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Mauro Moser da Pergine Valsugana alla Tv in Brasile



di NICOLA PISETTA

Ex studente al dipartimento di Lingue Moderne a Trento, Mauro si è trasferito in Brasile dopo l’Erasmus a Nijmegen, nei Paesi Bassi, dove ha conosciuto la sua futura moglie, Fernanda, e dove ha intrapreso il suo percorso professionale in campo linguistico come interprete.


Il primo viaggio di Mauro Moser in Brasile avvenne nel 2014, tra agosto e settembre, in un periodo di forte siccità.

Mauro era alle prese con la tesi di laurea e circa un anno prima aveva conosciuto Fernanda Mota, una ragazza brasiliana che come lui si trovava in Olanda per studio:«Non sai mai dove ti porta l’Erasmus… Andai a Nijmegen, vicino al confine con la Germania, e fu lì che, in un vivace ambiente internazionale, conobbi Fernanda, la mia futura moglie».

Mauro, dopo il viaggio inaugurale oltre oceano, si stabilì definitivamente in Brasile nel febbraio 2015. In un ambiente latino, facilitato anche dall’affinità parentale dell’italiano con la lingua nazionale brasiliana, riuscì ad apprendere il portoghese in virtù di un corso frequentato durante la Triennale a Trento: «A Lingue studiavo il portoghese del Portogallo, con un’insegnante di Lisbona: ben diverso, per pronuncia e per alcuni aspetti grammaticali e lessicali, da quello parlato in Brasile. Fui, comunque, facilitato dalla lingua madre e dallo studio, ai tempi delle superiori, dello spagnolo: non che sia uguale al portoghese, c’è grande differenza tra le due lingue, ma mi servì come base per immergermi nella parlata brasiliana».

Mauro ha vissuto anche a Brasilia, la capitale, costruita tra gli anni ‘50 e ‘60 come compromesso nella disputa campanilistica tra Rio de Janeiro e San Paolo: «Un’esperienza particolare, è una città nuova, dall’architettura moderna e colpisce per il suo immenso verde: c’è più verde che cemento!»

E a proposito di ambiente: «Nell'estate 2019, per i drammatici eventi degli incendi in Paraguay e in Brasile, un giorno calò il buio su San Paolo a metà pomeriggio, prima del solito: si scoprì, il giorno dopo, che erano state le particelle portate dal vento a favorire il fenomeno. Erano, tra l’altro, giorni dal clima molto secco».

E anche San Paolo, la metropoli in cui Mauro vive, può godere dei suoi meravigliosi paesaggi fuori dalla città: situata sul tropico del Capricorno a circa 70 km dall’oceano (la città marittima più vicina è Santos), è circondata dalla ricca foresta pluviale atlantica e da tanti laghi.

Mauro, in Brasile, ha svolto diversi lavori in campo linguistico, tra cui l’insegnante, l’interprete e il traduttore: «L’interprete è un lavoro molto interessante: si suddivide in interpretazione consecutiva, dove maggiore è l’attesa di intervento per tradurre mentre l’oratore parla, e in quella simultanea, dove, quando uno parla, l’altro traduce più o meno nello stesso momento».

Per svolgere il mestiere di interprete, Mauro ha svolto un corso di master nel quale era richiesto un continuo esercizio pratico, in un’attività che non permette errori: grazie al suo percorso formativo, Mauro Moser ha potuto lavorare in diverse, prestigiose conferenze a San Paolo, tra cui anche accanto ad alcuni docenti ospiti dell’università americana di Harvard.

Ha tradotto, poi, la comunicazione internazionale tra il compositore e cantante italiano Marco Frisina e il suo pubblico.

Ha avuto, inoltre, a marzo 2019, la possibilità di lavorare per conto di Globo, un’emittente televisiva brasiliana, la più grande rete commerciale in Sudamerica e la seconda nel mondo per entrate finanziarie annue. L’ospite, nel programma satirico chiamato The Noite, era il cantante Peppino Di Capri.

Le risposte in italiano di Peppino hanno permesso, a Mauro, di prestare la sua voce al pubblico brasiliano.

In altri momenti, invece, Mauro è ospite ai grandi meeting aziendali di San Paolo, nei quali ci sono due o più ditte che operano in vari campi, dai prodotti cosmetici alle costruzioni e dove, in assenza dell’inglese come lingua universale, è necessaria la presenza di un interprete esterno: «Ci sono, naturalmente, delle particolari tecniche fraseologiche da seguire – dice Mauro, – ed è necessario studiarsi il glossario del relativo campo: è spesso a nostra libera discrezione, invece, l’uso dei vocaboli. In questo caso, comunque, dipende anche dal tipo di cliente con cui lavori e dalle sue esigenze».




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