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Festa a sorpresa per Irene Pedrotti, medaglia d'argento agli Europei di Judo

Immagine del redattore: il Cinqueil Cinque



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di GIUSEPPE FACCHINI


Festa a sorpresa ieri sera per Irene Pedrotti al suo ritorno a Pergine dopo la splendida medaglia d’argento conquistata ai Campionati Europei di judo under 23 di Budapest Under 23 nella categoria fino ai 70 Kg.


All’Hotel Ristorante Turismo di Pergine familiari, amici e atleti hanno preparato una accoglienza davvero calorosa per la forte judoka perginese.

Irene è stata festeggiata dalla mamma Greta Casagrande maestra di Judo 5°Dan , dal papà Luca, dalla sorella Giada, dal nonno Luciano Casagrande che aveva vinto la medaglia di bronzo nella Coppa Italia di Judo nel 1970, quindi una vera e propria tradizione di famiglia.

Presenti la Vicesindaco di Pergine Daniela Casagrande e l’assessore allo sport Franco Demozzi.

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Irene che gareggia per il Dojo Equipe di Bologna dopo essere cresciuta nell’Asd Judo Caldonazzo, è stata accolta con bandiere, fiori, pasticcini, poesia e dall’immancabile torta. Tutto strameritato perché la medaglia continentale vinta è di grande prestigio internazionale.

Tra un autografo e un brindisi l’intervista.


Irene, come ti sei trovata a Budapest?

«Sono molto contenta dell’esperienza, era da un po’ che gareggiavo su buoni livelli, ma non ero ancora riuscita a conquistare quel tipo di medaglia. Sono riuscita a centrare l’obiettivo e proprio ai campionati d’Europa anche se non stavo al top della forma e venivo da un periodo un po’ difficile. L’impegno e la determinazione hanno portato a questo risultato».


Come riesci a dominare la tensione della gara?

«L’esperienza maturata mi ha aiutato molto. Cerco di essere tranquilla, penso a tutte le persone che mi sono a fianco e che credono in me e che ce la posso fare. Incontro per incontro penso a fare del mio meglio, il mio judo, come mi ha sempre insegnato il mio allenatore. Testa e cuore sono le cose importanti in questo sport».


A chi vuoi dedicare questa medaglia?

«Le dediche sarebbero tante, ma in questo giro mi sento di dedicare la medaglia soprattutto alla mia famiglia che mi sta sempre vicino anche se distanti, perché da tre anni vivo a Bologna dove frequento l’università di scienze motorie e al mio allenatore Paolo Natale che mi cresce alla grande».


Il prossimo appuntamento?

«Gareggerò ai campionati assoluti il 18 e 19 dicembre e cercherò di ottenere il miglior risultato possibile. Ho una carica in più».









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