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Al Bano: «La terra ci presenta il conto»

Aggiornamento: 5 mag 2020


Al Bano e Giuseppe Facchini a Sanremo

In questa intervista esclusiva il popolare cantante Al Bano ci parla di tutto, anche del Coronavirus e di quello che sta accadendo.



Al Bano, che ne pensi di tutta questa situazione?

«La terra si sta vendicando a mio avviso, vedi tutto si è bloccato nel mondo, è al punto zero, perché la terra non ne poteva più, trattata con una arroganza da criminali.»

Quali insegnamenti può dare un periodo come questo?

«Il ridimensionamento, ridimensionare è un mea culpa che dobbiamo saperlo fare tutti quanti, dagli alti uffici ai più bassi: tutti hanno concorso a rovinare questo meraviglioso pianeta, penso agli incendi in Australia, in Amazzonia. L’essere umano è diventato un animale ma neanche: perché gli animali hanno un'etica, l’essere umano non ha un'etica, ogni tanto costruisce qualcosa di buono, ma c’è sempre la voglia di distruzione, di prepotenza nei confronti della natura, le condizioni possono allevare il virus. Nel 1920 pensiamo ai danni che ha fatto la spagnola, 100 milioni di morti, nel 1820 il colera, cent’anni prima la peste milanese che Manzoni ha descritto alla grande, nel 1620 un'altra ondata. Ogni cento anni si rifà vivo con nomi diversi e questo è un insegnamento.»


Cosa fai a Cellino San Marco, nel tuo soggiorno obbligato di queste settimane?

«Le mie radici sono contadine e il fatto di essere rimasto legato a questo terra oggi lo capisco ancora di più che è stata la mia fortuna. Sono preoccupato, ma...




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