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Il levicense Giorgio Romanese si aggiudica ex aequo il premio "Storytelling" a Strike 2020



Fra i 10 finalisti dell'edizione 2020 di “Strike! Storie di giovani che cambiano le cose”, vi era anche il levicense Giorgio Romanese che si è aggiudicato, ex aequo, il premio Storytelling...

Dopo tre mesi di attesa e una giornata di laboratorio, per i 10 finalisti di “Strike! Storie di giovani che cambiano le cose” è giunto il tempo dei verdetti. Il concorso, destinato agli under 35 che hanno ottenuto successo nella loro vita e che con il loro esempio possono migliorare quella di chi gli sta intorno, quest'anno vedeva la partecipazione anche del levicense Giorgio Romanese, che produce vino in un territorio competitivo come il Trentino riuscendo a distinguersi. Giorgio, infatti, è viticoltore da 10 anni e dal 2013 utilizza un metodo tutto particolare per l'affinamento del suo spumante: immergere le bottiglie a 20 metri di profondità del Lago di Levico, dove si trovano le temperature ideali.

Il primo a raccontare la propria storia, Giorgio Romanese si è aggiudicato, a pari merito con Elisa Vinciguerra (graphic designer che nel 2011 ha creato il marchio "Bric Collection e durante il lockdown ha prodotto e venduto a fini benefici mascherine cucite con stoffe di recupero) il premio “Storytelling” messo in palio dal partner Favini, una tra le aziende nazionali più rinomate nella cartotecnica.

I tre vincitori della quinta edizione di "Strike! Storie che cambiano le cose", cui è andato un premio di 1000 euro, sono risultati Fabjan Thika, Nicolle Boroni e Fabio Catania.

Fabio Catania, ricercatore bolzanino, ha creato “Emoty”, un’interfaccia che dal tono di voce permette di riconoscere le emozioni di chi pronuncia le frasi. Dopo l’interessamento di Ibm e Google, oggi viene usato da tre centri terapeutici di Milano per la regolazione emotiva; Fabjan Thika, è ideatore della House of Boxing di Trento aperta assieme alla moglie Manuela con lo scopo di dare supporto morale e nello studio ai ragazzi in difficoltà che si sentono soli e smarriti, come lo era lui diversi anni fa; Nicolle Boroni, giovane rendenese di Bocenago, è protagonista di una storia di riscatto. Persa la mano destra a 5 anni, oggi svolge diverse opere di volontariato all’estero occupandosi dei bambini più sfortunati e arrampica in montagna. Lo stesso Fabio Catania e il gruppo TiramiScience hanno vinto pari merito il riconoscimento del pubblico quali migliori progetti (500 euro).

Con un ottimo seguito alla diretta streaming da parte del pubblico social (circa 250 spettatori in contemporanea su Facebook e YouTube, e visualizzazioni ora oltre quota 2000, in continua crescita), la serata in versione on line presentata dalla giornalista Francesca Re e dallo striker 2019 Lorenzo Ferrari si è aperta come da tradizione con il saluto del dirigente Luciano Malfer: «I nostri striker sono degli ambasciatori del positivo – ha dichiarato –. In questo periodo in particolare c’è grande bisogno di raccontare le loro storie e divulgare il messaggio di positività, di andare oltre la fatica, spostare i nostri obiettivi sempre un po’ più in là e costruire una società sempre più positiva». Sono seguiti i consigli dell'innovatore Alessandro Garofalo il quale ha spronato gli striker a sfruttare il web per dare visibilità alle loro idee, progetti, pensieri e il saluto della presidentessa della giuria Francesca Dallapè. La vicecampionessa olimpica di Rio 2016 ha ricordato ai finalisti di non smettere mai di sognare e porsi sempre grandi obiettivi da raggiungere. Il progetto è stato realizzato dall'Agenzia provinciale per la famiglia, natalità e le politiche giovanili in collaborazione con Fondazione Demarchi, Cooperativa Smart e Cooperativa Mercurio.




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