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Luci e ombre del legno allo Spazio Klien di Borgo



BORGO VALSUGANA – Fino al 10 marzo prossimo, presso lo Spazio Erika Klien di Borgo Valsugana, fa tappa l’ormai consolidata mostra itinerante Luci e ombre del legno. Infatti, da quasi 20 anni – precisamente dal 2002 – sull’altopiano del Tesino si celebra un simposio internazionale di scultura lignea che tra la fine di luglio e gli inizi di agosto richiama artisti da tutto il mondo. La competizione anima per una settimana le vie di Castello Tesino e delle frazioni circostanti. Con curiosità ed ammirazione i turisti si affollano intorno ai grossi ceppi di legno dai quali piano piano abili mani estraggono forme familiari o esotiche.

Selezionate da un apposito comitato tecnico – e premiate anche da una giuria popolare – le opere dei vincitori, insieme a quelle di uno scultore affermato, compongono la mostra itinerante Luci e ombre del legno, che testimonia in un tour lungo tutta la penisola il genio creativo degli artisti e l’eccezionale versatilità della materia prima, proveniente dai boschi trentini.

La rassegna, curata dal Centro di documentazione del lavoro nei boschi di Castello Tesino, propone 21 opere che con note di forte intensità plastica raffigurano i temi culturali cari agli autori.

Mai come in questa edizione si respira un’aria internazionale, segno di come la manifestazione abbia saputo affermarsi in un panorama artistico sempre più ampio. Dino Damiani (Italia), Jonel Alexandrescu (Romania), Gianangelo Longhini (Italia), Stefania Nicolo (Italia) sono i protagonisti dell’edizione 2020.

A loro, come ormai tradizione, l’organizzazione affianca un maestro esterno alla competizione, selezionato tra i più rappresentativi scultori del Trentino-Alto Adige. Per questa edizione la scelta è ricaduta sul trentino Carlo Scantamburlo. «Dal 2006 – raccontano Remo Tomasetti e Gabriele Bertacchini, responsabili dell’esposizione – la mostra è stata visitata da quasi 80 mila persone: ha saputo unire il Nord ed il Sud Italia, dalla provincia di Bolzano a quella di Salerno, in un autentico abbraccio culturale che ha attraversato rinomati centri culturali e piccoli ma preziosi borghi, che hanno creduto nel valore culturale dell’iniziativa».

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