Il primo è nato in Val Rendena nel 2010 e ora sono 19 i Distretti famiglia presenti sul territorio trentino. In 11 anni hanno coinvolto oltre 900 organizzazioni, di cui 73% private e 27% pubbliche, e sono centinaia le azioni realizzate per il benessere delle famiglie e delle comunità per stimolare lo sviluppo sociale, culturale e, non ultimo, economico del nostro territorio.
Al sesto meeting dei Distretti famiglia, che si è tenuto ieri al Teatro comunale di Pergine Valsugana, era presente anche l’assessore provinciale alla salute, politiche sociali e famiglia che ha sottolineato la qualità degli interventi e il loro valore sia di testimonianza che come contributo alla definizione della nuova mission dell’Agenzia per la famiglia che, tra le sue competenze, ora ha anche la coesione sociale.
La famiglia, ha aggiunto, è stata duramente segnata dalla pandemia tra lutti, problemi sociali ed economici; ora occorre una ripresa della socialità, dello sport, dei legami e dello stare insieme, bisogna dare risposta alle necessità sanitarie e sociali.
L'assessore ha inoltre ricordato gli interventi come “Resta a casa passo io” e il call center in aiuto di chi aveva bisogno di avere qualcuno vicino. L’accordo del Distretto famiglia dello sport, ha aggiunto, vuole essere un' ulteriore risposta concreta alle esigenze delle famiglie e dei più giovani.
Al centro del dibattito il tema della coesione sociale, elemento cruciale e nevralgico per sostenere la socialità, aiutare le famiglie e il territorio a crescere. L’apertura del meeting ha visto l’intervento di Luciano Malfer Dirigente Generale dell’Agenzia provinciale per la coesione sociale, la famiglia e la natalità: “La nostra Agenzia, su mandato della Giunta provinciale, - ha detto - progetta e promuove strumenti per aiutare le famiglie e i giovani a realizzare i loro progetti di vita. Il tasso di natalità in Trentino è sopra la media rispetto a quello nazionale e il quadro demografico è che dal 2010 al 2020 calano le famiglie con 1 figlio, sono costanti quelle con 2 figli e aumentano quelle con tre figli, dato quest’ultimo molto significativo. La popolazione cresce in Trentino per l’attrattività dei servizi di conciliazione famiglia-lavoro e il sostegno concreto alle famiglie con tante misure: incentivi economici, misure di armonizzazione di vita lavoro (nidi aziendali, flessibilità orari di lavoro, ecc.). Il Sistema Trentino Qualità Famiglia racchiude le cosiddette 4 “w”: welfare state/territoriale/familiare/aziendale. I distretti famiglia sono una politica di sviluppo territoriale: ad oggi vi aderiscono 969 organizzazioni appartenenti a for/non profit, alberghi, associazioni sportive, Comuni, agritur, Apt, musei e tanto altro. Non ci sono risorse economiche dalla Provincia, ma le strutture stesse gestiscono propri budget per sviluppare i progetti. I distretti redigono un Piano annuale e a fine anno vi è la verifica del lavoro svolto. Annualmente attivano in media 350 attività sui temi del welfare territoriale, ambiente e qualità della vita, comunicazione e comunità educante. I distretti inoltre creano “capitale relazionale”, un networking preziosissimo per la loro efficacia sul territorio, ora sostenuto da una figura innovativa che è quella del Manager territoriale. Alcuni esempi di progetti attivati in questi anni: Ski family, che prevede la gratuità di accesso alle piste sciistiche ai figli minorenni a fronte di uno skipass adulto di un genitore; Coliving, che sfrutta il capitale abitativo sfitto per ripopolare le comunità periferiche e montane; le Baby little home per agevolare le madri nel cambio pannolino e allattamento, i percorsi in montagna e sulle ciclabili a misura di famiglia, l’EuregioFamilyPass con le tariffe agevolate e le scontistiche per le famiglie su trasporti, musei/castelli, ristoranti, piscine, ecc., il voucher culturale e il voucher sportivo in sostegno alle famiglie bisognose».
Ha preso poi la parola Francesca Paini, Consigliera di Federsolidarietà Lombardia, che gestisce centinaia di cooperative lombarde, con l’obiettivo di attivare politiche sociali per innovare le comunità e stimolare l’economia: “Il welfare - ha detto - serve a ridurre la diseguaglianza e aumentare le opportunità. Alcuni esempi: la nostra cooperativa Cauto ha promosso il progetto “Cibo”: con i pasti gettati dalla grande distribuzione, si sono ricavati 938.000 pasti in un anno per i bisognosi; case sfitte e famiglie sfrattate: abbiamo cercato di rendere disponibili seconde case sfitte, che spesso sono più un costo che un guadagno, per dare casa a famiglie bisognose; materiali dismessi: due cooperative ritirano arredi in buono stato da alberghi che cambiano la loro mobilia: la cooperativa li rifunzionalizza o restaura, creando lavoro e rimettendo in commercio mobili che sarebbero andati in discarica e rimettendoli sul mercato a prezzi modici».
A seguire varie testimonianze dal territorio: Paola Mora, Presidente Coni Trento è intervenuta presentando il nuovo Distretto famiglia per lo sport: “Lo sport - ha detto - permea la nostra vita ed è un elemento di forte aggregazione sociale, è salute e benessere per tutta la comunità, è inclusivo e universale. Con 120.000 volontari sportivi professionali il Trentino è in vetta alla classifica nazionale. Lo sport è un veicolo per individuare il disagio sociale ed economico nelle famiglie e, per contrastare l’abbandono precoce dello sport, la Provincia è intervenuta con il Voucher sportivo, una misura economica a sostegno delle famiglie bisognose, e con la tariffe agevolate Ski family e Swim family”.
Matteo Lotti, Istruttore di minibasket Virtus Altogarda ha presentato “La rete nazionale degli allenatori alla gentilezza”, che si occupa di creare rapporti di fiducia tra gli allenatori, i bambini e le loro famiglie: “Insegniamo, ad esempio, il rispetto della squadra, delle regole e degli avversari e non importa il risultato della gara secondo il valore “è più importante partecipare che vincere”.
Paola Delrio, Referente Agenzia Provinciale per l’ambiente, ha illustrato la Strategia provinciale per promuovere una nuova cultura della sostenibilità secondo l’Agenda 2030 dell’Onu. "Tre - ha detto - i cardini: sostenibilità economica-ambientale-sociale con 5 aree strategiche: Trentino più verde, più connesso, più sociale, più vicino ai cittadini. E’ in corso inoltre un bando in tema ambientale con l’Agenzia per la famiglia e con il coinvolgimento dei Distretti famiglia”. Francesca Parolari, Direttrice Asif Chimelli di Pergine, ha presentato il neonato Distretto Family Audit dell’Alta Valsugana: “Abbiamo - ha detto - 13 aziende, di cui 5 pubbliche e 8 private, che hanno ottenuto la certificazione “Family Audit”, che ha il fine di introdurre nuovi strumenti di conciliazione tra i tempi di vita e di lavoro (es. flessibilità orari di lavoro, telelavoro, nidi aziendali, pari opportunità, banca delle ore, ecc.) per migliorare il clima aziendale e il benessere organizzativo.”
Andrea Dellai, presidente Associazione Colle San Biagio di Levico Terme, ha presentato un progetto di welfare generativo che si basa su agricoltura e inclusione sociale. Paolo Campagnano, direttore Impact Hub Trentino, ha illustrato il progetto Alta Valsugana Smart Valley, che è uno spazio di co-working in sinergia con le Casse Rurali. "Due - ha detto - sono i poli al momento attivi: a Levico e a Tenna e il prossimo a Vigolo Vattaro. Sono spazi inutilizzati della Cassa rurale Alta Valsugana e trasformati in luoghi a disposizione per tre categorie: per chi deve fare smart working ma non ha una abitazione adatta per problemi di connessioni, convivenze, ecc; per lavoratori autonomi che cercano spazi dove lavorare e fare rete; per turisti che vogliono fare workation, cioè fare lavoro e vacanza in concomitanza”.
In conclusione sono intervenuti Paola Pisoni, presidente del Forum delle Associazioni familiari del Trentino, Federico Samaden, Presidente Fondazione Franco Demarchi, che ha consegnato gli attestati ai Manager territoriali, e la coordinatrice istituzionale del Distretto famiglia della Val Rendena che ha presentato “Rendena 2022: lancio del 7° Meeting dei Distretti famiglia”.
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