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Primiero: ecco le quattro strategie per il successo della riforma del welfare anziani in Trentino

Aggiornamento: 8 nov 2020



TRENTOCoinvolgimento degli enti del terzo settore, flessibilità, professionalizzazione e comunicazione: sono queste le quattro strategie individuate da Euricse a sostegno della riforma del welfare anziani in Trentino.


La ricerca, realizzata nell’ambito dell’accordo di programma con la Provincia, presentata oggi in Sala Belli a Trento, rappresenta una tappa importante a supporto dell’attivazione del nuovo modulo organizzativo Spazio Argento, la cui sperimentazione in tre territori - Valle dell’Adige, Comunità delle Giudicarie e Comunità del Primiero – è in fase di avvio. Nel rapporto le ricercatrici Euricse Sara Depedri ed Ester Gubert hanno analizzato alcune buone pratiche del Nord Italia attraverso interviste e analisi documentaria: il risultato sono delle linee guida utili per essere adattate al contesto locale.

Il contesto

In base alle proiezioni Istat, nel 2030 le persone over 65 in Trentino saranno 150.700; saliranno a 193.400 nel 2050 (di cui 113.300 over 75). Gli studi compiuti hanno evidenziato come la Provincia di Trento nel 2016 si caratterizzava per un’offerta di servizi agli anziani non autosufficienti molto più ampia e completa del resto d’Italia: il rapporto tra posti RSA o RSA Ospedaliera e popolazione over 65 porta ad un tasso di copertura pari al 4,2%; il tasso di copertura dei bisogni dei potenziali over 65 non autosufficienti è invece stimato nel 38,4%, considerando anche i servizi domiciliari.

Sul tema degli anziani non autosufficienti la Provincia ha cominciato a riflettere già da qualche anno: il Piano per la salute del Trentino 2015-2025, infatti, è stato pensato per contribuire al benessere dei cittadini attraverso l’innalzamento degli anni di vita in buona salute e la riduzione della “mortalità evitabile”. Inoltre, il tema dell’invecchiamento è richiamato esplicitamente anche nel Programma di sviluppo provinciale della XVI Legislatura.

Tra gli interventi strutturali e operativi previsti dalla Riforma del welfare anziani, incentrata sull’innovazione dei servizi e sulla prevenzione, la Provincia si sta impegnando nell’attivazione del nuovo modulo organizzativo “Spazio Argento”. La delibera provinciale 119 di gennaio 2020 ha approvato l’avvio delle sperimentazioni annuali in tre territori: Valle dell’Adige, Comunità delle Giudicarie e Comunità del Primiero.

Euricse ha affiancato le realtà territoriali nella fase di strutturazione delle proposte progettuali.

Tra gli scopi di questo periodo di prova c’è la necessità di far emergere gli elementi strutturali fondanti di Spazio Argento, ovvero i dispositivi pratici e gli strumenti operativi, nella consapevolezza di doverli riadattare in base alle caratteristiche del contesto territoriale.

«Questa ricerca è per noi molto importante, – ha detto l’assessore provinciale alla Salute, Stefania Segnanaperché ci permette di capire come la riforma “Spazio Argento”, che partirà a fine ottobre, primi di novembre, in via sperimentale in tre comunità di valle, possa essere attuata sul territorio ed eventualmente sviluppata ed integrata. L’obiettivo prioritario è dare alla popolazione anziana del Trentino, in costante aumento come noto, la risposta migliore e più efficiente. Abbiamo deciso di partire con una sperimentazione, per la quale è garantita la copertura economica, proprio per testare la riforma e per capirne anche i costi economici ed eventuali criticità».

«I progetti presentati per i tre territori sono caratterizzati da un'impostazione unitaria, pur esprimendo bene le singole specificità territoriali», ha spiegato Federica Sartori, dirigente del Servizio politiche sociali della Provincia. «Sarà senz'altro promosso un costante confronto tra le tre realtà, facilitato anche dal coordinamento provinciale. L'obiettivo è implementare un modulo organizzativo ‘Spazio Argento’ efficace per tutto il territorio provinciale, partendo dalle sperimentazioni che potranno essere dei veri e propri ‘laboratori di pratiche’ dove gli stessi fenomeni e gli stessi bisogni vengono letti da prospettive e angolature diverse, permettendo dunque una visione più esaustiva e completa degli stessi».

Il rapporto Euricse

Il lavoro di ricerca di Euricse è cominciato tre anni fa per offrire spunti di riflessione sugli elementi innovativi e sugli strumenti operativi del modulo organizzativo e del nuovo sistema di welfare agli anziani. In quest’ottica la ricerca rappresenta un valido strumento di accompagnamento per la sperimentazione in fase di avvio sui tre territori.

Il rapporto riflette sulle possibili linee di intervento per rendere più efficiente ed efficace il sistema di welfare anziani trentino, intercettando nel panorama nazionale best practices dalle quali anche il territorio provinciale potrà attingere.

Le ricercatrici di Euricse hanno analizzato dettagliatamente cinque sistemi integrati di servizi domiciliari agli anzianinei comuni di Torino, Brescia, Lecco, Milano e nella provincia di Verbania.

Attraverso le interviste sono stati identificati gli strumenti operativi di cui le esperienze si sono avvalse e sono stati definiti i loro punti di forza e di debolezza. Tra gli elementi caratterizzanti e riproducibili delle realtà analizzate, anche in allineamento con gli obiettivi identificati dalla delibera 119/2020, si trovano la co-progettazione con gli enti di terzo settore, l’integrazione tra servizi per la domiciliarità, l’attivazione della cittadinanza e delle associazioni di volontariato, la continuità della presa in carico attraverso l’istituzione di figure come il case manager.

Inoltre, per capire se queste buone pratiche siano applicabili anche al territorio trentino, le ricercatrici hanno dato la parola alle cooperative sociali, tra i principali attori dei servizi domiciliari in Provincia.

Dal rapporto sono emerse in conclusione quattro strategie che dovrebbero trovare riscontro nello sviluppo di Spazio Argento.

1) Coinvolgimento degli enti di Terzo settore, andando oltre il mero affidamento.

2) Flessibilità nell’analisi del bisogno e della sua evoluzione, offrendo risposte rapide ed adeguamenti dei budget.

3) Professionalizzazione ulteriore dell’offerta, attraverso la formazione di nuove figure pubbliche o del privato sociale.

4) Comunicazione aperta, rapida e condivisa verso i beneficiari dei servizi e degli enti erogatori.

«Anche con questo lavoro ci siamo mossi sul doppio binario della produzione di conoscenza scientifica e della sua applicazione, come è tipico del nostro istituto», ha sottolineato Riccardo Bodini, direttore di Euricse. «Il nostro auspicio è che questo rapporto possa essere d’aiuto sia per far avanzare la riflessione sulla strutturazione di un sistema di welfare veramente plurale sia per supportare l’avvio della sperimentazione sul campo di un nuovo assetto dei servizi agli anziani».

«Tutti gli attori condividono la volontà di riformare l’attuale welfare anziani, ma ci sono ovvi timori sul ruolo che sarà concretamente riservato al terzo settore», ha spiegato Sara Depedri, coordinatrice scientifica del progetto. «I sistemi di welfare più innovativi a livello nazionale hanno posto al centro dei modelli organizzativi proprio gli elementi del confronto attivo e della co-progettazione. La riforma dovrebbe quindi trovare una rinnovata collocazione strategica al terzo settore, oltre a creare una riflessione condivisa sull’investimento in nuovi servizi e sulla realizzazione di un sistema integrato».






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