top of page

Cassa Rurale Valsugana e Tesino. Sondaggio sulle imprese del territorio: voglia di ripartire




L’Ufficio Crediti della Cassa Rurale Valsugana e Tesino anche quest’anno ha proposto a imprese e imprenditori un questionario per fare il punto della situazione. Ne emerge un quadro sostanzialmente positivo, e con una convinta volontà di progredire.

Sta diventando un appuntamento abituale quello a cui l’Ufficio Crediti della Cassa Rurale Valsugana e Tesino invita le imprese del proprio territorio ogni anno per rispondere a un questionario sullo stato di salute dell’imprenditoria locale e più in generale, sull’umore complessivo degli addetti.

Nel corso del mese di aprile sono stati somministrati 227 questionari ad altrettante aziende: le otto domande proposte, volevano cercare di rilevare come l’intervistata avesse affrontato il periodo di emergenza Covid, e quali sono le prospettive, le attese per i prossimi mesi.

«Abbiamo notato, ma non è la prima volta, la voglia di far sentire la propria voce: ancor più quest’anno che in quelli precedenti, le aziende interpellate hanno confermato con la consegna del questionario, un dato per noi importante: dalla stragrande maggioranza siamo riconosciuti come l’interlocutore primario e più affidabile» dice il Responsabile dell’Ufficio Crediti, Loris Baldi, che ha ideato e realizzato l’iniziativa.

Infatti ben 184 questionari sono stati raccolti e le risposte analizzate: tanto per dare alcune dimensioni di riferimento, corrispondono a oltre 205 milioni di accordato e a circa 5.350 dipendenti complessivi.

Una bella fetta dell’economia locale, quindi, che ha voluto affidare alla sua Cassa Rurale la voce delle sue aspettative riguardo al prossimo futuro.

Loris Baldi, CRVT

Prosegue Loris Baldi «nel questionario che avevamo somministrato nel 2020, emergeva chiaramente come l’emergenza Covid-19 avesse cambiato radicalmente le prospettive già allora. Ora c’è da capire quasi saranno gli effettivi impatti economici causati dalla pandemia e quanto tempo servirà per tornare ad una situazione di normalità. Rispetto al passato, però, forse ci troviamo di fronte ad una platea di imprenditori più strutturata e che forse meglio potrà affrontare la situazione di transizione in cui giocoforza saremo tutti costretti ad operare per un lasso di tempo ancora indefinito».

Nel dettaglio l’unico settore che ha davvero subito in modo marcato le conseguenze dell’emergenza Covid-19 risulta essere quello Alberghiero-Turistico: del resto sono ampiamente note le difficoltà del comparto dell’accoglienza.

Per gli altri settori le risposte date fanno emergere una sostanziale tenuta di fatturato e dei principali indici, anzi, l’impatto quantitativo e qualitativo dei processi riorganizzativi e produttivi è stato limitato. Le aziende, dichiarano di aver richiesto nuovi finanziamenti più per sostenere nuovi investimenti che per problemi di liquidità dovuti ad una congiuntura sfavorevole.

«I nostri imprenditori – prosegue poi il Direttore generale Paolo Gonzo – non sono per nulla

Paolo Gonzo, Direttore generale CRVT

inconsapevoli delle dinamiche di mercato mondiali: temono il rialzo delle materie prime a cui abbiamo assistito in questi ultimi tempi, e l’impatto che avrà sulla loro redditività. Ma come ho già affermato più volte, in tante altre occasioni, noi abbiamo per fortuna un ceto imprenditoriale che sa di svolgere una importante funzione sociale, e ha a cuore i propri dipendenti e più in generale, l’occupazione come elemento di forza del territorio e della società».

È importante evidenziare come le aziende e gli uomini e le donne che vi lavorano sono piuttosto ottimisti riguardo al futuro, pur considerando andamenti dei mercati non sempre positivi e la opportuna e necessaria prudenza nell’intraprendere nuovi investimenti. Non si prevedono nemmeno tensioni sul fronte occupazionale, dove il problema delle imprese sembra più quello di reperire personale professionalmente formato e adeguato.

I settori che evidenziano le migliori prospettive sono quello Manifatturiero e dei Servizi e anche le aspettative del settore edile sembrano essere buone, ma non così positive come ci si poteva attendere per l’effetto degli incentivi fiscali (Superbonus).

Conclude il Direttore Gonzo: «Dopo i primi anni di sperimentazione, questa iniziativa ormai è organica alla nostra operatività: penso che sia uno stimolo interessante per noi come operatori economici ma anche un patrimonio di informazioni utili per quanti sul territorio – enti pubblici, imprese, centri di formazione professionale – vogliano disporre di un quadro ben delineato della realtà produttiva locale».











462 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page