Josef Radetzky, nato a Sedlcany (il 2/11/ 1766 e morto a Milano il 05/01/1858; era un nobile boemo, feldmaresciallo austriaco e fu a lungo governatore del Lombardo-Veneto. Con un servizio nell’esercito austriaco di oltre 70 anni, è ricordato per essere stato il comandante dell’esercito austriaco durante la 1° guerra d’indipendenza italiana.

Vicolo Alberti era indicato come Alberti Strasse.

Via Crivelli era chiamata Doberdò Strasse, in ricordo della battaglia di Doberdò, uno degli scontri più sanguinosi della prima guerra mondiale, combattuto nell’agosto 1916 tra l’esercito del Regno d’Italia e quello austro-ungarico formato prevalentemente da reggimenti ungheresi e sloveni. Lo scontro, noto come sesta battaglia dell’Isonzo, ebbe luogo in un’area strategica posta sul bordo più occidentale dell’altopiano del Carso. Dopo aver conquistato la pianura tra Monfalcone e Ronchi dei Legionari, gli italiani tentarono di sfondare in direzione dell’altopiano del Carso, al fine di prendere il controllo della strada principale di connessione tra il porto di Trieste e la città di Gorizia. Dopo violenti combattimenti e numerose perdite, gli attaccanti riuscirono nel loro proposito. Le forze austro-ungariche si ritirarono, e Gorizia fu conquistata dagli italiani, che però non riuscirono ad avanzare verso Trieste e furono fermati a nord-ovest di Duino.

Via Chimelli era Gorlice Strasse, a ricordo della battaglia di Gorlice (Polonia) nel 1915 contro i Russi. Nella cartina è erroneamente indicata come Colpare gasse, riferito a Volpare Gasse, la vicina strada che collega via Cesare Battisti con Via Chimelli, ora chiamata via Volpare.

Maria Teresa Virgolo, studiosa di toponomastica veneta, propone il significato di opere di arginatura alla parola volpara, derivata dal latino medievale bulparia (porta di chiusura di un argine, che in senso idraulico designa anche un’opera di difesa del fondo o delle sponde di un corso d’acqua realizzata con zolle erbose rivestite di strame legato con rametti flessibili di salice o con fascine di paglia impastata con terra). Forse un tempo nella via scorreva un ramo della roggia.

Via Tegazzo era Tegazzo Strasse, dal nome delle colline ove sorgono il castello e la croce inaugurata nel 1901.

Via Cesare Battisti, nota prima con Contrada Tedesca, era Erz (Erzherzog) Eugen Strasse, l’arciduca Eugenio d’Asburgo colonnello generale impegnato nel 1915 sul fronte meridionale contro il Regno d’Italia.

Via Pive era Limanova Strasse, in ricordo della battaglia di Limanowa tra i soldati della 3ª Armata russa e quelli della 4ª Armata austro-ungarica, che comprendeva anche soldati tedeschi. Lo scontro, iniziato l’1 dicembre 1914 e terminato il 13 dello stesso mese, ebbe luogo vicino a Limanowa, centro situato a poca distanza da Cracovia.

Piazza Fiera era Markplatz.

La cartina indica anche le direzioni per Trento (Trient), Caldonazzo, Serso (Zerz) e Palù (Palau).

Nella cartina mancano: Gaense platz (Spiaz de le oche o Piazza Pacini); St. Petergasse (Via S. Pietro); Pozzatogasse (Vicolo Pozzato); Bahnhofstrasse (Via della stazione ferroviaria, attuale Viale Dante).

Tuttavia tali denominazioni tedesche ebbero un utilizzo puramente istituzionale-amministrativo, in quanto nell’uso pratico e corrente rimase in vigore l’odonomastica (dal greco odòs = via, strada e onomastikòs = atto a denominare) italiana.

Ciò appare evidente nel diario iniziato da Francesco Dallepiatte (1828-1907) nel 1847 e continuato dalle figlie Virginia Amalia Teresa e Domenica Francesca (“Fanni”), le quali, sia nel 1916 che nel 1917, citano i luoghi in lingua italiana.


* Grazie a Giuliana Campestrin per le sue utili informazioni



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