L’educazione alla legalità parte dai giovani e giovanissimi: i cittadini del domani che possono crescere conoscendo l’importanza delle regole e della collaborazione tra la società e le istituzioni. Vedendo nella divisa da poliziotto la persona che ci sta dietro: un amico, una persona al proprio fianco come lo sono insegnanti e genitori. È il messaggio rivolto agli alunni delle scuole primarie dell’altopiano della Vigolana durante la consegna questa mattina a Vigolo Vattaro dell’agenda scolastica 2022/2023 della Polizia di Stato, “Il mio diario”.
Il 23 maggio, anniversario della morte di Giovanni Falcone e dunque data importante per la cultura della legalità in Italia, hanno fatto visita alla scuola primaria l’assessore provinciale all’istruzione Mirko Bisesti, il questore di Trento Alberto Francini, la sovrintendente scolastica Viviana Sbardella.
Ma i protagonisti sono stati soprattutto le bambine e i bambini delle classi terze di Vigolo Vattaro, Bosentino e Centa San Nicolò, accompagnati dagli insegnanti e dalla dirigente dell’istituto comprensivo Gabriella Vitale, che hanno incontrato da vicino gli agenti e le autorità. A loro hanno posto tutte le domande sul lavoro della polizia e delle forze dell’ordine, toccando anche il tema del bullismo e cyberbullismo.
«In un giorno particolare per il nostro Paese – ha commentato l’evento l’assessore Bisesti –, nel trentesimo anniversario della strage di Capaci, ci siamo trovati con la polizia di Stato nella scuola di Vigolo Vattaro per la consegna ai ragazzi dei diari per il prossimo anno scolastico. Un momento di festa, per gli alunni, nel quale è stata sottolineata l’importanza del lavoro delle forze dell’ordine e dei messaggi di legalità e sicurezza, accolti in maniera entusiastica dai più piccoli. La vicinanza tra la scuola e le forze dell’ordine è un percorso su cui continuare a lavorare, anche attraverso una comunicazione immediata e spontanea ai nostri ragazzi come quella di oggi».
Rivolto ai ragazzi, durante la consegna del diario nella palestra all’aperto, l’assessore ha ribadito «l’importanza della parola "rispetto", verso tutte quelle figure che indossano la divisa, siano poliziotti, carabinieri, vigili del fuoco e via dicendo, che sono per voi degli amici. Così come è importante il riconoscimento verso di chi porta abiti civili e svolge funzioni fondamentali, a partire dalle vostre insegnanti».
Messaggio condiviso dal questore Francini: «Questa è un’iniziativa che la polizia di Stato porta avanti in modo capillare a livello nazionale. Parlare con i più giovani è assolutamente importante per far capire il rapporto con le istituzioni che oggi è indispensabile, non ci possono infatti più essere barriere tra gli operatori di sicurezza e la collettività. Riguardo ai contenuti, cerchiamo di portare messaggi come la delicatezza dell’approccio con i social media, la cultura della legalità, i comportamenti corretti da tenere in ogni situazione».
Rivolto agli alunni ha aggiunto: «I poliziotti sono persone che vi aiutano, vi assistono, sono al vostro fianco alla pari degli educatori. Vi danno una mano e anche voi potete dare una mano a loro e a tutte le istituzioni, adesso e nella vostra vita futura. Siete i cittadini del domani – ha concluso –, ecco perché l’educazione alla legalità è fondamentale e continuerà ad esserlo».
Tantissime le domande degli alunni e le curiosità a cui hanno risposto il questore e gli agenti sulla “grande famiglia” delle forze dell’ordine.
Da quanti sono i poliziotti, a cosa fare se qualcuno è vittima di bullismo. Un tema, quest’ultimo, che è tornato più volte nelle domande e che è affrontato nell’edizione 22/23 de “Il mio diario”. L’iniziativa realizzata dalla Polizia di Stato per contribuire all’educazione dei cittadini di domani, toccando con semplicità e l’aiuto dei fumetti contenuti come salute, sport, ambiente, inclusione sociale, educazione stradale, social network, bullismo e cyberbullismo, educazione civica, cittadinanza digitale.
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