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Lawrence del Lagorai: Laura Zanetti ricorda il grande poeta Ferlinghetti


Telve 2005. Ferlinghetti, Laura Zanetti, Eric Toccaceli e il regista Agrippino Russo tiene la scala (Foto Eric Toccaceli)

Tutto il mondo ha parlato della morte di Lawrence Ferlinghetti, grande poeta della Beat Generation, avvenuta il 22 febbraio scorso, all'età di 102 anni. Laura Zanetti ci racconta come lo conobbe e come lo fece innamorare del Lagorai e dei suoi formaggi di malga...

di PAOLO CHIESA


LAGORAI Laura, come hai conosciuto Lawrence Ferlinghetti?

«Nell'aprile 2001 era a Verona per una serie di iniziative a lui dedicate organizzate da Francesco Conz, l’editore e archivista italiano dei più importanti movimenti di neo avanguardie storiche più sperimentale al mondo. Francesco mi invitò l’indomani al Teatro Nuovo dove era previsto un incontro di Ferlinghetti con gli studenti veronesi».


E lì come andò?

«Il teatro straripava di giovani che erano letteralmente in delirio. Io, incurante dei controlli interni, salii sul palco e feci dono a Ferlinghetti di una copia del mio primo libro: “Formaggi e Cultura della Malga” che aprì subito ed apprezzò molto. Mi fece i complimenti in particolare per i miei disegni.»


Lo rivedesti in quei giorni?

«Sì, la sera stessa al “Carrarmato”. La più antica osteria della città scaligera era così piena che avvicinare Ferlinghetti era impossibile. Invece, grazie ad Eric Toccaceli, il fotografo che ha seguito il poeta per una vita, riuscii a trovare uno spazio al suo tavolo. Gli chiesi: “Dopo il libro di ieri, posso omaggiarla di questo formaggio? È il Bagoss di Bagolino, il formaggio d’alpeggio della sua terra d’origine”. Lui lo assaggiò e tra un sorso e l’altro di rosso Valpolicella disse: “ But it’s wonderful, wonderful!


Grande soddisfazione quindi...

«Sì, davvero. Il giorno seguente preparai un pacchettino con dei formaggi di nicchia: il Bettelmat, il Castelmagno, il Bitto e due pezzetti di ciò che rimaneva nel frigorifero di casa, il formaggio di malga Valpiana e di malga Cere e glielo feci avere. Il giorno della sua partenza Francesco Conz mi chiamò dicendomi che Lawrence era molto interessato “alla donna del formaggio che l’aveva praticamente stregato” ».

E il vostro rapporto continuò...

«Una volta tornato in California mi scrisse e da allora iniziò uno scambio di lettere e da parte mia di pacchettini di formaggi in direzione “City Lights”, la mitica libreria che lui gestiva a San Francisco. E il formaggio delle malghe della Val Calamento diventò nel tempo il formaggio più amato dalla popstar della poesia americana e lui lo condivideva con gli amici e i clienti della più celebre libreria d’America.»


Avesti anche un ruolo nelle sue esibizioni italiane.

«L’Archivio Francesco Conz mi affidò l’organizzazione delle successive letture poetiche di Lawrence in Italia. La prima fu nell’ottobre 2005 al Teatro Sociale di Trento e alla biblioteca civica Tartarotti di Rovereto. Lawrence in quei giorni soggiornò anche nella mia casa di Telve Valsugana dove espresse il desiderio di conoscere la mia montagna, quella della Val Calamento.»

E fuori dal Trentino?

«Nel tempo, sempre per conto dell’Archivio F. Conz, curai anche le letture di Ferlinghetti a Biella e a Roma in quella che fu l’ultima reading europea del Poeta universale di Frisco, al Teatro Tor Bella Monaca gestito da Michele Placido, con la voce recitante di Alberto Albertazzi, tra un pubblico in delirio.»

Lo frequentasti in California?

«Sì, negli anni successivi, quando andavo da mio figlio Cristiano Norberto che da vent’anni vive e lavora a Los Angeles, incontravo anche il Poeta più venerato d’America. In quella casa al 250 di Francisco Street, gli cucinai il “formai rostì”con polenta di farina di mais, acquistato da “Molinari”, l’ultimo negozio di generi alimentari italiano di North Beach, sulla Columbus Avenue, a due passi dalla City Lights Bookstore.»

Vuoi aggiungere ancora qualcosa a questa storia?

«Mi preme dire che se il Poeta universale più famoso al mondo è vissuto fino a 102 anni, sicuramente lo si deve a Mauro Aprile Zanetti, il coltissimo intellettuale che Lawrence aveva scelto anni fa come suo segretario personale per i contatti con i media, affidandogli la curatela di “Little Boy”, l’ultimo suo libro. Mauro l’ha seguito con amore cucinando anche per lui. “Sei la mia primavera”, diceva spesso a Mauro, che gli è stato accanto fino alla fine, alle 7:30 del 22 febbraio. Ad un mese esatto del suo 102 compleanno.»


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