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Donatella Rettore: «Io, cantante ecosostenibile»


Donatella Rettore


di GIUSEPPE FACCHINI


Cantante, paroliera e attrice, protagonista della canzone italiana e non solo, Donatella Rettore, nata a Castelfranco Veneto, ha venduto milioni di dischi in Italia e in Europa, con successi come Splendido splendente, Kobra, Donatella, This time, Lamette, Io ho te, Adrenalina (con Giuni Russo) e molti altri. Con il suo tour estivo Back to the stage ha registrato sold out e apprezzamenti unanimi.



Donatella dopo un periodo difficile hai ripreso in grande forma...

«La cosa più importante è lavorare e anche avere dei momenti di divertimento».


Il tuo inizio con la musica?

«Da piccola volevo fare la ballerina o il pompiere. Ma già cantavo nel cinema della parrocchia. Incominciai a fare la mascherina e poi a 6 anni a presentare, perché avevo già una bella chiacchiera. A 10 anni creai il gruppo dei Cobra. Cantavamo canzoni di Caterina Caselli, Patty Pravo, Beatles, Rolling Stones. La mia è stata una bella infanzia».


A Sanremo debuttasti nel 1974 con “Capelli sciolti” e quando tornasti nel '77 con “Carmela” eri già affermata all’estero...

«Nel '74 ero ancora adolescente, romanticona e cicciotella. Ma dal 1975 già frequentavo Germania, Austria, Olanda, Svizzera perché la canzone Lailolà ebbe un successo straordinario all’estero con milioni di dischi venduti. Parlava dell’uomo venuto da lontano, che liberava la donna da ogni tipo di tabù, era una figura onirica».

el 1979 il tuo grande successo “Splendido splendente” ...

«È una canzone d’oro, d’argento e di platino, indistruttibile contenuta nell’album Estasi Clamarosa. Un LP pieno di belle canzoni come Eroe o Il mimo, un eroe muto che mi ha sempre affascinato. Ho frequentato la scuola di Peter Brooke dove ho imparato tanto, perché la gestualità è fondamentale nel nostro lavoro. Molto particolare il disco in vinile di allora, di colore rosso, che tutti si fermavano incuriositi a vedere».


Come è nata “Kobra”?

«Un mio amico cantautore lucano diceva sempre: "Ma cosa sapete voi del Nord, noi al Sud abbiamo un cobrone e non uno sbirulino...". Lo diceva così spesso che mi sono detta: "Lo metto in musica e lo canto". La canzone è nata per la felicità anche dei ragazzi che la cantavano felicemente senza problemi».


Particolare anche “Donatella”...

«Fu il primo brano ska in italiano, lottai per farlo uscire. Ci tenevo tanto perché è musica libera, non controllata, per ballare e fare casino. Fu un enorme successo, con cui vinsi il Festivalbar ed ebbe grandi riscontri pure in Inghilterra».


Elton John ha scritto delle canzoni per te. Come è nata la collaborazione?

«Elton è di una generosità immensa, una persona vera, con la sua Fondazione ha fatto cose straordinarie. Era molto affezionato a me, a Kiki Dee e a France Gall. Ci stimava e ci spronava. Le canzoni che ha scritto per me sono una più bella dell’altra».

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CCome hai vissuto il lockdown?

«Siamo tutti sfiniti da questo periodo in cui abbiamo vissuto come delle isole. Abbiamo bisogno uno dell’altro e di comunicare».

Novità discografiche?

«È uscito Rettoressa in limited edition, subito esaurito. In occasione del 40esimo anniversario è uscito Donatella. Sono contenta perché le nuove generazioni mi hanno scoperto grazie ai social e alle piattaforme e i miei dischi sono molto suonati e ascoltati anche all’estero».

Sei sempre stata avanti, anche nel look molto trasgressivo...

«Diciamo originale. Non mi vestivo ma mi coprivo. Poi andando in giro ho sperimentato varie cose: gli occhiali fosforescenti, il periodo gotico, il dark...»

Una definizione di Donatella?

«Nata sotto il segno del Cancro, come Proust, sono triste, sempre alla ricerca del tempo perduto e perdo tempo cercando il tempo. Sono sempre sincera, essere bugiardi è faticoso».

La politica?

«Manca l'idealismo. Cerchiamo di tornare alla normalità. Dobbiamo ubriacarci con il sole che dà buonumore e lo dobbiamo ritrovare davanti a una pizza o un a bicchiere di vino».


Il tuo rapporto con gli animali?

«Ho due cani Collie e Lupo, mentre mi è venuto a mancare Orsetto che era un cane divertente e affettuoso. Ho tanto amore per gli animali. Bisogna voler bene agli animali che sono migliori di noi e ci danno tanti esempi. Non abbandonateli perché oltre che a loro fate male a voi stessi. Non fateli soffrire, vivono meno di noi. Visto che Il Cinque è un giornale trentino, ci tengo a dire che gli orsi in Trentino al Casteller devono essere liberati e che possano vivere nel loro habitat, non in una gabbia. Io sono una cantante eco sostenibile».





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