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Primiero ha rinnovato il voto alla Madonna dell'Aiuto: fedeli "distanti", ma grande unione




Oggi Primiero ha rinnovato il voto alla Madonna dell'Aiuto: la celebrazione solenne si è svolta nella chiesa arcipretale con il quadro portato dai Vigili del Fuoco Volontari. «Una processione strana» l'ha definita il sindaco di Primiero San Martino di Castrozza, Daniele Depaoli, per via delle norme anti Covid-19 rigorosamente osservate dai fedeli, distanzi fisicamente ma uniti in una celebrazione di grande valore simbolico proprio in relazione ai tempi che stiamo vivendo.


FIERA DI PRIMIERO – Una processione con poche persone – per le norme anti Covid-19 – dalla chiesa della Madonna dell'Aiuto in centro a Fiera di Primiero fino alla vicina Chiesa Arcipretale.

Fedeli distanziati all'interno e all'esterno della Chiesa Arcipretale, per seguire la prima santa mesa dopo l'emergenza coronavirus. Don Giuseppe da Pra con i parroci della valle, ha letto ai fedeli il messaggio di saluto del Vescovo,Lauro Tisi e ha evidenziato l'importanza di questa solenne cerimonia.

Al termine della santa messa, il rinnovo del voto con tutti i parroci e l'intervento del sindaco di Primiero San Martino di Castrozza, Daniele Depaoli che ha sottolineato l'importanza di questo voto, ringraziando la popolazione e quanti hanno operato in prima linea in questa emergenza.



«Da qualche mese le nostre vite non sono più le stesse – ha detto il primo cittadino nel suo intervento – , dapprima siamo stati chiusi in casa tra mille preoccupazioni, relative alla salute ed al lavoro, e poi con un po’ più di libertà, ma sempre con prudenza e con le dovute protezioni a tutela della nostra salute ma soprattutto di quella degli altri, abbiamo potuto riavvicinarci un po’ alla normalità. Questo virus ha spazzato via in pochi giorni tutte le nostre certezze e rivoluzionato gran parte delle nostre vite e delle nostre abitudini: la prima preoccupazione è stata quella per la salute di tutta la comunità, vedendo ciò che stava succedendo in altre parti d’Italia non lontanissime da noi; la seconda ha riguardato la nostra economia ed il nostro lavoro, che fino al giorno prima ci aveva permesso di vivere dignitosamente, ma che non era ormai più così sicuro. Bordate tremende dalle quali sarà difficile rialzarsi ed a cui abbiamo cercato di reagire nell’unico modo possibile, rispettando le regole e rispettando di conseguenza noi stessi ed il prossimo, ma sempre con la testa alta».



Il quadro della Madonna dell’Aiuto viene portato in processione a Primiero solo in determinati momenti: quando il giorno dell’Ausiliatrice cade di domenica o quando ci siano particolari motivi per i quali ringraziare od affidarsi a Maria.

«Quest’anno quindi – ha sottolineato il sindaco – il quadro ha percorso le nostre strade per entrambi i motivi, anche se alla presenza di pochi, perché così è stato necessario fare per tutelare la salute di tutti. A nome della comunità è sentito il sentimento di gratificazione nei confronti della nostra Madonna dell’Aiuto: a Primiero il virus c’è stato e c’è ancora, ma in termini di numero di contagi e di persone che non ce l’hanno fatta ci siamo sentiti comunque protetti, come del resto era successo recentemente con Vaia o anni fa con l’alluvione; immani disastri che avrebbero potuto fare molto più danno di quello che alla fine hanno portato, almeno in termini di feriti e di vite umane. La Madonna dell’Aiuto ci è stata vicina, ma oggi ci affidiamo a Lei perché non ci sentiamo ancora fuori da questa pandemia, oggi ci affidiamo a Lei con la preoccupazione di due mesi e mezzo vissuti in un clima surreale, oggi ci affidiamo a Lei certi della Sua intercessione, della Sua protezione e della Sua benemerenza. La salute, prima di tutto, questo è certo, ma non possiamo nasconderci che stiamo entrando nella stagione turistica estiva, che fa vivere molte delle nostre famiglie e su cui ruota gran parte della nostra economia. Ci stiamo entrando senza sapere come ne usciremo, aprendo una porta al buio, senza sapere dove ci porterà e con la paura di essere costretti a scegliere tra la salute ed il lavoro.

Davvero, seppur i contagi sono in calo abbastanza consolidato, non è facile capire cosa potrà succedere domani; ormai abbiamo imparato sulla nostra pelle che quello che oggi è una certezza, domani può diventare il nulla. Per questo oggi è un giorno importante per la nostra comunità, credo che mai come in questo momento, nel quale 10 scienziati darebbero come minimo 15 soluzioni diverse, affidarsi a Maria sia non solo una testimonianza di fede, ma anche e soprattutto un atto di speranza, per riappropriarsi con la preghiera di un futuro che appartiene a noi ed ai nostri figli.

E’ stata una processione strana, ma non abbiamo camminato da soli verso questa Chiesa: le emozioni e la speranza hanno accompagnato i nostri passi ed il nostro adorato quadro.

Ancora una volta affidiamo Primiero nelle mani della Madonna dell’Aiuto, certi che ascolterà la nostra preghiera come ha sempre fatto".

La rappresentazione venerata è da sempre il dipinto della Madonna a noi familiare ma diffuso anche in tutto il Tirolo, creato dal pittore protestante Luca Cranach ed esposto in originale nella Chiesa parrocchiale di Innsbruck.

In passato il quadro è stato esposto e trasportato in processione solo in circostanze eccezionali di calamità, disgrazie e avvenimenti infausti. La prima volta fu nel 1800, prelevato dalla nicchia dov’era presente fin dal 1767, come atto di profonda devozione. In altri casi e in altre epoche le intercessioni riguardavano bisogni contingenti: nel 1832 si chiedeva la “tanto bramata pioggia, che una gran parte delle campagne era disseccato il sorgo”; nel 1836 si ringraziava “avendo il Morbus Colera visitato anche Primiero ed essendo quasi preservato questo Borgo…”; nel 1849 si espose il dipinto e si pregò per un terribile incendio che durò dal 23 AL 25 gennaio; nel 1853 l’esposizione fu accompagnata dalla richiesta di “serenità e miglioramento della stagione”; nel 1885 fu la volta di un’inondazione.



Nel 1914 la processione fu particolarmente imponente, per implorare aiuto nella devastante Guerra Mondiale e nel 1944, “visto l’orizzonte così carico di minacce anche per la nostra plaga…” si decise di trasportare il quadro all’Arcipretale per venerare e pregare nell’ultimo spezzone della Seconda Guerra, per poi ringraziare Maria nel maggio del ’45, in occasione della fine del conflitto, con immensa riconoscenza e il rinnovo della promessa di continuare questa liturgia. Nell’anno 1966 ricordiamo il quadro trasportato attraverso uno scenario devastato dell’alluvione, tra desolazione e voglia di ricominciare. Da sempre, quindi, accompagna le vicende della popolazione nei momenti più difficili.




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