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Pergine. Un libro per raccontare i cinquant'anni di Pergine Festival


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CINQUANT’ANNI DI PERGINE FESTIVAL: UN LIBRO PER RACCONTARE IDENTITÀ, VISIONE E TRASFORMAZIONE. IL 30 OTTOBRE AL TEATRO DI PERGINE LA PRESENTAZIONE APERTA AL PUBBLICO


Il 2025 segna un anniversario importante: il Pergine Festival raggiunge la sua cinquantesima edizione. Cinquant’anni di attività ininterrotta, di dialogo con la comunità e con il territorio, di evoluzione artistica e culturale. Un traguardo che invita a guardare al passato con gratitudine e al futuro con sempre nuova energia.



Diverse sono state durante il 2025 le occasioni per celebrare questo traguardo, dalla festa sotto il tendone il primo maggio al festival vero e proprio che si è svolto dal 28 giugno al 12 luglio 2025 con il titolo evocativo “Ieri, oggi, domani”. Ora però è il momento delle celebrazioni ufficiali, con la pubblicazione del libro dedicato proprio ai 50 anni di Pergine Festival, pensato con la voglia, che c’è dal primo anno, di essere parte del territorio e della comunità stessa di Pergine e dell’intera provincia. L’appuntamento per la presentazione ufficiale e per “toccare con mano” questa importante pubblicazione è il 30 ottobre 2025 alle ore 20 al Teatro Comunale di Pergine, tutti i cittadini e le cittadine sono invitati, ingresso libero e gratuito.

 Quello che oggi è uno dei principali appuntamenti culturali del Trentino e un riferimento nel panorama nazionale delle arti performative, è partito infatti in modo quasi fortuito: una partita di dama vivente replicata da Marostica, un palco montato in piazza. Una prima “scintilla” e la consapevolezza, fin da subito, che quell’allestimento poteva diventare qualcosa di più. Così nacque un piccolo cartellone estivo, che negli anni si sarebbe trasformato in un festival riconosciuto, capace di attrarre grandi nomi e nuove sperimentazioni, occupare con il suo spirito mutevole un teatro tenda, le piazze, le case, molti luoghi diversi della città. Nel tempo, Pergine Festival ha accolto sul suo palco artisti del calibro di Carla Fracci, Paolo Conte, Marcel Marceau, Astor Piazzolla, Paco De Lucia, Chick Corea, Milva, Ute Lemper, Max Roach e tanti altri. Non solo ospitalità, ma anche creazione: dalla metà degli anni ’80 il festival ha iniziato a produrre spettacoli originali, a farsi promotore di nuove rassegne teatrali e musicali, a interrogarsi - successivamente - sul rapporto tra arte e tecnologia, tra teatro e nuovi mezzi espressivi. Negli anni ’90 e 2000 ha trovato nel territorio la sua linfa vitale, trasformando luoghi complessi come l’ex manicomio cittadino in scenari vivi, attivando la memoria e il dialogo. Affidandosi a diverse direzioni artistiche il festival si è spinto verso pratiche sperimentali e nuove forme di partecipazione. Negli ultimi anni, con il collettivo teatrale Babilonia Teatri alla guida, il festival ha continuato a essere uno spazio aperto, capace di accogliere le sfide del presente senza perdere il legame con le sue radici.

In occasione dei cinquant’anni di attività di Pergine Spettacolo Aperto, oggi Pergine Festival, viene pubblicato un volume che non ha intenti celebrativi, ma si propone come una riflessione profonda sull’identità, le origini e il futuro di una delle realtà culturali più significative del Trentino e della scena artistica italiana. Il libro è strutturato in tre parti, ciascuna delle quali affronta da una prospettiva diversa la lunga e articolata storia del festival. 


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La prima sezione, curata da Giorgio Antoniacomi, Ugo baldessari e Paolo Oss Noser, offre uno sguardo retrospettivo sull’evoluzione del festival, mettendo in luce come Pergine Festival sia cambiato nel corso dei decenni in risposta a trasformazioni sociali, culturali e storiche. Un percorso che non si limita al racconto degli eventi, ma si sofferma sulle intuizioni, sugli obiettivi - espliciti o impliciti - e anche sugli errori e le false partenze. Non si tratta, dunque, di un amarcord, ma di una ricognizione critica e consapevole. Nella seconda parte trovano spazio le voci dei protagonisti: presidenti storici, direttori artistici, intellettuali, critici e figure istituzionali che hanno accompagnato il festival nel corso degli anni, contribuendo alla sua crescita e al suo radicamento nel territorio. Tra questi: Marco Bernardi, Gianluigi Bozza, Andrea Castelli, Mariapia Di Mauro, Paolo Facchini, Ivo Fruet, Renzo Giovannini, Claudio Martinelli, Emanuele Masi, Franco Oss Noser, Carmine Ragozzino, Giorgio Torgler, Marco Viola. Chiude il volume una ricca sezione documentale e iconografica, che testimonia visivamente cinquant’anni di attività artistica. Il festival ha potuto contare fin dagli inizi su fotografi di grande sensibilità e visione, come Flavio Faganello e Antonio Sartori, i quali scatti oggi sono patrimonio prezioso dell'associazione Amici della Storia Pergine, affiancati nel tempo dal fondamentale contributo del Gruppo Fotoamatori Pergine principalmente nella persona di Adelio Da Ronch, che ha costruito un vastissimo archivio di immagini, buona parte di esse patrimonio della Provincia autonoma di Trento. Un patrimonio che non è semplice sequenza di istanti, ma narrazione visiva di un processo in continuo divenire.

Il libro nasce come uno strumento per interrogarsi su chi siamo, da dove veniamo, dove vogliamo andare, riportando al centro quelle che un tempo chiamavamo “domande ultime”. Un’opera corale, pensata non solo per chi ha vissuto il festival, ma anche per chi oggi intende comprendere il ruolo delle arti nella trasformazione delle comunità e dei territori.

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