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Pergine. Il triatleta Gianluca Pozzatti ha conquistato la prima vittoria in Coppa del Mondo




di GIUSEPPE FACCHINI

Gianluca Pozzatti, il forte triatleta di Pergine ha conquistato la prima vittoria della carriera in Coppa del Mondo nella gara che si è disputata a Miyazaki in Giappone.


Nella tappa di World Cup è salito sul gradino più alto del podio precedendo lo spagnolo Alberto Gonzalez Garcia e il messicano Ricardo Batista.

Abbiamo intervistato Gianluca al rientro a Pergine, dopo il lungo viaggio di ritorno.

Ti aspettavi un risultato così importante?

«E’ stata una gara incredibile, quasi surreale pensare di vincere in Coppa del Mondo. Ero effettivamente in buona condizione fisica, nelle ultime settimane avevo ottenuto dei risultati eccellenti, era in continuo crescendo verso questa gara. Speravo di poter fare un buon piazzamento e se avessi fatto la gara perfetta avrei potuto anche essere sul podio, ma andare a vincere è stato pazzesco».

Come si sono sviluppate le gare?

«Era la terza volta che gareggiavo in Giappone in quel posto e sempre con un buon feeling. Nella gara di nuoto è stato molto particolare nuotare nell’oceano con delle onde molto alte, è uscito così un nuoto molto tecnico dove con altri 11 atleti sono riuscito a fare una fuga e chiudere molto bene. Nella gara di bicicletta c’era molto vento e quindi anche in quella circostanza bisognava gestire bene la fuga, ma siamo riusciti a fare una doppia fila molto regolare per diversi chilometri con 40, 50 secondi sul gruppo. Considerando che era una gara sprint, un vantaggio del genere taglia gli inseguitori dalle posizioni che contano. Sapevo di giocarmela con il ragazzo spagnolo che è molto forte ed è arrivato secondo e vi erano altri nomi interessanti».


E la parte finale con la corsa?

«L’ultima prova è stata molto tattica perché esposti al vento nessuno voleva prendere l’iniziativa. La differenza si è fatta sentire nei tratti di vento a favore dove siamo rimasti in quattro, noi del podio più un inglese e questo fino a un chilometro dall’arrivo. Dopo aver un po’ temporeggiato, mi sono detto che era il momento giusto per partire a un chilometro dall’arrivo e ho rotto gli indugi, e non mi sono più voltato indietro pensando solo all’arrivo. Negli ultimi 100 metri in un rettilineo lunghissimo ho capito di aver vinto ed è stata una emozione grandissima».












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