di LINO BEBER
La lunga e popolosa via Guglielmo Marconi parte, a Pergine Valsugana, da viale Dante e raggiunge via del Mani (un tempo battezzata via Panarotta e ora con il nome originario), la strada che da Zivignago raggiunge la casa fersinale di Serso e che deve il nome a Emanuele Eccher detto “Mani” proprietario dell’Albergo al Ponte edificato all’inizio del ‘900 e ora casa di abitazione.
La via è dedicata a Guglielmo Marconi (1874-1937) l’inventore autodidatta del telegrafo senza fili che gli valse il premio Nobel per la fisica nel 1909. Lungo il decorso della via si aprono numerose stradine laterali.
Partendo dal suo inizio alla sua sinistra nascono le seguenti vie:
• Via Monti Pallidi, sinonimo delle Dolomiti; una strada senza uscita.
• Via dei Prati, perché un tempo zona di prati; oggi arriva fino al viale dell’Industria; lungo la strada a sinistra nasce via Paganella, in omaggio al gruppo montuoso (2.124 m) che sovrasta la città di Trento e alla quale è stata dedicata una delle più belle canzoni di montagna.
• Via Monte Cristallo: il monte più alto (3.221 m) delle Dolomiti ampezzane (Belluno); arriva fino a viale Vito Bellini. Lungo la via i capannoni della ex fabbrica Brinkman, l’edificio delle scuole elementari “Don Lorenzo Milani” e sul lato sinistro della strada dapprima la stradina privata che prende il nome di vicolo Giarete che raggiunge via dei Prati e poi via Andrea Mascagni, dedicata al politico, partigiano e musicista, nato a San Miniato di Pisa nel 1917 e deceduto a Trento nel 2004, anche questa via si collega con via dei Prati.
• Via Costalta: il Dosso di Costalta (1.955 m) nella catena del Lagorai tra la valle dei Mocheni e il Pinetano; senza uscita. Poco prima dell’imbocco della via si raggiunge la piscina comunale.
• Via Alda Merini dedicata alla poetessa milanese (1931-2009). Lungo il suo decorso incrocia Via Regensburger e subito dopo l’incrocio alla destra l’Oratorio e alla sinistra la seconda sede della casa di riposo. All’incrocio con Via Regensburger un tempo c’era un capitello con la porta di ferro battuto opera del fabbro Giulio Zamboni (1892-1958) con l’angelo custode; ora l’artistica opera si trova nella cappella della vicina casa di riposo. Segue l’incrocio con Via dei Caduti. Sempre a destra gli imponenti edifici delle case GESCAL dove abitano centinaia di persone.
Alla destra di Via Marconi troviamo invece:
• Viale Guido Petri che raggiunge viale degli Alpini.
• Via Canopi che si dirige verso viale degli Alpini; qui un tempo c’era il grande magazzino edile di Giuseppina Oss Pinter (1910-1994), nota come “la Bepina de la calzina” e proprio vendendo la calce creò la sua fiorente attività nella quale lavorò per lunghi anni il nipote Piergiorgio Toldo. Tra il Viale Guido Petri e Via Canopi ci sono i campi di tennis e il giardino dei Canopi con giochi per i bambini.
• Via Fravort: il monte Fravort (2.347 m) nella catena del Lagorai in val dei Mocheni; arriva in Via Spolverine.
• Via Montessori: dedicata a Maria Montessori (1870-1952) pedagogista e medico; arriva in Via Spolverine. Alla sua destra gli edifici della scuola materna e a sinistra l’asilo nido, attualmente chiusi, dopo l’apertura del nuova sede in Via Amstetten e in attesa di nuova destinazione urbanistica.
• Via Tofane: massiccio montuoso delle Dolomiti ampezzane con la cima più elevata Tofana di Mezzo (3.244 m); arriva in Via Spolverine.