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Oggi a Trento il tavolo di "crisi" per andare oltre il Coronavirus e far ripartire il terziario


Riaperture di hotel, bar, ristoranti e altre attività, sostegni efficaci per le imprese, importanza della programmazione anche per permettere alle aziende di allontanare la paura di nuove, improvvise chiusure. Sono i temi sui quali si è concentrata la riunione di oggi, in Sala Depero, nel Palazzo della Provincia a Trento, del tavolo “di crisi” tra la Giunta provinciale e le associazioni di categoria del terziario.


Un’iniziativa dedicata alle criticità della situazione sanitaria ed economica provocata dalla pandemia da coronavirus e che nasce da una richiesta ufficiale di Confcommercio, Confesercenti e Asat, accolta dal governo provinciale.

«Le riaperture in sicurezza sono la nostra priorità» – così il presidente Maurizio Fugatti, assieme agli assessori Roberto Failoni e Achille Spinelli. «Sappiamo che, visto lo stato di grave difficoltà, anche due settimane possono essere determinanti. Questa settimana capiremo le intenzioni del governo, se ci sono spiragli noi agiremo in tal senso».

Il confronto si è svolto in un continuo rimando tra gli interventi a livello nazionale – il decreto Sostegni di marzo e il suo probabile raddoppio – e la manovra migliorativa provinciale che la Giunta conta di ultimare questa settimana. I rappresentanti delle associazioni, dando voce ai propri associati, hanno fatto presente agli esponenti della Giunta lo stato di prostrazione di lavoratori e imprenditori di commercio, locali pubblici e turismo, per la situazione in atto e la mancanza di certezze. Spazio poi alle richieste nel merito e alla condivisione delle migliori soluzioni in base alle esigenze delle imprese.


Giovanni Profumo, direttore di Confcommercio, ha sottolineato «l’esasperazione del nostro settore che diventa ogni giorno più incontrollabile», auspicando “interventi concreti” a partire da “imposte locali, vedi l’Imis, e il credito” e nuovi protocolli per le riaperture “che non siano a carico delle aziende”. Marco Fontanari, presidente dei Ristoratori e vicepresidente di Confcommercio, ha invitato le istituzioni a concentrarsi sulla prospettiva delle riaperture, seguendo “i dati incoraggianti” che vengono dalle vaccinazioni: «Ben venga la prospettiva di riaprire dopo il 20 aprile o a inizio maggio, purché poi non ci siano nuovi dietrofront».

«La paura di nuove chiusure è tanta – ha aggiunto Gianni Battaiola, presidente Asat, «occorre pensare a strumenti quali il pass vaccinale, che attesti ‘'avvenuta vaccinazione, l’immunizzazione per aver contratto il Covid oppure la negatività del tampone, al fine di garantire la mobilità tra Regioni e Stati nel prossimo futuro, senza salti all’indietro» e a un sostegno per le trasformazioni nel turismo: «L’albergo post-pandemico sarà completamente diverso da quello precedente, le imprese devono poter investire».

Renato Villotti, presidente di Confesercenti, ha portato all’attenzione il tema dei costi per bar, ristoranti e altre attività. «Dobbiamo affrontare i costi fissi, gli affitti, le bollette, spese che purtroppo non si sono fermate con le chiusure». Priorità condivisa da Fabia Roman, presidente dei Pubblici esercizi e vicepresidente di Confcommercio: «Tanti esercizi, soprattutto in città, non riescono più a pagare gli affitti che si stanno cumulando. Serve intervenire».

Cruciale il tema del credito. «La partita della liquidità e della moratoria per i mutui è fondamentale, deve essere presa in modo serio e sono convinto che Draghi lo sappia» queste le parole del direttore Asat Roberto Pallanch. «Senza acqua da bere, aria da respirare le imprese muoiono. Chiediamo alla Provincia di Trento di farsi carico di esercitare pressione sul governo per il Decreto sostegni bis; in questi mesi Regioni e Province autonome hanno avuto modo di collaborare in maniera positiva portando al Governo le loro istanze», ha aggiunto. «Garantire continuità a tutte le imprese, tramite il sostegno al credito, in vista della ripartenza» è una delle priorità anche per Mauro Paissan, vicepresidente Confesercenti.

Oltre a Fugatti, che ha ribadito l’impegno della Provincia per le riaperture tempestive, sempre in rapporto ai dati sul contagio e alle possibilità concesse dal governo nazionale, sono intervenuti Spinelli e lo stesso Failoni. «Obiettivo di questo confronto è ragionare in modo strutturato su quali iniziative attivare per questo settore martoriato dalla pandemia» ha detto Spinelli. «Niente chiacchiere, ma una condivisione sugli interventi concreti a sostegno delle aziende. Pensare agli interventi per la ripartenza è prioritario e in questo senso i bandi Qualità in Trentino dell’assessore Failoni vanno nella giusta direzione».

Anche Failoni ha citato il successo dei bandi Qualità in Trentino, uno dei tasselli messi in campo dalla Provincia per garantire le prospettive di turismo e commercio. Infine, ancora il tema cruciale delle riaperture: «L’amministrazione provinciale con i suoi dirigenti e il comparto sanità si sta confrontando sulle disposizioni da applicare. C’è la volontà di procedere, in sicurezza. Nei prossimi giorni, appena avremo dettagli precisi, convocheremo le associazioni. Vogliamo dare un messaggio di positività».





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