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Dite la vostra sul Piano di gestione della Rete di Riserve del Brenta


Fiume Brenta (StoryTravelers)

C’è tempo fino al prossimo 15 febbraio per fornire indicazioni alla Rete di Riserve del fiume Brenta sul Piano di gestione della stessa, elaborato nei mesi scorsi sulla base delle linee guide provinciali e in seguito ad alcuni partecipativi organizzati sul territorio nel corso del 2019.

di GIANCARLO ORSINGHER

A una parte introduttiva con la presentazione del territorio della Rete di Riserve e degli obiettivi generali del Piano, segue il cuore del documento, vale a dire l’insieme delle 32 schede che presentano le altrettante azioni in programma nel corso dei 12 anni di durata del Piano.

Oltre alle schede sulle azioni di coordinamento e di conduzione della Rete, ne troviamo cinque dedicate agli interventi di studio, monitoraggio e pianificazione: si va dal monitoraggio degli habitat e delle specie (fra le quali il gambero di fiume e quelle “aliene”), agli studi propedeutici alla realizzazione di azioni di conservazione legate ad esempio ai muri a secco, alle aree da recuperare a prato o pascolo o al contenimento delle specie aliene.

Alcune schede riguardano le azioni di comunicazione e di formazione, con proposte didattiche per le scuole e corsi per attori territoriali.

Due altre azioni toccano lo sviluppo locale sostenibile con interventi per la mitigazione degli impatti agricoli e la conservazione della biodiversità e l’adesione alla Carta europea per il turismo sostenibile.

Il Piano prevede poi sei azioni concrete per la fruizione e la valorizzazione della Rete, con alcuni interventi di riqualificazione, il posizionamento di pannelli e bacheche informative, punti informativi, visite guidate, laboratori, eventi.

Infine una serie di azioni concrete di conservazione e tutela che derivano anche dai precedenti studi e monitoraggi; fra queste la riqualificazione di corsi e specchi d’acqua, di aree umide e torbiere, la gestione della fasce riparie, della fauna ittica, dei prati ricchi di specie, il recupero di aree prative e pascolive, la gestione delle specie aliene invasive, delle formazioni forestali, la tutela e la valorizzazione dei castagneti, interventi a tutela della fauna sulle strade e il miglioramento di alcuni habitat.

Tutti questi interventi saranno realizzati con i fondi dedicati messi a disposizione dalla Legge Provinciale 11 del 2007, con quelli assegnati dai soggetti firmatari dell’accordo che ha istituito la Rete di Riserve del Brenta (le Comunità “Valsugana e Tesino” e “Alta Valsugana e Bersntol”, il Consorzio BIM Brenta e 14 Comuni dislocati lungo l’asta dal fiume) e con quelli che derivano e deriveranno dalla presentazione di progetti su specifiche azioni dell’attuale e del futuro Piano di Sviluppo Rurale.

Nella sezione del sito Internet della Comunità Valsugana e Tesino dedicata alla Rete di Riserve del fiume Brenta (www.comunitavalsuganaetesino.it) sono disponibili tutti i documenti del Piano di gestione e una serie di slides che ne riassumono i contenuti.

Tramite uno specifico modulo Google associazioni, enti, singoli cittadini, qualsiasi soggetto interessato possono formulare delle osservazioni e fornire delle indicazioni per integrare e migliorare il Piano. La conferenza della Rete analizzerà poi i suggerimenti pervenuti inserendo nella versione finale del documento quelli ritenuti realizzabili.

Come detto la scadenza per inviare le proposte è il 15 febbraio 2021.

Per informazioni: info@reteriservebrenta.it. Tel. 0461 755537



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