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Superbonus: la novità dello sconto in fattura e della cessione del credito


Le detrazioni fiscali previste dai vari bonus, talvolta e per determinati contribuenti, possono quindi risultare, alla fine dei conti, meno vantaggiose rispetto a quanto promesso sulla carta, posto che molti soggetti hanno diritto a detrazioni superiori all'imposta (soggetti cosiddetti “incapienti”).


Il Decreto Rilancio della scorsa estate ha posto finalmente rimedio a tale situazione prevedendo due importanti novità: lo sconto in fattura e la cessione del credito.

Si tratta di due grandi opportunità che interessano in primo luogo i soggetti cosiddetti “incapienti”, cioè coloro che presentano una capienza Irpef troppo bassa e non sarebbero quindi in grado di recuperare per intero le agevolazioni previste, ma di cui possono beneficiare tutti.

Per chiarire meglio questo concetto facciamo un esempio: Antonio esegue lavori di isolamento termico nella propria abitazione spendendo 30.000 euro e intende usufruire del Superbonus 110%. Egli potrà detrarre dalle proprie imposte 33.000 euro su cinque anni, ovvero 6.600 euro all’anno.

Ipotizzando che la sua imposta IRPEF annuale sia di 8.000 euro, Antonio sarà in grado di recuperare l’intera detrazione di Euro 33.000 euro.

Se invece Mario, suo vicino di casa, effettua il medesimo lavoro spendendo sempre 30.000 euro, ma presenta un'imposta Irpef annuale di 2.000 euro, l'importo recuperabile nei cinque anni è di soli 10.000 euro, perdendo così ben 23.000 euro. Attraverso lo sconto in fattura (in pratica un contributo anticipato sotto forma di sconto dai fornitori che hanno eseguito i lavori) o la cessione del credito (anche nei confronti di una banca) Mario potrà recuperare per intero la detrazione di euro 33.000 spettante sui lavori eseguiti di 30.000 euro, mentre in base alla normativa precedente avrebbe dovuto rinunciare a una cifra molto importante del credito.

E potrà recuperare la somma non nell’arco di cinque anni, bensì contestualmente o subito dopo la fine dei lavori.

Per semplicità si è indicato che la somma recuperata da Mario (33.000 euro) corrisponda al 110% della spesa sostenuta. In realtà le ditte che effettuano lo sconto direttamente in fattura o i soggetti che acquistano il credito (banca o altri), trattengono una percentuale, di ammontare variabile, a titolo di commissione per il servizio reso.

Il meccanismo di sconto in fattura o cessione del credito può riguardare non solo i soggetti incapienti, ma anche i contribuenti con capienza fiscale sufficiente al recupero dell'intera detrazione che si trovano in una situazione di scarsa liquidità o che non intendano effettuare esborsi per l'esecuzione dei lavori.

Attraverso queste opzioni (sconto in fattura o cessione del credito) diventa possibile, anziché pagare di tasca propria 30.000 euro per l'esecuzione dei lavori e poi recuperarne 33.000 in cinque anni dalle imposte, eseguire i lavori senza effettuare alcun esborso.

Ricordiamo, infine, che la possibilità di usufruire dello sconto in fattura e della cessione del credito non è contemplata solo per il Superbonus 110%, ma anche per i lavori di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica.





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