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Novaledo. Domani 15 settembre Luigi Sardi racconta: "1945/1946 dalla guerra all'autonomia"





Giovedi 15 settembre, alle ore 20.30, nella sala polivalente di Novaledo verrà presentato il recital "1945/1946 dalla guerra all'autonomia". Luigi Sardi accompagnato da Antonia Dalpiaz racconterà la storia del Trentino negli anni subito dopo la seconda guerra mondiale, periodo in cui nacque la nostra autonomia.


«Questa è la storia di Trento e del Trentino dal 25 aprile del 1945, data della fine della seconda guerra mondiale, al 5 settembre del 1946 il giorno che segnò la nascita della nostra Autonomia. Le vicende sono raccolte dalle pagine del quotidiano Liberazione Nazionale e dell’Alto Adige.

E’ il racconto dei giorni dell’attesa, della vigilia della liberazione della fine della guerra, dell’arrivo degli americani, un minuto diario giornalistico firmato “dal taccuino del nostro cronista” di eccezionale valore storico perché narra Trento e il Trentino dal 25 aprile al 5 maggio di quel fatidico 1945.

Qualche stralcio: “Trento libera. Trento libera”. In sella ad una bicicletta nera lo strillone pedala lungo via Belenzani e grida quell’annuncio levando in alto con una mano Liberazione Nazionale il giornale che annuncia la fine della guerra, dei patimenti, dei bombardamenti, della dittatura e il ritorno alla libertà.

Eccoli i partigiani. Rombando una moto, una Guzzi Alce, passa sotto quella che era stata la Casa del Fascio e dopo l’8 Settembre del 1943 la sede del comando germanico. Tre uomini sui tre sellini, il mitra a tracolla, il nastro tricolore al braccio destro, il fazzoletto rosso al collo. Si vive ancora nel profondo dei rifugi nel puzzo di urina, di vomito, gli odori che dominavano quei mondi di paura. Erano le caverne scavate sotto lo stradone di via Venezia, quello nella roccia sotto la chiesa dei frati alla Busa, poi in San Martino, a Piedicastello. La gente era sfollata a Civezzano, Piné, Cognola, Martignano, nei borghi delle Valli dei Laghi, fuggita dalla città dopo il tragico bombardamento della Portèla del settembre del ‘43 e di San Martino.

E’ la storia del ritorno degli internati dalla Germania e dei prigionieri di guerra, di come si visse l’eco della bomba atomica sganciata sul Giappone, lo stupore nell’apprendere la verità sull’orrore della strage degli ebrei, la ripresa del lavoro con l’inizio della ricostruzione di una città severamente colpita dai bombardamenti, la paura per la Guerra Fredda, la narrazione della cronaca minuta della vita nella città e nelle valli, le ansie per la sorte di Trieste assediata dalle armate di Tito, le prime voci sulla scomparsa di italiani nella Venezia Giulia, la verità negata sulle foibe, la nascita del governo Degasperi, i pacchi Unrra che salvarono gli italiani dalla fame, la straordinaria avventura dell’Asar, Gigino Battisti figlio di Cesare Battisti, primo Sindaco di Trento, i “focolarini” di Chiara Lubich, il lento ritorno alla vita culturale e, attorno alla Sat, a quella sportiva e la nascita della Repubblica. La cronaca di 15 intensissimi mesi. La storia davvero avvincente del Trentino fino a quel 5 settembre del 1946 data della firma dell’accordo con l’Austria per l’Alto Adige. Ecco come è nata la nostra Autonomia raccontata dai giornali e dai testimoni di 70 anni fa. Ma ancora prima di tutto questo c’è l’incontro nel 1944 a Roma fra Degasperi e Edo Benedetti che poi sarà Sindaco di Trento. In un angusto ufficio del Vaticano, Alcide Degasperi mostrò al giovane militare in divisa - appunto Benedetti - qualche foglio scritto a mano: “Ecco, questa è la cornice che dobbiamo costruire, entro la quale vivranno tre culture; italiana, tedesca e ladina”.

Era l’idea della Regione.






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