di LICIA CAPPATO
La prima volta che ho sentito parlare del cerchio in modo approfondito è stato alle elementari e mi spiegavano la geometria nelle sue varie forme: il raggio, la circonferenza, come calcolarne l'area...
Tanti problemi ho risolto per allenarmi a questi calcoli, tanti gli errori e poi tante le soddisfazioni quando facevo bene, ma più di questo non mi è stato trasmesso.
Ammetto che la sua forma così perfetta, armonica e generata da una continua curva ha sempre affascinato la bambina che ero e quello che porto dentro ancora oggi.
Osservando la Natura l'ho sempre contemplato nella sua manifestazione, nella forma dei pianeti tra cui la nostra meravigliosa Terra, nel Sole, nella Luna, nel centro di vari fiori, ma anche in noi nella forma della pupilla dell'occhio, nella forma dei capezzoli, nella forma tubolare delle vene o arterie, ma anche dei capelli, dei peli, in certi nei sulla pelle, e molto altro.
Studiando società antiche e alcune esistenti ancora oggi, soprattutto di matrice tribale che vivono tutelando il loro legame con Madre Terra, anche lì l'ho ritrovato: nelle loro abitazioni di forma circolare, nella costruzione dei villaggi per l'appunto a forma di cerchio, nel loro raccogliersi utilizzando questa forma per prendere decisioni, per celebrare attorno ad un fuoco e molto altro.
Mentre osservavo tutto questo, dentro di me nasceva quel sentimento misto tra meraviglia e nostalgia, ma a quest'ultima non riuscivo a darmi spiegazione del perché si faceva sentire.
Solo qualche anno fa mi è giunta la risposta chiara.
Dopo il distanziamento obbligato, la reclusione forzata motivata dal nostro vertice della “piramide” “per il benessere della collettività per la nostra sicurezza”; ho cominciato a cercare altro.
Non sapendo cosa trovare, mi sono decisa a voler fare esperienza di comunità, di autentico senso di comUnità... tutto il contrario di quello che avevamo appena vissuto io e le mie figlie.
Utilizzando la rete che in pochi casi considero utile, per la mia ricerca è stata preziosa e quindi grata; sono stata attratta da una proposta di 10 giorni in un ecovillaggio in Italia che ci avrebbe fatto conoscere e vivere l'esperienza della Via del Cerchio di Manitonquat (Medicine Story).
Senza tante masturbazioni mentali siamo partite con la nostra tenda, zaini pieni di quanto necessario per vivere questa nuova avventura, di curiosità, un pizzico di timore da madre per non saperne nulla nel coinvolgere anche le bambine e in una tasca interna c'era però anche tanto entusiasmo che mi dava fiducia di ciò che stavo facendo; con certezza posso dire che questo era il contenuto del mio zaino, in quello delle mie figlie c'era pure tanta fiducia nella mamma un po' fuori dagli schemi.
Quello che abbiamo trovato all'arrivo tanti uomini e donne più o meno giovani, bambini e bambine che come noi erano lì per cercare altro o comunque qualcosa di diverso rispetto a quello vissuto i mesi prima, 130 anime ri-belli!
Per 10 giorni siamo stati una tribù, abbiamo condiviso TUTTO: dal cibo ai bagni, dalle lacrime ai sorrisi, dalle pulizie al cucinare, dal giocare al danzare, dal cantare al recitare ma ancora più prezioso...abbiamo appreso nuovi modi di comunicare, di prendere decisioni, di prendere accordi, di risolvere conflitti, ci siamo spogliati delle nostre paure mettendole al centro del cerchio e viste sciogliere come neve al sole dall'abbraccio della tribù, dalla pr-Essenza dei fratelli e sorelle incontrati pochi giorni prima che talvolta avevano le medesime.
I bambini e bambine come forza motrice del cerchio e figli di tutti; ognuno aveva la respons-Abilità del proprio ben-Essere, dei bambini, delle bambine e della com-Unità, i nonni e nonne come forza di saggezza e sostegno per i più giovani; le donne come sorelle e gli uomini come fratelli.
Tutti e tutte in cerchio, tutti e tutte parte del cerchio, ognuno di noi prezioso per il cerchio con i suoi doni e talenti come quel puntino che se manca rende il cerchio incompleto; il cerchio esisteva grazie ad ognuno di noi e ognuno di noi apprendeva e sentiva ancora di più il proprio valore grazie al cerchio.
Nessun capo, alcuni uomini e donne che mettevano al servizio (rendere sacro) la loro esperienza in questa Via, per portare ogni singolo o singola ad Essere leader di Sé stesso e di Sé stessa.
Ora e solo ora posso dire con ogni mia cellula che sono nata per Vivere la Via del Cerchio e grazie a questa presa di coscienza onoro questa sacra forma e ho compreso da dove nasceva la mia nostalgia quando studiavo le civiltà che lo utilizzavano come Cuore dell'organizzazione interna.
Forma che dall'istruzione ricevuta parlava solo di concetti, distanze e numeri privi di anima ora mi parla di sacro, di comunione e di medicina.
Buon 2022 a tutti … buona ri-Esistenza!
Licia
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