«Creano un certo sconcerto i numerosi articoli che Nursing up sta pubblicando in questi giorni, nei quali si leggono le più disparate denunce, quasi a voler dimostrare l’affermazione del sindacato dopo aver abbandonato il tavolo della contrattazione del 16 novembre, finalizzato a trovare soluzioni per non sguarnire le Rsa, e più in generale la sanità trentina, del personale infermieristico già in graduatoria per l’assunzione in Azienda sanitaria. Stiamo parlando di 139 nuovi professionisti in attesa, e questa è solo la prima contraddizione dell’articolo oggi pubblicato, dove il sindacato chiede con forza l’assunzione di nuovi infermieri». Sono queste le parole di replica dell'assessore alla salute Stefania Segnana, al comunicato diffuso oggi da Nursing up.
«Per quanto riguarda i dati del personale infermieristico va precisato che in Italia il rapporto di infermieri per mille abitanti è del 6,1 rispetto ad una media UE dell’8,4 – prosegue quindi l'assessore provinciale –. Di contro, nella Provincia autonoma di Trento il personale infermieristico in servizio raggiunge il valore di 7,5 infermieri per 1.000 abitanti ed un rapporto di infermieri per medico pari a 2, vicino quindi alla media dell’Unione europea che è di 2,3». L'assessore Segnana è poi entrata nel dettaglio della programmazione 2020–2023 della formazione del personale sanitario, spiegando come sia previsto un importante investimento nella formazione infermieristica, e in particolare
l’attivazione a livello locale del corso di laurea Magistrale in infermieristica;
la realizzazione di percorsi post laurea (Master) per sviluppare competenze che integrano la dimensione clinico-assistenziale, educativo-preventiva relazionale, organizzativa e tecnologica (sanità digitale);
l’aumento dei posti nel corso di laurea in infermieristica (140, con la prospettiva di aumentare a 160 posti a partire dall’anno formativo 2022/2023 e a 180 con l'anno formativo 2025/2026).
«Ritornando alle questioni contrattuali – conclude l'assessore Segnana – va evidenziato che la Provincia ha messo a disposizione la somma di 4.230.000 euro per la vacanza contrattuale 2019–2020, mentre a livello aziendale sono in corso i confronti con le organizzazioni sindacali per definire le modalità di erogazione della seconda fase del 'bonus' a favore degli operatori che non hanno riceduto il contributo nella scorsa estate, per una spesa di 4.100.000 euro. Sulle altre questioni sollevate dalla sigla sindacale, Azienda sanitaria sta dotando i nostri professionisti di tutti i dispositivi di protezione individuale previsti, operando come sempre nel pieno rispetto della normativa anti Covid».