
di GIUSEPPE ANDREATTA
Era un luglio infuocato e su una piazzola, una compagnia di amici con i loro bimbi, si apprestava per una allegra e gustosa braciolata.
Mentre i piccoli si divertivano a correre e saltare, gli adulti accesero il fuoco nel barbecue e nella quiete apparecchiarono un tavolo sotto un grande e frondoso albero che li riparava dal sole cocente.
Intanto, in punta di piedi, arrivò il mezzogiorno e la fame si fece sentire. Mangiarono a sazietà, per poi addormentarsi per un’oretta.
Più tardi i bimbi ripresero i loro giochi ed i grandi si misero a conversare e giocare a carte. Piano, piano arrivò sera, così sparecchiarono abbastanza velocemente riponendo tutto nel portabagagli delle loro auto e partirono verso casa.
Solo il giorno seguente, la signora si accorse di aver dimenticato la ciotola dell'insalata; era rimasta là, nel luogo meraviglioso dove avevano mangiato il giorno prima.
«Pazienza» – pensò la donna.
Quella ciotola, unta d’olio, infatti era rimasta su una panchina.
Proprio di lì passò Rino il ragnetto, che perdendo l'aggancio dall’albero dal quale penzolava, vi cadde dentro. La ciotola, essendo molto alta sui bordi e tutta imbrattata d'olio, non permise al malcapitato di trovare via d’uscita. Povero Rino, era prigioniero di una ciotola dimenticata! Provò con tutte le sue forze a scalare quelle pareti che per lui erano troppo lisce e troppo alte. Le ore passavano e il caldo si faceva sempre più opprimente. Rino quasi non ci sperava più, forse quella era la sua fine. Ma non voleva rassegnarsi.
Gridò talmente forte che la sua amica, Luisa la coccinella, lo sentì e si precipitò a soccorrerlo. Con molta fatica, la piccola amica, riuscì a spostare un paio di erbe secche, abbastanza lunghe da raggiungere il fondo della sua prigione.
In quella maniera, Rino riuscì a salvarsi. Ringraziò la sua cara amica che gli aveva salvato la vita, l’abbracciò e la salutò.
Qualche giorno dopo, Gilda la mamma di Rino, costruì una grande ragnatela che guardava con soddisfazione. Stanca, ma felice per il grande lavoro fatto, pensava già alla preda che avrebbe catturato .
Andò a riposare, quando all’improvviso fu svegliata dal grido di Rino il ragnetto… una preda era stata imprigionata dalla ragnatela….
Era una coccinella … ma osservando attentamente, Rino si accorse che si trattava proprio della sua coccinella, l’amica Luisa.
Sapeva bene che le prede nelle ragnatele più si agitano peggio è per loro.
La chiamò e le consigliò di stare immobile, così detto fatto cominciò a liberarla. Sapeva che liberandola avrebbe saltato pranzo e cena, ma quella era la sua amica, quella che lo aveva salvato tempo prima. Non poteva lasciarla soffrire, un’amica non si lascia da sola, non si abbandona mai. Rino liberò la coccinella che ringraziò e se ne andò.
Intanto l’estate trascorreva e arrivò anche agosto, un mese molto caldo. Un bel mattino il sole splendeva alto nel cielo, Rino il ragnetto aveva già caldo, così pensò di ripararsi all'ombra di un grande girasole.
Stava godendo dell’ombra che quell’enorme fiore gli regalava, quando all’improvviso si scatenò un temporale, ma Rino era tranquillo tanto il girasole lo avrebbe riparato anche dalla pioggia, così si addormentò.
Pochi minuti dopo, tutta bagnata e tremolante, passò di lì la coccinella Luisa, anche lei trovò riparo sotto quel provvidenziale girasole.
Si scrollò l’acqua con le sue piccole ali, quando sorpresa vide il suo amico Rino che stava sonnecchiando. Lo scosse, lui sgranò gli occhi e con tutta la sua voce disse: – «Luisa sei proprio tu?».
I due si abbracciarono, la felicità e lo stupore per essersi ritrovati era grande. Iniziarono a parlare, quante cose avevano da raccontarsi…
In lontananza si sentirono delle campane, era già mezzogiorno e i due non se ne erano nemmeno accorti.
Più parlavano più passava il tempo, il temporale era finito, il sole aveva ripreso il suo splendore nel mezzo del cielo.
Intanto, incuriositi dai racconti, dalle avventure dei due amici, si era radunato un gruppetto di animaletti: tre cavallette, due cicale e ben otto ragnetti, persino una piccola comitiva di formiche nere si fermò incuriosita, pareva di assistere ad un concerto.
Ad un certo punto i due amici si guardarono, poi si girarono verso quel pubblico improvvisato che di colpo iniziò ad applaudirli per le avventure raccontate…quante ne avevano passate!
Persino quel girasole, che li aveva riparati, era in attento ascolto, era talmente concentrato su quelle avventure che si dimenticò di girare lo sguardo verso il sole, mentre tutti gli altri lo avevano già fatto.
Proprio in quell’attimo, sulla strada vicino al campo di girasoli, passò un contadino in bicicletta, notò subito quello strano girasole che non si era girato come tutti gli altri. «Che stranezza» – pensò, e se ne andò.
Dopo tanto chiacchierare, Rino si ricordò di aver fame e sete, così invitò la sua amica coccinella a casa sua .
Arrivati a casa trovarono Gilda con l'aria visibilmente preoccupata, perché non sapeva dove fosse finito il figlio. Quanto era felice di riabbracciarlo! Fece accomodare anche la coccinella…. Ma che pranzo gustoso aveva preparato Gilda!! Alla fine i due amici si salutarono, Rino promise a coccinella che sarebbe andato a trovarla, infatti abitava poco lontano.
Rino il ragnetto e Luisa la coccinella erano diventati grandi amici, anzi di più …AMICI PER LA PELLE.