di GIANCARLO ORSINGHER
«Comunità locali coordinate e associate tra loro che vogliono realizzare insieme piani di sviluppo sostenibili dal punto di vista energetico, ambientale, economico e sociale».
Questo sono in sintesi le “Green communities” previste dal PNRR (il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza finanziato dall’Unione europea) e la cui realizzazione è stata avviata nell’estate scorsa dal Dipartimento per gli Affari regionali e le Autonomie della Presidenza del Consiglio dei Ministri in particolare con uno specifico bando che ha messo a disposizione 129 milioni di Euro per l’avvio di almeno 30 di esse.
Alla fine della valutazione le Green Communities ammesse a finanziamento su tutto il territorio nazionale sono state 35 (su 178 richieste inoltrate) e fra queste una spettava al Trentino. Ad aggiudicarsela è stata la Comunità Valsugana e Tesino, che con 29 punti in graduatoriai ha avuto la meglio sulla proposta della Comunità della val di Fiemme, fermatasi a 15 punti, e su quella del Primiero.
Per l’Alto Adige l’intervento sarà realizzato dalla Comunità comprensoriale della val Venosta, unico soggetto ad aver presentato la domanda.
Il progetto della Comunità Valsugana e Tesino prevede investimenti per un totale di 4.715.000,00 Euro, 3.772.00,00 dei quali finanziati dal PNRR e con l’importo rimanente messo in campo dalla Comunità Valsugana e Tesino e dai Comuni di Scurelle, Telve e Roncegno Terme.
Corposo e impegnativo il programma delle iniziative previste in Valsugana e Tesino, con ben 16 interventi, alcuni interessanti tutto il territorio della Comunità, altri focalizzati in particolare sulla valle del torrente Maso.
In campo forestale è prevista la riforestazione di almeno 100 ettari di bosco schiantato da Vaia e poi colpito dal bostrico nei Comuni di Scurelle e Telve, i più colpiti dal danno.
Al fine di una gestione ottimale delle risorse idriche, tutto il territorio della Comunità sarà interessato dalla mappatura dei sistemi di accumulo idrico in alta quota, con la realizzazione di due pozze-serbatoio, una sicuramente all'Aia del Buso (Scurelle), mentre la seconda sarà individuata dopo uno specifico studio che vedrà coinvolta anche l'Università di Trento.
Lo studio riguarderà anche le modalità di smaltimento dei rifiuti nelle strutture turistiche sopra i 1.000 metri di quota e le possibilità offerte dalla fitodepurazione, oltre a un intervento pilota all'agritur Caserine, attualmente non allacciato alla rete fognaria e su una seconda struttura da individuare.
L'ambito della produzione di energia da fonti rinnovabili ha in programma il censimento generale delle modalità attualmente in essere nelle strutture in quota con l'installazione di pannelli fotovoltaici a malga Cere e al rifugio Caldenave, oltre alla conversione da gasolio a cippato dell'impianto di riscaldamento dell'Albergo SAT Lagorai in Val Campelle.
Estesa a tutto il territorio della Comunità Valsugana e Tesino, anzi dell'APT Valsugana Lagorai, è l'azione legata al turismo sostenibile, con la valorizzazione di pacchetti turistici per destagionalizzare l'offerta, lo sviluppo del prodotto turistico “Destinazione malghe”, la promozione della prima stazione sciistica senza impianti e la valorizzazione dei siti della Grande Guerra, in collaborazione con il Museo di Borgo, anche tramite audio-guide che consentano di apprezzarli al meglio.
Sostanziosa è l'azione legata alla gestione sostenibile del patrimonio edilizio montano con interventi sullo stallone di malga Valsolero di Sopra, sulle pertinenze di malga Cagnon di Sotto, su Malga Trenca e con il recupero di due rustici di proprietà pubblica in Val Campelle da destinare a ospitalità rurale.
Quattro antichi manufatti (non ancora individuati) saranno inoltre recuperati a servizio della pastorizia per prevenire i danni da lupo, sulla falsariga di quello recentemente realizzato nella zona dei Sette Laghi.
Per arrivare ad avere una “montagna smart” sarà svolto uno studio su tutto il territorio per verificare la copertura della rete a banda ultralarga con due progetti pilota, uno in Val Campelle e il secondo in un'area da definire, come pure sarà individuata la struttura turistica (pubblica) da certificare per l'ottimale gestione dei rifiuti dopo che sarà stato elaborato un disciplinare da applicare in questo campo alle strutture turistiche in quota.
Di nuovo tutta l'area sarà interessata dall'azione di “integrazione dei servizi di mobilità” con la definizione di un modello di mobilità intermodale sia per il fondovalle che per la montagna, l'acquisto di tre minibus e di una flotta di bici elettriche, la messa in rete di circa 150 chilometri di percorsi per mountain bike ed e-bike dotandoli anche di una decina di punti di ricarica.
Un progetto pilota in Val Campelle prevede la razionalizzazione della mobilità automobilistica con un parcheggio “di attestamento” dal quale ciclisti e pedoni potranno arrivare alle aree di sosta che saranno gestite in maniera innovativa.
Infine ci sarà spazio anche per l'agricoltura con il coinvolgimento di una trentina di aziende disponibili a sperimentare pratiche di agroecologia che saranno messe in pratica anche con la collaborazione della Fondazione Edmund Mach e della Fondazione De Bellat.
Un grosso progetto quindi, anzi sedici diversi progetti in uno, che richiedono fin d'ora un grosso impegno da parte di tutti i soggetti coinvolti, a cominciare naturalmente dalla Comunità Valsugana e Tesino, titolare dell'iniziativa, che – come ci dice il Presidente Enrico Galvan – dovrà anche fare i conti con la non indifferente mole di attività amministrativa e con i tempi stretti e vincolanti imposti dal PNRR. Il tutto infatti dovrà essere completato entro il marzo 2026.
Che cosa sono le Green Communities?
Si tratta di comunità locali che intendono sfruttare in modo equilibrato le risorse di cui dispongono realizzando piani di sviluppo sostenibili dal punto di vista energetico, ambientale, economico e sociale comprendenti attività legate a: gestione integrata e certificata del patrimonio agro-forestale, gestione integrata e certificata delle risorse idriche, produzione di energia da fonti rinnovabili locali, sviluppo di un turismo sostenibile, costruzione e gestione sostenibile del patrimonio edilizio e delle infrastrutture di una montagna moderna, efficienza energetica e integrazione intelligente degli impianti e delle reti, sviluppo sostenibile delle attività produttive, integrazione dei servizi di mobilità, sviluppo di un modello di azienda agricola sostenibile. Tutti gli interventi devono essere progettati, realizzati e gestiti secondo il modello dell’economia circolare e nel quadro di obiettivi di riduzione dei consumi energetici, attraverso misure di efficientamento energetico e, dove possibile, ricorrendo all’uso di energie alternative e rinnovabili e in ciascuna fase degli interventi si dovrà porre particolare attenzione a non arrecare alcun danno significativo all’ambiente.