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Il Valore del Silenzio: di cime e silenzi



PRIMIERO/VANOI – Un dono che riusciamo a trovare solo quando lasciamo il traffico delle nostre città, quando abbandoniamo caos dei centri commerciali, quando chiudiamo le orecchie al bombardamento dei media, quando voltiamo lo sguardo alle grida, alle pretese verità urlate, alla ridondanza degli slogan.

L’emozione che ci offre la montagna solo se sappiamo prendere il sentiero giusto, se ci immergiamo nei suoi spazi, tra viottoli e rocce, tra torrenti guadati e profumi dei boschi, tra la serenità del seguire con lo sguardo il corso d'acqua ed il buio della grotta, tra l'ombra della selva e la maestosità degli alberi, tra l'equilibrio delle cime con l'asimmetria del paesaggio.


Eppure lo sappiamo che il silenzio non esiste, esiste la calma, la serenità, la sensazione di pace, il sentimento di abbandono, la dimenticanza, l'oblio, la quiete, il riposo, il distacco.

Il silenzio è una dimensione personale, è una forma di relazione tra un individuo e l'altro, è un atteggiamento, è una forma di rispetto specialmente se davanti a noi abbiamo la montagna.

Il silenzio è un'altra forma di ascolto, di attenzione, il silenzio è l'abbandono dell'udito come canale di ricezione prevalente, è guardare, respirare, odorare, è mettersi in ricezione, è ascoltare col cuore.

Sono cuori che comunicano, l'essenza della montagna, che esiste sin dal primo passo nel bosco, nel primo appiglio sulla roccia, nel primo sorso d'acqua nel ruscello, nella scorza del Larice, nel profumo di sottobosco, che parla all'uomo.

Il silenzio non è assenza di suono, non è tenebra, non è anonimo.


Il silenzio è uno stato d'animo che dà significato al fruscio del vento, al tuono, al picchiettare della pioggia, al cadere di una pigna, allo scorrere dell'acqua, al bramito del cervo, al rantego del capriolo, al ronzio del calabrone, al grido dell'aquila; il silenzio permette di dare nomi a quello che ci accade intorno.


Il silenzio è l'ascolto delle stagioni, sono suoni diversi, dall'ovattato della neve, al cedere delle foglie in autunno, il suono del disgelo al garrito della rondine in primavera, ai campanelli delle mucche durante la salita all'alpeggio o la desmotegada, ancora il belare lontano di una pecora nel bosco, il suono delle campane che chiamano a sera.

Il silenzio è una forma di racconto, è un vuoto e un pieno che accogliamo nel nostro animo, è una luce che arriva in fondo al nostro intimo, è sentirsi e sentire, è volontà e abbandono, è salita e discesa, è montagna e montagne, è attenzione e disciplina, è un segreto che non sai raccontare e quando ci provi le parole non bastano.

E allora SSSSHH!! ( onomatopea della richiesta di silenzio)


Cicona, Valle del Vanoi

Marco Felici

Presidente Consorzio Turistico Valle del Vanoi

Vincenzo Bottecchia

Curatore Cicona Fumetto

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